Sette coppie LGBT che hanno attraversato, tra alti e bassi, il XX secolo
Articolo pubblicato sul sito del bimestrale The Advocate (Stati Uniti), liberamente tradotto da Silvia Lanzi, parte seconda
Benjamin Britten e Peter Pears
Coinvolti in una relazione appassionata lunga quasi quarant’anni, il tenore inglese Peter Pears e il compositore Benjamin Britten attirarono l’attenzione del pubblico sull’opera lirica.
Nel 1976 Britten chiese ad un amico, l’editore Donald Mitchell, di “dire la verità su me e Peter” pubblicando 365 lettere d’amore che si erano scambiati, dal loro primo incontro nel 1937 fino a quell’anno. I due erano anche innamorati delle reciproche capacità artistiche: “Gli altri cantanti non mi ispirano a scrivere composizioni per loro” scrisse Britten nel 1965, definendo il suo amato “potenzialmente il più grande cantante vivente”.
Il sentimento era decisamente reciproco: “Sei tu che mi hai dato tutto… Sono la tua cassa di risonanza e vivo nella tua musica” rispose Pears.
I due viaggiarono per tutto il mondo, compagni nella vita e nella musica, esibendosi in sale da concerto e per i sopravvissuti dell’Olocausto: “Vivo per i venerdì, e per te, mio amato” scriveva Britten, che morì per insufficienza cardiaca congestizia nel 1976. Pears morì d’infarto 10 anni dopo.
Tennessee Williams e Frank Merlo
Nessuno conobbe la rozzezza della sessualità meglio di Tennessee Williams, autore di “La gatta sul tetto che scotta” e “Un tram chiamato desiderio”, nonché uno dei più importanti autori di teatro della storia. All’età di trentasei anni, a New Orleans, incontrò Frank Merlo, un attore italoamericano di origini siciliane, di undici anni più giovane. Un anno dopo, erano pazzamente innamorati.
Dopo il successo di “Un tram chiamato desiderio” i due, tra la fine degli anni ’40 e gli anni ’50, viaggiarono per il mondo e passando l’estate in Europa, dove Williams trovò ispirazione a Roma, Barcellona e Londra. Merlo diventò il segretario personale di Williams, mettendo ordine nella sua vita e aiutandolo nella sua continua battaglia contro la depressione. I due si lasciarono dopo quattordici anni di armonia, non riuscendo a superare infedeltà e abuso di droghe da entrambe le parti.
Poco dopo la loro rottura, a Merlo venne diagnosticato un cancro inoperabile ai polmoni. Improvvisamente, le ferite del passato non contarono più; Williams ritornò a prendersi cura dell’amante, fino alla sua morte.
Consumato dalla perdita del suo vero amore, il vincitore del Tony Award venne tormento da fallimenti teatrali, abuso di sostanze e depressione. Durante il declinare della sua vita entrò ed uscì dalle cliniche, incapace di godersi la sua gloria creativa.
Sallie Holley e Caroline Putnam
Queste compagne di una vita si incontrarono all’Oberlin College, e appena diplomate diventarono agenti della Società Antischiavista Americana. La coppia viaggiò per una serie di conferenze abolizioniste a fianco di Sojourner Truth, lottando per la liberazione delle persone di colore.
Dopo la guerra civile e l’emancipazione, le due si divisero per seguire la propria vocazione alla giustizia. Sallie Holley tenne conferenze nel Nord e raccolse soldi per educare gli schiavi liberati, mentre Caroline Putnam andò in Virginia e diventò insegnante per le persone di colore. Finì per fondare la Holley School, intitolata alla sua compagna.
Sallie Holley si riunì a Caroline Putnam a Lottsburg, in Virginia, dove insegnarono insieme per tutto l’anno. Dopo essersi dedicate a incoraggiare e a educare gli uomini neri al voto, quando né loro né le donne potevano ancora farlo, lasciarono la scuola ad un consiglio di amministrazione interamente composto da persone di colore, che la mantennero aperta per decenni.
