Mio marito è gay! Cosa posso fare?
Articolo tratto dal sito Devenir un en Christ (Francia), liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Davanti allo shock e alla sofferenza della donna che scopre l’omosessualità del marito non si può che provare, prima di tutto, un profondo rispetto.
In un primo momento occorre che ritrovi la sua dignità ferita da un “non detto” che intacca la relazione di naturale fiducia tra gli sposi. La coppia si trova così rimessa in discussione da questa scoperta.
La moglie divenuta di colpo estranea all’universo interiore del marito, può provare umiliazione, incomprensione o un senso di rivolta. Può anche provare il bisogno di indietreggiare di fronte a quella persona che si rivela differente. Questo atteggiamento, lungi dall’essere un rifiuto, non deve in alcun caso generare un senso di colpa.
Nei limiti del possibile, un dialogo tra coniugi nella verità è importante e può essere liberatorio. È necessario tenere conto della difficoltà affettiva del marito, che, anche lui, può in certi momenti trovarsi sommerso da sentimenti di angoscia e disperazione che non riesce a dominare e che esprime a fatica. Bisogna sapere che l’orientamento sessuale non è mai una scelta deliberata. In ogni caso, è essenziale non rinchiudere l’altro nella sua sola sessualità, che non è che un aspetto della sua personalità, poiché in lui ci sono numerose altre ricchezze.
Un aiuto può essere l’intermediazione di un consulente coniugale. Lo sguardo che la donna porterà su suo marito influirà in maniera decisiva sulle loro relazioni future:
– sguardo di compassione, d’amore, di comprensione, di fiducia;
– o sguardo di odio, di diffidenza, di giudizio, di paura.
Anche l’atteggiamento del marito è determinante:
– accetta con umiltà di riconoscere la sua vulnerabilità o dimostra alterigia e disprezzo?
– accetta se stesso com’è e ha il desiderio di “rispettare” sua moglie, di intraprendere un cammino di verità per cercare di vedere chiaro in sé? È deciso a fare tutto il necessario?
– desidera continuare a vivere tendendo il più possibile alla fedeltà (di pensiero e di corpo)?
Per la moglie, la cosa più difficile è certamente continuare ad essere fiduciosa. Tuttavia è la sua fiducia che può permettere al marito la sua dignità, la sua fiducia in sé e di trovare la forza per la lotta interiore che dovrà intraprendere di fronte alla tentazione.
In certi casi, se si deve mettere in conto una separazione, essa non dipende sempre dalla moglie che quindi non deve prendersi la colpa di qualcosa che non dipende da lei e di cui non è responsabile.
La sessualità, questa realtà che ci mette in relazione con gli altri e in maniera particolare con il nostro coniuge, è sempre, quale che sia l’orientamento sessuale, un luogo di lotte e di scelte permanenti per vivere in fedeltà l’impegno preso dalla coppia.
È bene ricordarsi che se si sceglie la vita comune si prende la responsabilità del mutuo aiuto alla maturazione e alla ricerca della felicità di ciascuno.
Per la coppia cristiana è bene considerare il senso dell’impegno preso insieme: “Tu puoi contare sul mio sforzo di fedeltà”. Ogni situazione vissuta nella fiducia e nell’amore-dono è cammino di crescita e di vita per tutti.
Testo originale: Je viens de découvrir que mon conjoint est homosexuel: Pouvez-vous m’aider?