San Valentino. L’Amore è un’altra cosa
Riflessioni di Loris Cozzolino* autore della Pagina Facebook Ogni santo giorno
Questo santo giorno facciamo memoria di Valentino, vescovo di Terni e martire vissuto a metà del III secolo.
In tutto il mondo però, ormai la sua memoria è associata alla festa degli innamorati. Come un antico vescovo italiano sia stato associato ai baci perugina e alla celebrazione dell’amore è fatto abbastanza recente.
Secondo una moderna leggenda diffusa negli Usa, Valentino riappacificó una coppia di fidanzatini che stavano litigando di brutto, facendo volare attorno a loro coppie di colombelle, simbolo di amore e fedeltà e con questo effetto speciale degno del boss delle cerimonie, ottenne la riappacificazione dei due innamorati.
Secondo altri studi, forse tale patronato nasce dalla volontà della Chiesa di cristianizzare la festa pagana dei Lupercali,celebrata a metà febbraio, in cui si invocava la protezione degli dei per favorire la fertilità delle giovani donne.
Quello che resta oggi è semplicemente un’altro parossismo consumistico attorno a cui girano molti soldi tra cioccolatini, fiori e cene in ristorantini romantici decorati da dozzinali e pacchiani cuori e cupidi innamorati. Ma l’amore è un’altra cosa.
Amare è la più alta capacità affettiva e intellettiva che possieda l’essere umano; quel sublime atto per cui, per amore di un altro essere, si riesce ad abbandonare il proprio io affinché diventi un noi.
Per natura e per spirito di conservazione siamo orientati a privilegiare noi stessi a scapito degli altri e in questo secolo di egofanatismo esasperato, la questione ha assunto tonalità pericolose.
Tuttavia quel miracolo d’amore è ancora possibile: quel libero atto per cui, guardando un altra creatura negli occhi, ci si dimentica del sé e la vita, la felicità, il benessere, la protezione dell’altro diviene imperativo categorico e fonte di gioia oltre ogni immaginazione.
Un’uscita miracolosa dal sé per riscoprire se stesso in un altro essere umano e formare così una cosa sola, in cui volontà e azione coincidono perfettamente e con una naturalezza mai immaginata.
Un amore che è Amore perché non contempla tornaconto, gelosia, invidia e senso di possesso.
Un amore che sembra e ci fa presagire cosa sia il Vero Amore, il Puro Amore che ha portato il Verbo, palpitando, ad abbandonare l’eternità per farsi Uomo.
Solo questo è Amore, il resto, nonostante ardisca a chiamarsi tale, è solo la frase ad effetto di un cioccolatino.
* Loris Cozzolino, classe 1986, archeologo paleocristiano, passione smodata per l’agiografia, l’esegesi biblica e la teologia di genere. Non rassegnato ad un’immagine di Chiesa legalistica e respingente, nella marginalità e nello “scarto” vede il Volto del Cristo di Dio. Il suo blog di agiografie lo trovate al link https://www.gionata.org/tag/ogni-santo-giorno/
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