Sono un ragazzo gay credente, voglio amare senza sensi di colpa
Email inviataci da Giovanni, risponde don Luca
Mi chiamo Giovanni, ho 21 anni e scrivo dalla Sardegna. Ho scoperto il vostro sito per puro caso facendo una ricerca on-line su omosessualità e cattolicesimo. Io sono cattolico credente e praticante e per questo mi sento un ragazzo a sè dato che gli omosessuali che conosco sono atei. Ogni domenica vado a messa e vi partecipo attivamente leggendo le letture del giorno. Ma non è questa la questione.
Tra le ricerche on-line sono finito su un sito nel quale molti ragazzi scrivevano che non riuscivano a conciliare fede e omosessualità. Diciamo che le risposte date dal Padre domenicano mi hanno “appesantito” il cuore e l’angoscia mi ha assalito, soprattutto su omosessualità e castità; non capisco infatti come poter conciliarla. Ora, so fin dalle elementari che con molta probabilità sono omosessuale o quanto meno bisessuale; mi è stato anche chiesto più di una volta se lo fossi oppure no, da parte di amici cari, ma prontamente ho risposto no.
Ho anche avuto due rapporti omosessuali, il primo orale e il secondo completo, in entrambi i casi però mi sono sentito, a causa del mio essere cattolico, sporco. Come conseguenza del primo rapporto mi sono proibito di prendere la comunione per ben circa 5 mesi e solo a Natale, girandoci in torno durante la confessione, l’ho confessato al mio parroco. Certo ogni giorno successivo all’avvenimento nelle mie preghiere chiedevo e supplicavo Dio di perdonarmi; e la stessa cosa accade ora dopo che ho avuto il rapporto completo, rapporto che, contrariamente a quanto accaduto prima, ho confessato subito.
Cosa strana della confessione è stato che durante la mia ammissione di colpa non guardavo il Monsignore in faccia come se mi vergognassi di quello che avevo fatto e avevo anche il terrore, dopo la confessione, di andare all’ambone e leggere. Pensavo infatti che durante la lettura il parroco mi guardasse con sguardo inorridito e disgustato.
Ora, vorrei stare bene con il mio, probabile, essere anche con l’anima e il cuore sereni.
Amo troppo Dio, ma vorrei anche amare un’altra persona e non sentire dentro di me la colpa perenne del mio amore. Grazie per la gentile attenzione. Cordiali saluti
La risposta…
Caro Giovanni, tu ami Dio profondamente eppure non hai permesso che Lui ti incontrasse nell’Eucaristia per ben cinque mesi… insomma…
Secondo te è possibile che il “Dio della vita”, il “Dio grande nell’amore” possa aver creato un suo figli (te) per destinarlo all’infelicità?