San Giuseppe, patrono di chi pratica Crossfit

Riflessioni di Paolo Spina*
Da secoli la Chiesa cattolica prevede di affidare persone e luoghi alla benevolente protezione delle sante e dei santi ricordati nel calendario.
Ogni tanto la devozione sconfina nella superstizione, e i patronati sembrano somigliare a una sorta di gioco nomi-cose-città, perdendo di vista ciò che davvero conta.
Oggi però non ho potuto fare a meno di pensare a San Giuseppe, patrono dei papà, dei lavoratori, dei falegnami, degli agonizzanti, della Chiesa universale e… dipendesse da me, anche di tutte e tutti quelli che praticano Crossfit.
Giuseppe era un falegname, un mestiere che richiede forza, resistenza e abilità manuale: come il Crossfit.
Il Crossfit richiede costanza, disciplina e capacità di superare i propri limiti; Giuseppe, accettando il suo ruolo nella storia della salvezza, ha dimostrato una grande resilienza: ha protetto Maria e Gesù, ha affrontato difficoltà e si è adattato a situazioni difficili, come la fuga in Egitto.
Nel Crossfit, il progresso arriva con il sacrificio e l’impegno quotidiano; Giuseppe è l’emblema dell’umiltà operosa, di chi lavora senza cercare riconoscimenti e si dedica senza risparmiarsi alla propria missione.
Il Crossfit è basato sul concetto di movimenti funzionali – functional fitness – utili nella vita quotidiana: Giuseppe, pratico artigiano e agile lavoratore, ha incarnato queste capacità, anche e soprattutto nell’essere “santo feriale”, straordinario nell’ordinarietà del quotidiano.
San Giuseppe è anche custode della famiglia di Nazaret: nel Crossfit, spesso si crea una forte comunità basata sul sostegno reciproco e sul sentire il box quasi come una seconda casa.
I coach e le coach non sono solo modelli nell’atletismo, ma guidano senza imporsi, con il loro esempio: Giuseppe incarna una leadership silenziosa, mostrando che la vera forza non è nel dominio, ma nel servizio agli altri.
Ecco perché a me sembra che Giuseppe, forte, resiliente, umile e dedito al miglioramento continuo, possa dire a tutte e tutti coloro che praticano lo sport più bello al mondo: Lavora sodo, resta umile, proteggi chi ami.
* Paolo Spina è un medico, appassionato di Sacra Scrittura e teologia femminista e queer, che collabora con il Progetto Cristiani LGBT+ e con La tenda di Gionata scrivendo su temi di attualità e cristianesimo.