Sono gay e credente! La mia lotta per l’accoglienza nelle nostre chiese
Articolo tratto da Newsletter ecumenici, traduzione di Roberto Pavan
Michael Adee ci racconta il suo impegno e le sue speranze come coordinatore statunitense di More Liht Presbyterians, l’organizzazione della chiesa presbiteriana in U.S.A. che lavora per incoraggiare la comprensione, l’accettazione e l’accoglienza delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender all’interno di essa e nella società civile.
Perché “non troppi anni fa, l’invisibilità e il silenzio erano la regola. Adesso che siamo dichiarati in quanto persone gay, reclamiamo il nostro diritto di nascita spirituale”. Ormai all’interno delle chiese il confronto su questi temi continua incessante e non c’è modo di tornare indietro, ecco perchè è importante far sentire anche la nostra voce.
Come ti poni nel tuo lavoro di Coordinatore nazionale di More Light Presbyterians (MLP) sul piano psicologico, fisico e spirituale?
In quanto attivista per i diritti umani e gay dichiarato, io lavoro per incoraggiare la comprensione, l’accettazione e l’accoglienza delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender con le loro famiglie all’interno delle loro rispettive comunità di fede e all’interno della società civile.
Presto servizio nelle comunità LGBT e in quelle destinate alle persone affette da HIV-AIDS dal 1988. Sono stati fatti progressi radicali verso l’uguaglianza dei diritti per le persone LGBT e verso la consapevolezza e l’aiuto per quelli affetti da HIV-AIDS, ma c’è ancora molto lavoro da fare.
Il fatto di lavorare per l’uguaglianza delle persone LGBT, in quanto uomo di fede apertamente gay, all’interno delle comunità religiose degli Stati Uniti, con particolare attenzione verso la tradizione cristiana e verso la chiesa presbiteriana (statunitense), mi ha sempre messo in situazioni di rilievo.
Sono quello che interpreta “la chiesa” per le persone LGBT, al fine di convincerle del fatto che non tutti i cristiani sono anti gay, e allo stesso tempo, faccio sapere ai cristiani che ci sono molti di noi che sono persone di fede e che vogliono partecipare pienamente alle attività all’interno della loro chiesa, tradizione o comunità di fede.
Credo fermamente che noi, in quanto persone queer, siamo gente di cuore e di spirito. Sono convinto che essere gay sia un dono, una benedizione e non certo un errore o una maledizione. Credo che Dio crei tutte le persone ad immagine di Dio, che Dio ami tutta la sua creazione in maniera incondizionata, e che, alla stessa maniera, tutte le persone debbano essere bene accolte all’interno di tutte le comunità religiose.
Quali sono gli obiettivi di More Light Presbyterians (MLP)? Pensi di raggiungerli negli USA … e in Europa avete forse contatti?
Avendo lavorato a tempo pieno per More Light Presbyterians, il network nazionale per l’uguaglianza LGBT della chiesa presbiteriana (in U.S.A.) dal 1999, mi è risultato chiaro che questo impegno per l’uguaglianza LGBT, come altri impegni di pace e di giustizia, sia una percorso lungo, una maratona, non uno scatto e via. E’ importante perciò che noi attivisti ci prendiamo cura di noi stessi e l’uno con l’altro, fisicamente, emozionalmente e spiritualmente.
Anche se teniamo della corrispondenza con le persone LGBT di fede in Europa e in tutto il mondo, non abbiamo una rete tangibile al di fuori degli Stati Uniti. Riesco a tenere una visione globale partecipando ad Amnesty International e all’Osservatorio per i Diritti Umani.
Come gli europei – sia come cittadini che come credenti – possono aiutare il popolo americano per avere pace in Iraq attraverso in metodo della non violenza?
E’ importante per tutte le persone del mondo, che sono chiamate a fare la pace ed a far cessare la guerra, parlino forte e parlino a tutti. E’ essenziale che ogni individuo che lavora per la pace nel suo paese continui a far presente ai suoi leader politici e religiosi che esiste sempre una possibilità e una necessità di pace.
Un numero crescente di cittadini negli Stati Uniti si oppone alla guerra, e a questa guerra in Iraq. Molti di noi si opposero già dall’inizio. Per favore in quanto italiani continuate a fare pressione sui vostri leader politici perché non sostengano gli Stati Uniti in tali azioni unilaterali. E che possano molti di noi pregare per la pace mentre lavorano per far cessare questa guerra.
L’altro giorno il mio cuore si sentiva incoraggiato a vedere un segnale in un’automobile nella mia città santa Fe, in New Mexico, che diceva così: “Mi oppongo alla prossima guerra”.
