Sentirsi donna in un corpo di uomo. La mia trasformazione
Ho smesso di vederlo e mi sono rivolto ad un altra terapeuta, ancora raccomandata dai miei genitori. Ho dovuto lavorare otto anni con lei. In nessun momento, ho raccontato quello che stavo vivendo. A volte, certo, ne morivo dalla voglia Ma non mi sentivo abbastanza in confidenza. Ho finalmente trovato una terza terapeuta che praticava la ‘ri-nascita’.
Dal primo corso che ho fatto con lei, si è accorta che ero molto diversa dalle altre persone e che la mia differenza riguardava la mia sessualità. Ma lei ha dovuto aspettare che parlassi per abbordare l’argomento. Ha dovuto aspettare anni. Terrorizzata dagli uomini e dalla loro violenza, per timore di doverli affrontare da sola, come durante tutta la mia infanzia e adolescenza, ho cominciato a fare tiro con la pistola per imparare a difendermi e a rassicurarmi. L’ho praticato fino a quando ho iniziato la mia transizione.
Non avevo mai avuto alcuna relazione sentimentale, quando, per caso, a 29 anni, ho incontrato un’altra donna. E’ stato il nostro primo incontro d’amore ed è stato molto difficile fin dall’inizio. Dopo pochi anni, il nostro rapporto ha cominciato a cadere a pezzi. Ero così disperata che ho iniziato a progettare il mio suicidio. Avevo 35 anni.
A quel tempo, lavoravo come ingegnere informatico in un ospedale. Non stavo bene nel team in cui mi trovavo e non lavoravo bene. Ma non riuscivo a trovare lavoro altrove. Ho provato, ma invano. Mi era difficile far fronte ai miei compiti. Trovare finalmente una relazione amorosa mi ha stimolato per un po’ di tempo, ma non mi ha fornito la cura ai miei problemi, come speravo. Dopo pochi mesi, tutto ha ricominciato ad andare di traverso.
Avevo 35 anni e la mia coppia stava andando a rotoli. Tutta la mia vita ho fatto sforzi enormi per soddisfare le aspettative dei miei genitori e per cercare di adattarmi alla vita che mi avevano programmato. Ma nonostante tutti i miei sforzi, non funzionava. Ero così disperata che ho iniziato a progettare il mio suicidio. Nella mia mente non era affatto una richiesta di aiuto. Non volevo avvertire nessuno e volevo essere certa che funzionasse al primo colpo. Volevo avere finalmente la pace, e in via definitiva.
E’ allora che ho potuto entrare in contatto per la prima volta in vita mia con un’altra persona transessuale nella Svizzera francofona. Inoltre, aveva uno psichiatra che la rispettava e che accettava di accompagnarla fino alla fine (cioè fino all’ intervento chirurgico).
E ‘stata una vera meraviglia! Lì ho cominciato a ritrovare la speranza. Ovviamente non ho potuto nascondere le mie letture ed il mio cambiamento alla mia compagna. E ‘stato uno shock enorme per lei. A quel punto, è stato necessario osare parlare di quello che stavo vivendo alla mia terapeuta.
Nel momento in cui stavo morendo di paura, in cui temevo di vederla per l’ultima volta, lei ha accettato tutto quello che le rivelavo della mia transessualità. E ‘stato qualcosa di straordinario per me! Qualcuno su questa terra poteva accogliermi per come ero! Dopo tanti anni di solitudine e di isolamento assoluto , è stato incredibile!
Poche settimane più tardi, è capitato che ho dovuto parlare ai miei genitori. Ho preparato questo momento con la mia terapeuta. Ero spaventata a morte ed ho perso il sonno. Ho preparato questo momento come una informazione ai miei genitori.
Il mio obiettivo non era quello di cercare la loro approvazione, ma di dire loro quello che stava accadendo. I miei genitori sono stati scioccati. Mio fratello non era sorpreso. Comunque sia non mi hanno cacciata dalla famiglia. Il mio primo incontro fisico con altre persone transessuali è avvenuto qualche giorno più tardi. Era un gruppo in cui non conoscevo nessuno ed in cui nessuno mi conosceva. Ma, nonostante il mio lato timido e molto riservato, mi sono sentita veramente a mio agio.Ho finalmente incontrato altre persone che erano nella mia stessa dinamica (e avevo atteso questo per tanti di quegli anni) e mi sono sentita a mio agio. Ho sentito questo incontro di buon auspicio per la continuazione del mio cammino.