«Sei un gay, non farai nulla nella vita». Figlio esasperato denuncia i genitori
Articolo del 26 febbraio 2013 di Cesare Arcolini pubblicato su ilgazzettino.it
PADOVA – L’omofobia dentro casa. Quando le persone che dovrebbero proteggerti sono le prime ad ingiuriarti con epiteti deprecabili, di cattivo gusto e razzisti. Nell’epoca della globalizzazione, mentre si discute sulla possibilità di concedere anche alle coppie gay il matrimonio, un’inquietante vicenda è venuta alla luce nel Padovano.
Succede che un giovane ventenne, stanco per le continue offese a sfondo sessuale ricevute in maniera reiterata dal padre e dalla madre, decida domenica mattina di rivolgersi alle forze dell’ordine per denunciare il suo dramma. I genitori, che adesso dovranno rispondere in concorso del reato di ingiurie, non sono due sprovveduti, non vivono ai margini della società.
Sono italiani, hanno un lavoro di spessore e conducono una vita agiata. Una situazione che ha del paradossale, che sta distruggendo giorno dopo giorno un figlio, che ha avuto solo il coraggio di rendere partecipe la famiglia delle proprie preferenze sessuali. Ha fatto coming out.
È scoppiato il finimondo. Due genitori conosciuti, con una attività professionale importante, che non hanno accettato questa sincera e coraggiosa confessione, ma che hanno preferito denigrarlo, offenderlo, farlo sentire un “diverso”. Ecco che un giovane, che già si trova in un’età difficile, in cui vorresti spaccare il mondo, ma hai ancora parecchie cose da imparare e una corazza di autostima da formare, entra nel tunnel della disperazione. Lasciare perdere e subire ogni forma di offesa personale, o ribellarsi a coloro che ti hanno messo al mondo, ma che adesso non accettano che tu sia “diverso” da loro? Da qui la scelta di rivolgersi alle forze di polizia, sedersi su una sedia di un ufficio e raccontare la propria drammatica situazione di omosessuale denigrato e ripudiato da mamma e papà.
Chi ha raccolto la denuncia è riuscito a tranquillizzare il ragazzo, ha cercato di allentare la tensione, ha provato a fargli capire che non si tratta di un ostacolo alla propria vita. Sono ben altre le difficoltà che ogni uomo deve affrontare. Basterà tutto questo a rendere sereno e fiducioso del futuro, chi proprio in casa non ha ciò che chiede, ovvero la comprensione?
Ogni mattina mamma e papà non mancano di urlare al figlio: «Sei solo un gay, così non farai mai nulla nella vita». Un incubo e i mostri sono le due persone che lo hanno cresciuto. Troppo spesso si tende a “bocciare” tutto ciò che non rientra nelle proprie aspettative di genitori. È più facile alzare un muro, che provare a smussare gli angoli. Si cerca di creare dei figli secondo le proprie aspettative di genitore. Senza pensare che ogni uomo ha il diritto di pensare, crescere e decidere.