Mentre è necessario persistere nell’azione politica, parlare a tutti, dar voce alle nostre azioni di pace… è pure necessario vivere insieme in pace dove già viviamo, considerando tutte le persone e la creazione come cose sacre, meritevoli di rispetto, uguaglianza ed attenzione.
Quale messaggio spirituale vuoi indirizzare ai nostri lettori e lettrici, credenti di diverse Fedi viventi e non credenti?
Come persona di fede, prendo seriamente il comandamento di Gesù scritto nei Vangeli, che noi siamo comandati ad “amare Dio, il prossimo e te stesso”. E Gesù è stato molto chiaro a dire che non ci sono limiti alla comprensione di quel prossimo, che tutti quanti sono i nostri “prossimi” (o “vicini”, N.d.T.).
L’etica spirituale, gli insegnamenti e l’esempio di Gesù possono essere paragonati a quelli di Buddha. Gli insegnamenti etici e l’essenza dal Giudaismo, il Cristianesimo, l’Islam e il Buddismo si riflettono l’un l’altro nel chiamare tutte le persone, tutti gli esseri viventi a vivere insieme in pace, in armonia e in comunione.
Qualsiasi allontanamento da quest’etica e valori non rispetta la verità di nessuna di esse.
Non è possibile per una persona di fede, per un cristiano, un ebreo, un mussulmano o un buddista, dichiarare che le persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender non siano ugualmente sacre e naturali.
Come è la situazione ecumenica negli USA?
Il movimento ecumenico negli Stati Uniti, con radici che partono dagli anni 60, trova la sua espressione e sviluppo più forti all’interno del movimento Welcoming Church negli U.S.A. e in Canada. Molti di noi che lavoriamo per l’uguaglianza LGBT all’interno della nostra tradizione, condividiamo risorse, reti e ci organizziamo con alla base le linee guida della denominazione o della tradizione di fede.
Quelli che studiano la crescita delle chiese indicano che il movimento Welcoming Church è quello con crescita più significativa in mezzo al declino degli altri che non sono disposti ad offrire ospitalità , benvenuto e affermazione alle persone LGBT e alle loro famiglie.
Anche se continuiamo a trovare l’omofobia e l’eterosessismo nella società civile e tra qualche gruppo religioso, la direzione è cambiata. Non è più moralmente o spiritualmente accettabile la presa in giro contro i gay, come lo era ancora pochi anni fa. Nei contesti sociali, politici e religiosi non è possibile tollerare ancora epiteti anti-gay né discriminazioni, senza una sfida immediata.
I dialoghi interfede per e tra i cristiani, gli ebrei e i mussulmani LGBT continuano ad essere parte del movimento Welcoming sia in U.S.A. che in Canada. Condividiamo obbiettivi comuni per lavorare per la comprensione e l’accettazione dentro le nostre rispettive tradizioni di fede, come pure trattiamo la mitologia di esse che sembra essere simile in linee generali.
E’ interessante capire che la teologia fondamentalista e il suo linguaggio suonino quasi allo stesso modo sia che provengano da un cristiano, un ebreo o un musulmano fondamentalista.
Non si può accettare che una religione, una società o un governo dominato dalla religione, tratti le persone LGBT come cittadini di seconda classe. Tutte le persone di fede, e tutti gli essere umani motivati dalla lealtà, devono sfidare qualsiasi atteggiamento anti-gay, qualsiasi legge o disposizione che ferisca o discrimini le persone LGBT e le loro famiglie.
Puoi raccontarci qualche episodio interessante della tua vita personale e ecclesiale? Cosa accade negli USA nelle comunità LGBT e nelle comunità di aiuto alle persone con AIDS?
Riesco a vedere molti segnali di speranza. Molti Stati riconoscono di violare dei principi di lealtà non permettendo a persone dello stesso sesso di sposarsi. Quelli di noi che lavorano per l’uguaglianza dei diritti del matrimonio tra persone dello stesso sesso negli Stati Uniti, sono spronati a farlo quando altri Stati illuminano la via, offrendo esempi di unioni civili e/o matrimoni fra persone dello stesso sesso.
Anche se all’interno dei corpi religiosi le lotte continuano, non c’è modo di tornare indietro. Non troppi anni fa, l’invisibilità e il silenzio erano la regola. Adesso siamo dichiarati in quanto persone LGBT, reclamiamo il nostro diritto di nascita spirituale, insieme ai diritti civili che già possiedono gli eterosessuali