Se la Chiesa è a letto con la febbre (Marco 1:29-39)
Riflessioni di don Fabio
“Quando un cristiano è chiuso nel suo gruppo, nella sua parrocchia, nel suo movimento, è chiuso, si ammala. Se un cristiano esce per le strade, nelle periferie, può succedergli quello che succede a qualche persona che va per la strada: un incidente. Tante volte abbiamo visto incidenti stradali. Ma io vi dico: preferisco mille volte una Chiesa incidentata, e non una Chiesa ammalata!” (Discorso del Papa al Congresso Internazionale sulla Catechesi – Aula Paolo VI, venerdì 27 settembre 2013)
Marco 1:29-39: “La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.”
La suocera di Pietro è immagine della Chiesa. Non in senso metaforico: cioè, quasi a dire che, a volte, la Chiesa è peggio di una suocera, ma nel senso più proprio, cioè immagine di colei che “serve”!
Esatto! Se la Chiesa ha la febbre, è allettata, è ferma, se la Chiesa ha perso la capacità di mettersi al servizio della persona, di stare al passo della vita dell’uomo, se la Chiesa è chiusa in se stessa, autoreferenziale, è una Chiesa che non “serve”!
In questo momento storico stiamo vivendo questa pagina di Vangelo. Il Sinodo, voluto da Francesco, è simbolo della voce degli apostoli che dicono a Gesù “Vieni e guarisci la suocera”, “Vieni e guarisci la Chiesa”! Il Sinodo, se vissuto bene, potrebbe essere l’opportunità per la Chiesa di rialzarsi, di “risuscitare” (è la Parola utilizzata nel testo biblico) e di rimettersi in cammino, in ascolto del Padre e di tutti, ma tutti, ma proprio tutti i suoi figli sparsi nel mondo e “servirli”.
Con tanto amore alla Chiesa e… con affetto, Fabio!