Sieropositivo? Parlami delle tue lotte
Articolo tratto dal sito Seronet. L’info en+ (Francia), 26 maggio 2008, liberamente tradotto da Dino
La sieropositività ha questo tremendo potere di ridurre al silenzio. Un silenzio pesante da portare. E’ possibile liberarsene? Ma in questo caso, in che modo parlarne? A chi? E a che scopo. L’annuncio della sieropositività fa precipitare brutalmente la persona in un vuoto o in un troppo pieno emozionale. E’ assimilabile all’esperienza di una scomparsa – quello o quella che si era “prima” – , la vita della persona che viene a conoscere la sua sieropositività all’HIV si avvia verso un “dopo” pieno di incertezze.
In un primo tempo non si riesce a credere alla notizia che si è appena appresa, si rimane stupiti, si pensa sia impossibile… Si può provare una quantità di sentimenti diversi: il rifiuto, la collera, la tristezza, il senso di colpa… e infine l’accettazione.
Si è costretti a vivere con questa nuova realtà irreversibile e si cerca di assimilarla giorno por giorno. La presenza del virus è un logorante sconvolgimento che cambia il nostro rapporto con il tempo e con il mondo. Si entra allora in un futuro che presenta mille interrogativi, prevede lotte incessanti e molti combattimenti.
Manifestarsi liberamente?
La persona sieropositiva porta un “segreto” che sconvolge tutta la sua identità sociale ed affettiva. Si trova a doversi confrontare con numerosi problemi. Ed è ancora più difficile perché tutto questo tocca l’intimo profondo. Ci si sente traditi dal virus che il più delle volte si è infiltrato con inganno in alcuni particolari momenti della vita, momenti di piacere sessuale o di divertimento.
Dopo aver integrato in se stessi la sieropositività, generalmente avviene che si vorrebbe comunicarla agli altri. Ma, secondo il contesto e le persone, questa “rivelazione” può essere difficile da affrontare e avere conseguenze sconvolgenti. Soprattutto perchè essa è un vero colpo per quelli che amiamo e perchè provoca un cambiamento nell’atteggiamento verso di noi.
Scegliere le persone
E’ necessario prendersi il tempo di scegliere le persone alle quali comunicare la propria sieropositività e ci si deve preparare prima di parlarne. Può essere preferibile iniziare da quelli che sicuramente rappresenteranno per voi un grande sostegno. Ed è invece preferibile riflettere bene prima di parlare con altre persone più estranee, per non rischiare reazioni di rifiuto o di discriminazione. Non sarebbe utile.
Il cammino richiede molti sforzi e molta ponderazione: non è facile accettare una parola facendo un passo indietro nelle proprie posizioni, di fronte ad una realtà difficile da assimilare. Ma nascondere la verità o inventarsi delle storie è altrettanto difficile.
Il fatto di parlare della propria sieropositività in famiglia e nella cerchia di amici può essere liberatorio. Ma se ciò non porta vantaggi, tanto vale non dire nulla. In particolare nell’ambiente di lavoro, dove non necessariamente è utile parlarne.
A ciascuno le proprie strategie
Non esistono ricette semplici per sapere esattamente cosa dire e soprattutto quando parlare della sieropositività. Sta a ciascuno sviluppare nel tempo le proprie strategie. Ci si deve rapportare alla possibilità di comprendere dell’altro e soprattutto cautelarsi dal disprezzo al quale ci si potrebbe esporre. Il dirlo o non dirlo rimane una questione personale.
Non esitate a parlarne col vostro medico e con associazioni (per sieropositivi) … . Le esperienze, gli incontri con altre persone che sono passate attraverso situazioni simili spesso ci possono essere d’aiuto.
Parlare in sicurezza
Ci sono varie sedi in cui è possibile parlare in sicurezza della propria vita con l’HIV:
– con i professionisti della sanità, che hanno l’obbligo del segreto professionale: il medico (quando ha il tempo di ascoltarvi…), le infermiere, lo psicologo, l’assistente sociale…;
– con le associazioni (per sieropositivi), presso le quali la discrezione è un principio essenziale: in colloquio individuale oppure, quando ci si sente pronti, in una riunione collettiva o un gruppo di discussione.
Testo originale: Parle-moi de tes combats