Sono cristiani quanti si definiscono movimento della vita, ma calpestano il messaggio del Vangelo?
Articolo di Christine Pedotti pubblicato sul sito del settimanale cattolico Témoignage Chretien (Francia) il 3 maggio 2017, liberamente tradotto da Marco Galvagno
Sventolando il gonfalone di cattolici convinti, brandiscono come un’arma la loro definizione di tutela della vita e dell’amore, per calpestare meglio il messaggio del Vangelo. Lo diciamo ad alta voce : “no, non sono cristiani”. Si cita spesso Albert Camus che sosteneva “dare nomi sbagliati alle cose è aggiungere infelicità al mondo”. Ma ancor peggio è sviarne volontariamente il senso, travestirle, falsificarle, sfigurarle. E che cosa c’è di più grave che pervertire una cosa che è nel cuore di milioni di persone? È quello che fanno senza esitare nemmeno un momento quelli che autoproclamatisi cristiani pretendono, in nome delle loro convinzioni, di appoggiare la candidata (alle presidenziali francesi) del Front national. Così fanno Sens commun, il movimento Manif pour tous e il partito democratico cristiano (mai nome fu meno azzeccato), la cui presidentessa onoraria e fondatrice del partito ha chiesto, senza limitazioni, di votare per Marine Lepen.
Si potrebbe alzare le spalle tristemente e girarsi da un’altra parte. Ma non si tratta di un semplice errore politico, di una scelta che disapproveremmo. No questa scelta è la perversione stessa dei fondamenti del cristianesimo e soprattutto ci disonora tutti e infanga il nome stesso dei cristiani.
Apriamo gli occhi, che cos è il Front National ? È la scelta deliberata dell’egoismo nazionale, il rifiuto dell’altro, dello straniero, in modo particolare di quello povero che arriva senza niente, spossato, stravolto, dopo aver salvato solo la pelle. A questo rifiuteremo l’asilo politico, le cure mediche. Chiuderemmo le porte delle scuole ai suoi figli e li priveremmo del diritto all’istruzione. Si promette di reclutare nuove guardie e doganieri per assicurarci che nessuno di questi infelici possa calpestare il suolo patrio. È questo il programma del Front national confessato, promosso e manifesto.
Dei Francesi: uomini e donne ingannati o convinti faranno questa scelta. Di fronte a questi smarrimenti drammatici ogni cristiano, ogni cristiana, degno di questo nome, dovrebbe urlare a squarciagola: “ No, questo, no”. In tutto il Vangelo risuona l’appello ad accogliere i più piccoli, i più deboli, gli stranieri. La donna cananea che reclama a gran voce la guarigione del figlio malato, la ottiene e Gesù riconosce la sua istanza come giusta, lodandone anche la fede.
Ma è soprattutto la parabola del samaritano che risponde alla domanda chi è il mio prossimo? Il prossimo non è chi è vicino a me, né mio fratello, né quello della mia religione. È colui al quale sto vicino, perché è nel bisogno e nella miseria.
Nella parabola il prossimo è un samaritano, un uomo dalla dubbia fede, disprezzato dai religiosi osservanti e dai benpensanti. È lui che si chinerà sullo sfortunato, in fin di vita abbandonato sul ciglio della strada.
Il più grande dei comandamenti per un cristiano è questo: “amerai Dio con tutti il cuore, con tutta l’anima e il prossimo tuo come te stesso”. È il primo e il più grande dei punti non negoziabili, secondo il Vangelo. Allora come si può essere cristiani e scegliere il nostro prossimo sulla base della preferenza nazionale. Lo gridiamo qui come facevano i vescovi tempo fa senza giri di parole, “Ci sono scelte politiche che sono contrarie al Vangelo”.
Non si tratta di un semplice disaccordo politico, ma di un ‘opposizione spirituale. Più di 75 anni fa in circostanze tragiche alcuni cristiani pubblicavano il primo dei quaderni di Témiognage Chrétien, intitolato “Francese fai attenzione all’anima”. Ed è di nuovo della nostra anima che si parla anche oggi. I cristiani che sbagliano, in nome di avventure politiche indegne cristiani, hanno una responsabilità molto pesante
La blandezza delle dichiarazioni delle autorità cattoliche e, nel caso di alcuni vescovi, ed anche una certa vicinanza politica all’estrema destra, preannunciano una battaglia molto difficile per ridare un po’ di credibilità al termine di cristiano, dopo che alcuni casi di pedofilia presenti nel clero hanno molto offuscato la credibilità della chiesa nell’opinione della gente.
Una volta finite le elezioni francesi, dopo che la catastrofe di una vittoria di Marine Lepen sarà stata scongiurata, ci resterà da ritrovare la nostra anima, che non si trova né con Giovanna d’Arco nella Lorena di una volta, né al chiuso delle sacrestie, né nel fruscio delle tonache o nel profumo dell’incenso, ma si lascia intravedere a Calais, a Ventimiglia, alla Cimade, nell’associazione Secours Catholique, nelle mense della Caritas o a Taizé e ovunque le mani si tendano e i cuori si aprano.
Testo originale: Eux, chrétiens ??