San Patrizio, trifogli, birra e serpenti
Riflessioni di Loris Cozzolino* autore della Pagina Facebook Ogni santo giorno
Il 17 marzo si fa la memoria di San Patrizio vescovo e primo evangelizzatore delle verdi isole di Irlanda. Ormai è da anni che il St. Patrick Day, tradizione americana, viene festeggiato anche in Italia con cappelli verdi, trifogli e bevute epiche di birra scura, sfiorando il coma etilico.
Patrizio nacque a fine IV secolo da una famiglia romana in Britannia, l’antica Inghilterra; da giovane fu rapito da pirati irlandesi e condotto in quelle isole barbariche dove l’impero di Roma non era arrivato. Durante la sua prigionia, ridotto a servo, si convertì a quel cristianesimo di cui aveva sentito parlare in patria. Ecco allora che la sua situazione critica diviene un’opportunità; nonostante la prigionia decide di sfruttare la sua condizione in senso positivo. Impara il gaelico, lingua di quelle genti ai confini del mondo e si fa una bella cultura sulle tradizioni e le religioni celtiche; non sa bene perché ma immagina che un giorno gli torneranno utili.
Dopo sei anni riesce a scappare e si rifugia in Gallia dove viene consacrato vescovo; il richiamo di quelle isole è però fortissimo e, nonostante il rischio, decide di ritornarvi non più come schiavo ma come uomo libero desideroso di parlare di Gesù a quei celti.
La sua missione è un successo: in pochi decenni quasi tutta l’Irlanda si è fatta cristiana. Patrizio è un uomo di fede ma anche un uomo intelligente; decide di non usare arroganza o mostrarsi moralmente superiore a quei popoli anche perché ha trovato più umanità tra i presunti barbari che tra i suoi connazionali. Nella sua predicazione assorbe e rinnova tutte quelle caratteristiche e tradizioni della cultura celtica che possono essere utili alla sua missione. Crea un vero e proprio cristianesimo celtico, fatto di riti, simboli e liturgie proprie. Patrizio sa che Roma è lontana e che Cristo non ha nazionalità: è stato ebreo ma poi è divenuto egiziano, ateniese, romano, cartaginese, gallo ed ora è il momento che diventi celtico.
Da quel momento l’Irlanda, così lontana e diversa, sarà un faro per il cristianesimo: sfornerà santi, monasteri, nuove idee e tanti, tantissimi libri scritti e miniati con incomparabile maestria dai tanti monaci negli scriptoria.
Il cattolicesimo e l’Irlanda diverranno una cosa sola: un forte dato culturale e di fede che farà di quell’isola una nazione fortemente indipendente.
Ci sono tante leggende legate a San Patrizio: pare che facendo rotolare una campana da una rocca fino al mare avrebbe scacciato per sempre i serpenti dall’isola.
La leggenda più bella è però legata al trifoglio, divenuto in seguito suo attributo iconografico e simbolo dell’Irlanda stessa: per spiegare il difficilissimo concetto della Trinità ai celti, avrebbe usato un trifoglio che con le sue tre foglie uguali che si uniscono in un unico stelo, raffigura meglio di qualunque trattato di teologia la natura di Dio.
* Loris Cozzolino, classe 1986, archeologo paleocristiano, passione smodata per l’agiografia, l’esegesi biblica e la teologia di genere. Non rassegnato ad un’immagine di Chiesa legalistica e respingente, nella marginalità e nello “scarto” vede il Volto del Cristo di Dio. Il suo blog di agiografie lo trovate al link https://www.gionata.org/tag/ogni-santo-giorno/
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