Sepolcri imbiancati! Cos’ha avete a che fare con il Vangelo?
Riflessioni di Carlos Osma pubblicate sul blog Homoprotestantes (Spagna) il 25 marzo 2009, liberamente tradotte da Dino
Ci sono cose che fanno perdere la speranza, che sono talmente crudeli da lasciarti senza parole perché non hanno nessuna spiegazione e, anche facendo ogni sforzo, non si possono comprendere.
Samuel, 17 anni, frequenta una Chiesa evangelica da quando è nato, i suoi genitori gli hanno spiegato che si deve amare il prossimo, ma quando ha confessato loro di essere omosessuale, ha scoperto che anche per i suoi stessi genitori lui non rientrava in questa categoria.
Loida, 45 anni, faceva parte anche lei di una Chiesa evangelica, finché confessò a suo marito di essersi sposata con lui per paura e con la speranza che Dio la cambiasse, di essere lesbica e di non voler continuare a fingere, gli chiese di perdonarla, ma adesso sapeva che Dio la amava così com’è. La sua tortura non è finita qui, i suoi due figli di 12 e 9 anni devono ascoltare ogni giorno il loro padre, gli zii e i nonni evangelici che spiegano che grande peccatrice è la loro madre e come è lontana da Dio.
Purtroppo non ha neanche la possibilità di trovare il calore di una comunità evangelica nella quale insegnare la fede ai suoi figli e alla sua nuova compagna, Belén.
Dov’è la fede con la quale ci hanno educati? Era tutta una menzogna? È probabile. La fede evangelica, oggi come oggi, ha ben poco a che vedere con la fede di Gesù. Per questo molti omosessuali si chiedono: dov’è la fede di nostra madre che da 5 anni rifiuta di vederci?
Dov’è la fede dei nostri fratelli e delle nostre sorelle che non vogliono stare con noi per non creare confusione ai loro figli? Dov’è la fede di quegli amici coi quali siamo cresciuti e che ora ci voltano le spalle? Da nessuna parte, nel momento della verità. Cos’hanno a che vedere col cristianesimo tutti questi atteggiamenti? Tutto ciò non ha nessuna giustificazione, e chi non vuole vederlo è perché si trova ad essere così accecato dai suoi pregiudizi da aver dimenticato il Vangelo da tanto tempo.
E siamo costretti a sopportare le esternazioni di pastori, profeti di turno, Alleanze Evangeliche, Vescovi, Consigli, Federazioni Religiose Evangeliche, che non hanno la più pallida idea della vita reale di queste persone, di cui a loro non importa niente, e che vogliono soltanto difendere la loro visione patriarcale della società, la loro lettura fondamentalista della Bibbia e il resto dei pregiudizi e delle ignoranze che custodiscono con tanto affanno.
Sepolcri imbiancati, maestri che impongono agli altri dei carichi insopportabili che essi non si azzardano a toccare nemmeno con un dito. Cos’ha a che vedere tutto questo col cristianesimo? Niente di niente, è fariseismo allo stato puro.
Abbiamo anche quelli che vogliono essere buoni, che affermano di comprenderci ma ci chiedono di andarcene. Vallo a dire a Samuel, che a 17 anni ha già pensato che non vale la pena vivere, e ancor meno essere cristiani.
Può procedere lentamente chi ha tutto il tempo del mondo, chi non ha niente da fare, chi desidera essere un bonaccione, ma non chi vuole vivere con dignità, chi vuole essere felice oggi stesso. La vita non può aspettare fino a domani perché a qualcuno può generare problemi istituzionali, la vita è sempre al primo posto, l’istituzione è al suo servizio.
Ogni persona, Chiesa o istituzione che, anche se con amore, respinge una persona per il suo orientamento sessuale, non è cristiana. Ma nemmeno lo è chi, benché affermi di non respingere gli omosessuali, non si impegna nel difenderli. Quelli che non li accolgono, che non li rispettano, che non li ascoltano e non cercano di conoscerli, di conoscere le loro esperienze, la loro visione di Dio, della Chiesa e del mondo. La lotta attiva contro l’omofobia e la fede cristiana procedono indiscutibilmente unite. C’è poco da fare, non esistono omofobi giochi di parole che si possano approvare. Se respingi una lesbica, o un gay, nonostante il grande amore con cui lo fai, ricorda che Dio ti chiederà conto della discriminazione e della morte che hai cercato di imporre su di loro.
Non sembra esserci altro messaggio per gli omosessuali evangelici del nostro paese, che quello di invitarli a guardarsi da tutti questi maestri della Legge che cercano i posti migliori nelle Chiese, e le migliori sovvenzioni statali, ma che hanno paura di sporcare le loro vesti bianche col loro contatto.
Sepolcri imbiancati! Che sono lontani da Dio, che hanno fatto presto a dimenticare il loro prossimo. I loro discorsi biblici sono veleno che cercano di introdurre nella vostra anima, non lasciatevi ingannare e non rassegnatevi, gridate con forza: sepolcri imbiancati! Cos’ha a che vedere tutto questo con il Vangelo? Vi siete impadroniti della chiave della salvezza, ma in essa né ci entrate voi né permettete di entrarci chi vuole farlo.
Oppure forse per gli omosessuali un messaggio c’è: non fate l’errore di confondere Dio con tutti costoro, se lo faceste essi vi avranno sconfitti. Lasciatevi condurre dalla vostra esperienza di Dio, senza una comunità vi rimane soltanto questo, ricordatevi di come, nonostante tutto, siete sempre stati nelle sue mani. E benché a volte crediate che Egli sia lontano da voi, ricordatevi che le sue mani sono state trapassate dai chiodi di una croce per salvarvi.
State nelle sue mani, le mani di colui che si inginocchiò davanti a semplici pescatori per lavar loro i piedi, quelle mani che si avvicinarono con amore ai bisognosi, quelle mani che si allargarono davanti al dolore dei suoi fratelli. Sono solamente queste mani che vi daranno sicurezza e allontaneranno i vostri dubbi. Nelle sue mani ci siete voi coppie, i vostri figli, la vostra casa, e tutti quelli che vogliono condividere con voi queste mani aperte e piene di amore, che consolano e danno vita. Quelli che non vogliono affidarsi a Lui, stanno in altre mani.
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Testo originale: Sepulcros Blanqueados