Edith Anna Somerville e Violet Florence Martin
Durante la fine del XIX secolo la romanziera irlandese Edith Somerville scrisse in collaborazione con “Martin Ross”, che in realtà era la sua cugina seconda Violet Martin. Le due, che pubblicarono quattordici tra storie e romanzi, raggiunsero il successo con lo pseudonimo di “Somerville and Ross”.
Anche se l’esatta natura della loro relazione è ancora oggetto di dibattito, le due vissero insieme come una coppia sposata a Drishane, nella contea di Cork in Irlanda, e più tardi Edith diventò un’intima amica della compositrice lesbica Ethel Smyth.
Dopo la morte di Violet, Edith continuò a scrivere con il loro pseudonimo, convinta che le due potessero continuare a comunicare tramite sedute spiritiche.
Greta Garbo e Mercedes de Acosta
Mercedes de Acosta, poetessa di successo, autrice di teatro e sceneggiatrice, era una lesbica dichiarata ed orgogliosa, che si vantava di poter avere tutte le donne che voleva. Dopo aver incontrato l’icona di Hollywood Greta Garbo nel 1931, sapeva esattamente che donna fosse.
Le due iniziarono una relazione poco dopo il loro incontro, ma non furono tutte rose e fiori. In quel periodo la Garbo aprì le sue braccia e il suo cuore a de Acosta solo per esserne respinta.
Traevano ispirazione l’una dall’altra, con Mercedes de Acosta che scriveva un testo per la Garbo nei panni di Giovanna d’Arco, che poi non venne realizzato. Ma la loro storia d’amore non finì mai del tutto; Greta Garbo scrisse a Mercedes 181 tra lettere, cartoline e telegrammi. Nel 1959, quando de Acosta era indigente, le vendette al Museo e Biblioteca Rosenbach di Philadelphia.
“Non ho avuto il coraggio di bruciare queste lettere di Greta e Marlene, che erano amanti…” scrisse de Acosta a William McCarthy, curatore del museo: “Spero solo […] che saranno rispettate e protette dagli occhi delle persone volgari”.
Convinta che Mercedes de Acosta portasse sfortuna, e sconvolta dal fatto di quanto fosse sincera nel raccontare le sue relazioni queer nei suoi diari, Greta Garbo decise di cancellare completamente la loro storia d’amore dalla sua vita. Quando Mercedes stava morendo, un amico le chiese di scriverle un saluto, ma per il dolore e la paura Greta rifiutò.
Walt Whitman e Peter Doyle
Anche se alcuni studiosi cercano di negare che questo poeta amante della natura fosse queer, molti sono d’accordo sul fatto che Walt Whitman avesse un legame romantico con Peter Doyle, un autista di tram incontrato nel 1865. Secondo Doyle, i due si incontrarono in un hotel dopo il suo turno, e furono inseparabili per anni.
“Ci riconoscemmo subito — misi una mano sul suo ginocchio — avevamo capito. Non scese alla fine della corsa — infatti fece tutta la strada con me fino al deposito dei tram” scrisse Doyle nel 1895.
Si ritiene che, nel suo diario, Whitman celasse le iniziali di Doyle usando il codice “16.4”, ovvero la sedicesima e la quarta lettera dell’alfabeto.
Eleanor Roosevelt e Lorena Hickok
Anche se non sappiamo per certo se la più importante first lady americana facesse parte della comunità LGBT, si crede che si fosse innamorata della giornalista Lorena Hickok.
Le due si incontrarono nel 1928, quando Franklin D. Roosevelt era in lizza per diventare governatore di New York. Fu eletto presidente quattro anni più tardi, e quando prestò giuramento, la first lady indossava già un anello di zaffiro datole dalla sua “Hick”, come la chiamava affettuosamente. La giornalista si univa ai Roosevelt ogni domenica sera per cena, andava all’opera con Eleanor, e fu la prima ad intervistarla non appena si insediò alla Casa Bianca.
Vivendo lontane, le due professavano il loro amore con telefonate e lettere; Eleanor Roosevelt teneva anche una fotografia di Lorena Hickock nel suo studio.
Testo originale: 17 Iconic Same-Sex Couples Through History