Seimila suore statunitensi in difesa dei diritti delle persone trans
Articolo di Robert Shine* pubblicato sul sito dell’associazione LGBT cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 31 marzo 2023, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Più di venti comunità religiose femminili hanno pubblicato una dichiarazione di solidarietà verso le persone transgender, in un momento in cui le persone trans e non binarie sono sempre più sotto attacco nella società civile e nella Chiesa.
La dichiarazione “In Solidarity: Vowed Catholic Religious Honor Trans Day of Visibility” (In solidarietà. Le religiose cattoliche onorano la Giornata della Visibilità Trans) è stata firmata da diverse comunità femminili, che in totale assommano a più di seimila suore in diciotto stati degli Stati Uniti.
La dichiarazione inizia con l’affermazione “le persone transgender, non binarie e gender-expansive sono amate teneramente da Dio”, e continua: “Come membri del Corpo di Cristo, non possiamo essere un Corpo completo senza la piena inclusione delle persone transgender, non binarie e gender-expansive. In questo momento, negli Stati Uniti, le persone transgender stanno affrontando un enorme dolore per via:
- dell’approvazione, in molti Stati, di leggi anti-LGBTQ+;
- della retorica tossica di molte istituzioni cristiane, compresa la Chiesa Cattolica, e dei loro leader;
- delle discriminazioni e delle violenze quotidiane.
“Il Vangelo ci chiama a un amore che unisce, e ci invita con forza a interrompere le interazioni dannose nella nostra vita quotidiana, e a smantellare i sistemi che rafforzano le retoriche tossiche e le violenze nella società, in particolare per quanto riguarda le persone di colore ed indigene. Rimarremo sempre oppressori, fino a che noi, religiose cattoliche, non riconosceremo l’esistenza, nelle nostre congregazioni, delle persone LGBTQ+. Vogliamo coltivare una comunità di fede di cui tutti, e in particolare le nostre sorelle e i nostri fratelli transgender, non binari e gender-expansive, possano vivere profondamente l’appartenenza”.
La dichiarazione si conclude con un invito a “trasformare i nostri cuori, la nostra Chiesa, la nostra politica e il nostro Paese” per far sì che la comunità trans “venga riconosciuta, e coraggiosamente accettata e celebrata”. La dichiarazione contiene un’appendice che elenca varie risorse per studiare, agire, sostenere e valutare ciò che accade nelle comunità; vi si trova anche l’invito a sostenere vari progetti a beneficio delle persone transgender, tra cui New Ways Ministry.
La dichiarazione è stata redatta dalla federazione statunitense delle Suore di San Giuseppe, dalle Suore della Provvidenza di Saint Mary-of-the-Woods e dall’Ufficio per la Giustizia, la Pace e l’Integrità del Creato delle Suore della carità di Leavenworth.
Un membro non binario di un ordine religioso ha dichiarato a[ll’agenzia di stampa cattolica] Religion News Service che “è ora che le comunità religiose alzino la loro voce contro l’ingiustizia, la violenza e l’esclusione delle persone trans e non binarie”, aggiungendo poi la sua speranza che questa dichiarazione renda tutti consapevoli che anche nelle congregazioni religiose, e non solo fuori da esse, esistono le persone transgender e non binarie.
Religion News Service riporta anche le parole di suor Barbara Battista SP, una degli estensori della dichiarazione, che ricopre il ruolo di promotrice di giustizia delle Suore della Provvidenza di Saint Mary-of-the-Woods: “Suor Barbara Battista e le altre suore che hanno steso la dichiarazione l’hanno fatto dapprima per rispondere all’ondata di proposte di legge che minano i diritti transgender. Quando è stata pubblicata la dichiarazione dei vescovi, le suore hanno rotto gli indugi.
“’Credo proprio che sia urgente dire che ci sono moltissimi fedeli cattolici che conoscono una via alternativa […] Dobbiamo trovare le occasioni per alzare la voce e dire: Noi siamo con voi, vi sosteniamo’ [dichiara suor Barbara].
“Suor Barbara fa notare come molte delle proposte di legge avanzate in vari Stati abbiano a che fare con le prestazioni sanitarie a beneficio delle persone transgender, e che questo la offende particolarmente, essendo un’assistente medico diplomata; suor Barbara descrive il suo lavoro come ‘una partecipazione al ministero di guarigione di Gesù’, che affonda le radici in una ‘fiducia sacra’ tra i pazienti e i professionisti della sanità.
“Ma i vescovi cattolici e i politici hanno cercato di ‘immischiarsi nell’ambito, molto privato, molto personale e molto intimo, del dialogo e delle decisioni tra i professionisti della sanità e le persone che essi servono’”.
Con questa dichiarazione le suore cattoliche si confermano all’avanguardia nell’inclusione delle persone LGBTQ+, protagoniste di “una via alternativa”, nelle parole di suor Barbara Battista, nei confronti di alcuni vescovi statunitensi, che hanno fatto dell’ignorare le questioni relative all’identità di genere un punto fermo della loro missione.
Noi di New Ways Ministry siamo veramente grati per questa dichiarazione, che è un invito e una provocazione per ogni cattolico, e per i decenni spesi dalle religiose nell’attivismo a favore delle persone LGBTQ+.
*Robert Shine (lui) è direttore associato di New Ways Ministry, per cui lavora dal 2012, e del blog Bondings 2.0. È laureato in teologia alla Catholic University of America e alla Boston College School of Theology and Ministry.
Testo originale: 6,000+ Catholic Sisters Issue Statement of Solidarity with Transgender Community