Sono una cattolica transessuale, posso partecipare alla messa e all’eucarestia?
Email inviata da Isabella, risponde suor Stefania Baldini, della Comunità di Suore domenicane Unione di San Tommaso di Firenze
Salve, vorrei chiedere una delucidazione. Premesso che sono una transessuale che comunque non ha rapporti sessuali, desiderando riavvicinarmi alla Chiesa ci sono impedimenti da un punto di vista canonico alla mia partecipazione alla Messa e all’Eucaristia?
Da quello che vado leggendo sembrerebbe di no, ma voi siete più esperti di me su questi temi. Purtroppo, in passato c’è stato qualche prete che mi ha rifiutato la comunione, il che mi ha lasciata traumatizzata. Mi consigliate di parlare prima con il parroco o addirittura con il vescovo? Grazie in anticipo.
La risposta…
Carissima Isabella, intanto grazie del tuo scritto, che abbiamo letto e “ascoltato” con attenzione. Io mi permetto di scriverti due righe perché mi fa tanto male la fatica degli altri e quando una persona cerca di comunicarla mi entra dentro e non posso non lasciarmi interrogare. Tuttavia, posso solo dirti il mio pensiero e non darti i consigli che chiedi perché non so chi siano il tuo parroco e il tuo vescovo.
Certo è che nella chiesa cattolica, che è quella che conosco, ci sono posizioni le più diverse ed estreme e secondo il mio modo di sentire alcune non dovrebbero avere diritto di cittadinanza. Chi si ritiene cristiano, ma esclude, critica, giudica, disprezza, fosse pure il vescovo di Roma, ha tanta strada da fare per non essere come il popolo, al quale nel libro dell’Apocalisse dice: ti si crede vivo ma sei morto. Questa verità ci interpella tutti, beninteso
Io sono una suora domenicana assai avanti nell’età e nonostante questo gli amici di Kairos, il gruppo di cristiani LGBT di Firenze, mi hanno tanto aiutato a capire pezzi di realtà che magari conoscevo in modo superficiale.
Tutti abbiamo bisogno gli uni degli altri per imparare a gioire dei doni dell’altro, a coltivare gratitudine per la verità che scopriamo in noi e intorno a noi, perché Dio, almeno il Dio in cui credo, non ha sguardo meschino ma gode della felicità delle sue creature, che tutte ha voluto splendide , in cammino lungo un sentiero che porta insieme a tanti fratelli e sorelle a seguire la sua Voce.
E in questo cammino ci si scambiano pensieri, sorriso, ci si da una mano nel traversare un fossato, nello scavalcare dei massi, ci si ferma a riposare se uno solo ne ha bisogno. Questa è l ‘Eucarestia. Poi certo c’è la funzione liturgica, la consacrazione del pane e del vino, che è però – altrimenti è solo rito – intrisa di una comunione quotidiana cercata e implorata ad aprirci nuovi orizzonti di luce e di gioia.
Questo mi pare di doverti augurare e se potrai darci una mano in questo impegno sarà per noi e anche per te una nuova ricchezza.
Scusami se non ho saputo dirti qualcosa che ti fosse utile. Posso solo pregare perché tu non ti lasci rattristare o, come scrivi tu, traumatizzare, da parole e gesti ostili, perché ciò che non è umano ha bisogno di uno sguardo benevolo e amico che chieda a Dio di renderlo di nuovo vitale, cioè umano.
Un carissimo abbraccio
Suor Stefania