Sono prostrata ma non doma. Ecco perchè veglierò in preghiera con tutti Voi
Anch’io vorrei partecipare alla veglia contro l’omofobia. La parola partecipare potrebbe sembrare inesatta perché ho una rara malattia invalidante, la sindrome da stanchezza cronica (cfs), che da circa due anni mi impedisce, tra l’altro,di tornare a rivedere la mia città Roma.
Anche se in solitudine sarò spiritualmente ed emotivamente vicina a tutte le lesbiche, i gay, gli etero che in chiese, piazze, associazioni, case pregheranno contro l’omofobia.
Ero giovane e sana e invece di vivere bene mi adeguavo ad una repressione sentimentale. Chiederò a Dio di illuminare quei paesi in cui vige la pena di morte.
Essa è sempre un crimine e in alcuni paesi i gay sono condannati o puniti con supplizi orrendi.
Chiederò a Dio di illuminare la chiesa cattolica a cui mi sento di appartenere anche se non sono mai stata praticante. Chiederò a Dio di illuminare quanti ci perseguitano,ci disprezzano,ci minacciano,ci considerano sbagliando peccatori.
Anna Frank ha scritto continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo. Ancora oggi Saulo sulla via di Damasco può diventare Paolo. L’ odio verso le e gli omosessuali non è meno disumano delle persecuzioni di secoli verso i cristiani, dell’antisemitismo verso gli ebrei,del razzismo verso i neri,verso gli extracomunitari,verso gli arabi.
Noi omosessuali italiani non abbiamo la possibilità di ufficializzare un amore nei diritti e nei doveri delle unioni civili. Siamo spesso incompresi da familiari,compagni di scuola,colleghi di lavoro,preti.
Qual è la nostra colpa? NESSUNA. Ma paghiamo per questo odio altrui un alto prezzo emotivo e materiale. Sono certa che Dio non vuole perché Dio è AMORE. Impariamo sempre più ad amarci e ad amare cristianamente e agiamo con amore e riconosciamo nell’altro il fratello e la sorella spirituale.