San Sergio e Bacco, santi martiri omosessuali
Testo di Adriano, volontario del Progetto Gionata
Chi sono i patroni degli omosessuali? E delle lesbiche? Pare sia ormai un fattore conclamato che i santi gay per gli uomini siano Sergio e Bacco, mentre per le donne siano Ruth e Noemi. Come mai? Vediamo un po’ di fare luce sulle figure dei due maschietti. I santi Sergio e Bacco erano due soldati romani di religione cristiana che avevano come stanziamento la corte di Massimino Daia, tetrarca d’Oriente. Siamo in quella che è l’attuale Resafa, in Siria, intorno all’anno 300 e pare fossero di alto grado militare.
L’agiografia racconta che furono denunciati da nemici invidiosi della loro posizione presso il tetrarca d’Oriente, e vennero barbaramente martirizzati a causa del loro rifiuto nel sacrificare a Giove Capitolino. Nonostante la loro lealtà e capacità, dimostrate come soldati, persone invidiose del loro prestigio e della loro posizione, non si lasciarono sfuggire l’occasione per denunciarli all’Autorità al fine di prenderne il posto e ci riuscirono.
Bacco e Sergio furono destituiti da tutti gli incarichi, radiati dall’esercito, imprigionati come cospiratori e traditori. Furono umiliati come soldati e offesi nel loro amore; pare che siano stati fatti sfilare per dileggio per le vie della città, vestiti da donna, come a sminuirli nella loro fama di soldati prodi e nel loro amore virile. Nonostante l’umiliazione non rinnegarono comunque nulla, né del loro amore reciproco, né della loro fede. Bacco e Sergio si dimostrarono fedeli e leali fino alla morte, così come lo furono in vita.
Erano gli anni della terribile persecuzione cristiana voluta da Diocleziano e imposta a tutti i tetrarchi dell’impero. Bacco sarebbe stato flagellato a morte mentre Sergio venne costretto a camminare per tutti gli accampamenti con i piedi trafitti dai chiodi ed infine decapitato.
Negli antichi documenti viene riportato che il primo a morire fu Bacco per i maltrattamenti subiti. A quel punto la fede di Sergio comincia a vacillare e si lamenta dicendo: – Oh mia metà, non canteremo mai più gli inni e le canzoni che cantavamo insieme. Te ne sei andato da me e mi hai lasciato sulla terra da solo e sconsolato.
A quel punto gli apparve la visione dell’amato Bacco che radioso e bello lo consola: – Perchè ti lamenti e duoli, mio amato. Io ti sono stato portato via nel corpo, ma nel legame del nostro amore sono ancora con te.
Non ci è dato di sapere se queste parole amorose fossero frutto del delirio dovuto al martirio o meno, sta di fatto che i due colleghi centurioni pare avessero un legame molto più profondo che li univa. Come dicevo prima, stranamente l’agiografia ci sottolinea che prima di venire martirizzati, vennero fatti sfilare davanti alla popolazione e ai soldati in abiti femminili, il che farebbe pensare che i due avessero un rapporto omosessuale.
Inoltre l’iconografia di questi due santi ci è stata tramandata con due aureole unite tra di loro tanto da sottolineare l’unione dei due nel martirio e anche nella vita. Il loro orientamento e relazione affettiva è stato apertamente accettato dai primi scrittori cristiani. Inoltre, in un’immagine che per alcuni occhi cristiani moderni potrebbe sconfinare nella blasfemia, l’icona ha Cristo stesso come testimone del loro pronubus, che vigila quindi sul loro matrimonio omosessuale.
Ad avvalorare questa tesi, un antico manoscritto greco, la “Passio antiquior Ss. Sergii et Bacchi” descrive Sergio come “dolce compagno e amante” di Bacco. Severo di Antiochia, nel sesto secolo, ha inoltre spiegato che “nelle orazioni non dobbiamo separare Sergio e Bacco che erano uniti nella vita”.
La loro commovente memoria si diffuse dal luogo della loro morte, sia in Oriente che in Occidente.La venerazione per i due martiri in Oriente è sempre stata molto diffusa, tanto che l’antica Rusafa si chiamava Sergiopoli. Qui in Italia questi due santi sono praticamente sconosciuti. Indovinate come mai…
PREGHIERA AI SANTI SERGIO E BACCO
Signore nostro Dio, nella vita di Sergio e Bacco, noi possiamo ammirare le mirabili virtù della lealtà e della fedeltà, unite al loro amore reciproco e alla loro fede. Bacco e Sergio, non furono uomini ipocriti e bugiardi, ne tanto meno codardi e traditori. Dona anche a noi sincerità e fedeltà, lealtà nella nostra vita, nei nostri amori, nella nostra fede.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.