Se non ritornerete come fanciulli: l’omosessualità e i bambini
Articolo tratto da sito spetteguless.it del 16 dicembre 2014
“Egregio Signor R., anche se sei gay, ti tratterò sempre allo stesso modo come ho sempre fatto. Sei un grande maestro e queste sono solo alcune delle parole che potrei usare per definirti: grande, incredibile, fantastico, brillante, splendido e coraggioso. Il motivo per cui dico coraggioso è perché hai condiviso un segreto personale dimostrando molto coraggio. Non devi avere paura perché so che anche i miei compagni sono tranquilli e allegri, allo stesso modo come lo sono io. Da A x x . PS. Siamo tutti orgogliosi di te”.
Questa straordinaria lettera è stata scritta da una bambina di 9 anni al suo insegnante, dichiaratosi gay durante una lezione sull’omofobia. Perché è proprio dalla scuola che dovrebbe partire la prevenzione, l’attacco a questa autentica piaga sociale. Questa la risposta del professorevia PinkNews una volta ricevuta la letterina, che neanche a dirlo è diventata virale nel giro di poche ore.
“In qualità di insegnante di una scuola elementare mi sono sempre preoccupato di menzionare la mia sessualità, nonostante il fatto che i miei colleghi parlino dei loro mariti e mogli per tutto il tempo. Poi, durante la settimana anti-bullismo, ho chiesto alla mia classe chi aveva sentito il termine ‘gay’ come un insulto. Quasi tutti gli studenti della mia classe hanno alzato le mani. Ero sbalordito. Poi ho chiesto loro cosa pensavano dei gay e delle lesbiche, se era erano male o sbagliato in qualche modo, e anche qui tutti hanno alzato la mano.
Dopo aver parlato con il mio capo, che era molto favorevole, abbiamo concordato che potevo dire alla classe che sono gay, in modo da fargli conoscere almeno una persona omosessuale e, si spera, spiegare loro che quando la gente usa quella parola stanno parlando proprio di me.
La reazione è stata fantastica – c’erano un sacco di rantoli e sguardi sconvolti e alcune domande di base – ha un fidanzato, ecc – ma dopo un paio di minuti ci siamo spostati sul resto della lezione. La lettera è arrivata un paio di giorni più tardi. La bambina che l’ha scritto l’ha dato a me all’inizio della giornata. Leggendola mi sono venute le lacrime agli occhi e mi ci è voluto un po’ per calmarmi. Quando l’ho ringraziata ha semplicemente fatto spallucce e ha ripetuto qualcosa che uno dei ragazzi della classe aveva detto durante la lezione, ‘E’ solo la tua vita’.
Poi è tornata ai suoi compiti di matematica. Per la mia classe è stata una sorpresa, ma certo, per loro, era solo qualcosa di semplice e facile da archiviare come un’altra informazione ricevuta. Non c’era alcun giudizio, solo accettazione. Ora posso facilmente nominare il mio fidanzato come qualsiasi altro insegnante e la mia classe ha imparato a conoscermi un po ‘meglio. Ho avuto un sacco di lettere e cartoline nel corso degli anni, ma questa so che la terrò per sempre“.