Sentieri tortuosi. Scoprirmi lesbica e cattolica
Testimonianza di Mary tratta da Catholic Lesbians.org (Stati Uniti), liberamente tradotta da Silvia Lanzi
Uscire allo scoperto, per me, è stato un processo lungo – come li è stato per parecchi di noi – un processo che, credo, continuerà fino a che morirò. Ho capito adesso che è qualcosa che inizia già nel grembo materno. Ora, non incolpo i miei genitori o Dio per questo – o dovrei?
Per 55 anni ho sentito la storia di essere un errore (della natura); fin da quando mia madre era incinta, volevano un bambino – non un bambino qualunque, ma uno di nome John.
Questa è l’identità di genere – proprio dall’inizio. Fin da quando posso ricordare, mia zia, che lavorava in un calzaturificio, mi regalava, ad ogni Natale, un paio di stivali da cowboy.
Ricordo che ero all’asilo la prima volta quando i bambini della classe di ginnastica ridevano puntando il dito sotto il banco dove c’erano i miei stivali. E alle elementari i ragazzi non volevano più giocare a calcio con me, perché non ero carina come la mia fidanzatina. Al liceo, mi nascondevo nella cappella mano nella mano con un’altra ragazza e l’ho baciata qualche volta alla stazione degli autobus.
Quando mio figlio aveva 4 anni divorziai da suo padre. Durante un incontro di consulenza sul divorzio, venne fuori tutto: l’abuso emozionale da parte di mio marito, il fatto che fossi stata manipolata sessuale da mio zio quando ero pre–adolescente e che ero lesbica.
Ma è stato durante questa terapia dell’inconscio che ho deciso che era ora di accettare un aiuto. Così mi sono unita ad un gruppo di aiuto per vittime dell’incesto) e indovinate chi era la moderatrice? Una lesbica! E proprio il caso di dire Dio vede e provvede!
Quando le ho raccontato del grande ‘problema’ che avevo vissuto al tempo del liceo, lei rispose immediatamente: “Oh, non sapevo che tu fossi la vittima di un incesto”. E poi, più tardi, mentre stavamo scherzando, mi prese in giro, “nenche se scendesse lo spirito santo tu diventeresti eterosessuale”.
Ricordo che, quando mio figlio aveva 6 anni, mi chiese: “Mamma, sei gay?”, io lo negai. Finalmente glielo dissi quando aveva 8 anni (ci vollero 2 anni per rispondere onestamente a questa domanda).
L’anno seguente, quando comprai casa con la mia compagna di allora, mi rivelai a mia madre (aveva 82 anni). La sua prima risposta fu: “Ti amerò per sempre”. Poi ci pensò un po’ su e mi chiese: “Allora, era per quello che indossavi sempre gli stivali da cowboy?”.
Dopo che io e la mia compagna ci lasciammo, mio figlio aveva 13 anni e pensava che non fossi più lesbica, ma le cose iniziarono ad andare male quando lui andava al liceo ed io iniziai ad avere ancora appuntamenti. E ora, che non ho più appuntamenti da 3 anni, mia madre (che adesso ha 94 anni) pensa che non sono più lesbica.
Così, qualche mese fa, mi sono unita al forum per lesbiche cristiane ed ora sento che sto uscendo a tutto tondo allo scoperto con me stessa. L’uscire allo scoperto è un processo lungo per me.
E quando morirò e sarò accolta ai cancelli da qualche donna meravigliosa pronta ad abbracciarmi, mi rivelerò un’ultima volta e griderò di gioia: ‘Sì, sono lesbica e questo sarà paradis(iac)o per me”.