Se Gesù venisse oggi, sicuramente andrebbe al Gay Pride
Riflessioni di Don Paolo Farinella tratte da Repubblica, 10 settembre 2008
Il 13 giugno 2009 il gay Pride si svolgerà a Genova. E “se Gesù venisse oggi, sono convinto che non si attarderebbe nelle chiese e non andrebbe alla processione del «Corpus Domini», ma con ogni probabilità si avvicinerebbe alle persone del Gay Pride e parlerebbe loro non con parole di condanna, ma con parole di consolazione”.
“Sogno che il 13 giugno, festa del «Corpus Domini» nelle chiese di Genova si possa pregare per i nostri fratelli e le nostre sorelle che partecipano al Gay Pride: possano essere rispettati nella loro dignità di persone e, con l´aiuto di Dio, lo Spirito li aiuti a trovare la dimensione della loro vita.
[…] L´annuncio è ufficiale: il 13 giugno 2009 Genova vedrà tra le sue vie e carruggi la pittoresca parata del Gay Pride, in concomitanza con la festa cattolica del «Corpus Domini».
Ho sempre provato un senso di pietà verso una manifestazione che di suo serve a ghettizzare di più i protagonisti che danno l´impressione di volere imporre la loro esistenza con la provocazione piuttosto che con la forza del diritto.
Non credo che gli organizzatori abbiamo scelto la data del 13 giugno 2009 in modo consapevole per contrapporsi alla festa del «Corpus Domini». Sono convinto che sia una pura casualità di coincidenza.
Ad ogni modo, ben venga questa coincidenza che mette a confronto due concezioni di «corpo»: un corpo che si fa pane per rispondere al bisogno di identità e di verità che c´è in ogni individuo e un «corpo» che si ostenta anche provocatoriamente e lascivamente perché si sente oppresso e giudicato.
Se Gesù venisse oggi, sono convinto che non si attarderebbe nelle chiese e non andrebbe alla processione del «Corpus Domini», ma con ogni probabilità si avvicinerebbe alle persone del Gay Pride e parlerebbe loro non con parole di condanna, ma con parole di consolazione: “Venite a me voi che siete affaticati e stanchi di essere emarginati e giudicati, che fate fatica a trovare la vostra identità, non abbiate paura, venite a me e io vi ristorerò; il Padre mio, infatti, mi ha mandato perché nessuno vada perduto di coloro che mi ha affidato”.
Gesù ci ha insegnato che «il sabato è per l´uomo e non l´uomo per il sabato». Sogno che il 13 giugno, festa del «Corpus Domini» nelle chiese di Genova si possa pregare per i nostri fratelli e le nostre sorelle che partecipano al Gay Pride: possano essere rispettati nella loro dignità di persone e, con l´aiuto di Dio, lo Spirito li aiuti a trovare la dimensione della loro vita in una relazione affettiva capace di esprimere la profondità della loro anima.
In questo si saldano intimamente il Vangelo e la Costituzione italiana, i due fari dell´antropologia cristiana.