Sfogliando “Fede, omosessualità, Chiesa”. Per un approccio «pastorale» all’omosessualità
Articolo di Claire Lesegretain pubblicato sul sito cattolico la-croix.com (Francia) il 29 settembre 2016 , liberamente tradotto da Angelica Mancini
“Foi, homosexualité, Église. Devenir un en Christ” (Fede, omosessualità, Chiesa: Riflessioni pastorali e testimonianze, edito in italia da EDB nel 2019). Questo libro ricco di testimonianze toccanti invita, seguendo le parole del Papa, a «valorizzare ciò che è bello e buono nella vita» delle persone omosessuali.
«Chi sono io per giudicare?», sono le parole pronunciate da papa Francesco, sull’aereo di ritorno dalla JMJ (Giornata mondiale della gioventù) di Rio nel 2013, a proposito delle «persone omosessuali che cercano il Signore con buona volontà». Dei propositi che ha ribadito lo scorso giugno, al suo ritorno dall’Armenia, nel dichiarare che «la Chiesa (doveva) porgere le sue scuse alle persone gay che (aveva) offeso».
Questo libro collettivo si pone fin da subito sulla scia delle parole del Papa. Tanto più che nasce dalla coincidenza di tre eventi: il Sinodo sulla famiglia e i dibattiti che l’hanno accompagnato nelle diocesi, che hanno affrontato in particolare l’accoglienza delle persone e delle coppie omosessuali; l’Anno giubilare della misericordia; infine, il 30esimo anniversario di «Devenir un en Christ» (Duec, Divenire uno in Cristo), associazione (francese) fondata allo scopo di aiutare le persone omosessuali e le loro famiglie a comprendere la propria identità.
L’associazione propone dunque «un approccio pastorale e misericordioso all’omosessualità», organizzato in tre capitoli che seguono le tappe principali che generalmente attraversano le persone accolte in seno all’associazione: lo shock della scoperta dell’omosessualità, la propria o quella di un familiare; il desiderio di vivere nella verità e di trovare nell’accettazione dell’omosessualità percorsi di vita; la questione della fede e del senso spirituale attribuito all’omosessualità.
Questa riflessione pastorale si arricchisce di testimonianze personali a partire dalle domande poste a cristiani o da cristiani a proposito dell’omosessualità: si può amare davvero una persona dello stesso stesso? Come accettare l’omosessualità del proprio figlio o consorte? Come accogliere una coppia omosessuale?
Si può scegliere di rimanere single? Si può continuare a essere sposati o immaginare un matrimonio eterosessuale quando si scopre di essere omosessuali? Si può proseguire ad avere una vocazione sacerdotale o religiosa?
Si deve essere casti come richiede la Chiesa? L’omosessualità permette di approfondire la propria fede? Può essere feconda? Si possono ricevere i sacramenti? La vocazione alla santità può riguardare anche le persone omosessuali? …
Attraverso queste riflessioni e testimonianze, lontana da qualsiasi militantismo, è l’associazione Duec che si lascia scoprire, come una «comunità d’incoraggiamento che valorizza ciò che è bello e buono nella vita delle persone omosessuali e che si batte perché non siano considerate solo in merito al loro orientamento sessuale», come scrive Mons. Gérard Daucourt, vescovo emerito di Nanterre, nella prefazione.
Si è capito come, quest’opera profonda e sensibile, merita di essere letta da un ampio pubblico, tanto dalle persone omosessuali e i loro cari quanto dai diaconi, dai religiosi, dai preti e dai vescovi, affinché ognuno possa aprirsi sempre più alla verità e all’amore incondizionato di Dio.
Fede, omosessualità, Chiesa: Riflessioni pastorali e testimonianze dell’associazione Devenir Un En Christ, a cura di Francesco Strazzari, EDB – Edizioni Dehoniane, 2019, 104 pagine
Testo originale: Pour une approche « pastorale » de l’homosexualité