Quando lei ama lei. Il nostro amore arcobaleno
Articolo di Verónica Dema tratto dal blog Boquitas Pintadas (Argentina), del 5 agosto 2013, liberamente tradotto da Sonia
Titinas è un progetto portato avanti dalla comunità LGBT. Ogni oggetto ha i colori della bandiera arcobaleno: magliette, felpe, indumenti intimi, accessori personali e decorazioni per la casa, souvenir, bandiere di tutte le nazioni. “Se ci sono i colori dell’arcobaleno, vi trovate da Titinas”, recita lo slogan. Ma com’è nato questo luogo? Perché è stato creato?
Marcela, compagna da sei anni di Verónica, ha scritto al blog Boquitas pintadas per raccontare a tutti ciò che non si conosce di questo pittoresco negozio nel piccolo centro di Buenos Aires. Di questa storia condividono anche alcuni commenti duri che ascoltano dietro le vetrine del negozio. Scrive Marcela: “C’è gente che si esprime in modo dispregiativo, alcune volte anche con insulti”. È la stessa cosa di quello che accade per strada, nei quartieri, nelle città quando ci vedono che ci baciamo e che ci teniamo per mano.
Ma passando ancora davanti la vetrina o per strada continueranno a vederci, perché abbiamo voglia di mostrarci agli altri”.
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Con la maglietta della diversità
Mi chiamo Marcela, ho 36 anni e sono professoressa di educazione fisica. Ho vissuto a Adrogué con i miei genitori e le mie sorelle fino ai 17 anni. Una delle mie passioni fin da piccola era di giocare a calcio, ed è stato praticando questo sport che ho conosciuto Verónica, la mia attuale compagna, e avevo solo 14 anni. Un giorno stavo facendo un provino per una squadra… e lei era lì… la vidi… e fu amore a prima vista..
Allora Verónica aveva 30 anni, era professoressa di storia e geografia, era sposata con un uomo e aveva 2 bambini. Avevo creduto per molti anni che per la differenza di età e per il suo stato civile il mio amore non poteva essere corrisposto.
A causa di 15 anni di differenza tra noi è nata solo una bella amicizia. Giocammo insieme a calcio nella stessa squadra per 5 anni, condividemmo vacanze e bei momenti. Il tempo passava, lei rimase incinta del suo terzo figlio e mi scelse come madrina.
Ogni anno che passava mi innamoravo sempre di più ma lei non sapeva quello che provavo. Quando ebbi 20 anni, dopo 6 anni di amore silenzioso e celato, anni di coppie sbagliate e relazioni senza senso, persone che entrarono nella mia vita pensando io stessa di poterle amare per allontanare il pensiero di Vero dalla mia testa, decisi di smetterla con questa finzione. Una mattina la invitai a casa mia e le raccontai tutto circa i miei sentimenti.
Con sorpresa, mi disse che lei sentiva che mi voleva bene “più del normale”, e fu in quel momento che si aprì una piccola speranza. Dopo alcuni mesi si separò dal marito e cominciammo insieme una relazione che va avanti da 6 anni.
Nel 2009 andai a vivere da lei con i suoi 3 figli. All’inizio i bambini non sapevano che stavamo insieme, dovevamo rispettare i tempi, aspettare e nasconderlo per un poco. Ora sanno della nostra relazione, ci appoggiano, ci rispettano e dicono che “ci vogliono solamente vedere felici”. I primi anni la nostra relazione l’abbiamo vissuta nascosta, le nostre famiglie e gli amici lo sapevano, ma per gli altri eravamo solo amiche, fino a che i figli non l’hanno saputo.
Man mano che il tempo passava, sentimmo la necessità di relazionarci con persone che vivevano ed erano come noi, che vivevano le stesse situazioni, persone con cui potevamo condividere le stesse esperienze, inquietudini, bisogni e cominciammo ad inserirci nella Comunità LGBT.
Un giorno, dal niente, dissi a Vero che mi sarebbe piaciuta indossare una maglietta della Diversità, la cercammo da tutte le parti ma non la trovammo. Dopo vari giorni di ricerca ci guardammo sconsolate e ci chiedemmo: come può essere che in giro vediamo qualunque tipo di maglietta tranne quella con il nostro segno?
Questa indignazione fu ciò che ci spinse a creare le nostre maglie. Abbiamo pensato, inoltre, che proprio come noi, ci sarebbero altre persone che vorrebbero indossare una maglietta con i colori della bandiera arcobaleno. E così iniziammo a disegnare i modelli.
Ci divertivamo molto e passavamo ore a disegnare, fino a che un giorno abbiamo deciso di pubblicarle e venderle su Facebook. Con nostra sorpresa, la gente iniziò a comperarle. Dopo un po’ volevamo ampliare il mercato e offrire le nostre magliette in vari negozi, con vari articoli in diversi quartieri, ma a nessuno interessava vendere oggetti con disegni e colori della bandiera arcobaleno.
Dopo aver girato un bel po’ riconoscemmo che i nostri disegni non fossero né accettati né venduti in nessun negozio legato alla Comunità LGBT. In questo contesto ha cominciato a prendere forma il sogno di avere un nostro negozio… per mostrare e condividere ciò che facciamo con amore…. per dare alla gente un punto di ritrovo, uno spazio fisico dove poter vendere non solo le nostre maglie, ma qualunque cosa avesse i colori dell’arcobaleno…” se hai i colori devi indossarli”, dicevamo.
Dopo quattro anni di contatti in internet, partecipazioni alle Marce e eventi della Comunità LGBT con i nostri prodotti, abbiamo finalmente deciso di realizzare il nostro progetto. Ma per fare ciò, una delle due doveva rinunciare al suo lavoro per prendersi cura degli affari, e l’altra doveva lavorare il doppio per correggere i costi. E fu così che rinunciai al mio lavoro (vendevo auto), Vero fece un concorso per Direttore di Scuola Secondaria e insieme abbiamo deciso di scommettere su questo sogno… e a maggio di quest’anno abbiamo aperto il nostro primo, tanto atteso negozio.
Il negozio Titinas LGBT è la nostra seconda casa. L’obiettivo è quello di essere un luogo dove tutti, assolutamente tutti, siano per e con la Comunità. Offriamo ogni tipo di articolo con i colori dell’arcobaleno, indumenti, intimo, accessori personali e per la casa, souvenir, gioielli, bandiere di tutte le dimensioni, tra le tante cose… e, come abbiamo sempre detto, “se hai i colori dell’arcobaleno, ti trovi nel negozio Titinas”.
I nostri clienti sono molto variegati, dagli adolescenti agli adulti, di entrambi i sessi, che appartengono alla comunità LGBT, familiari che cercano regali per un familiare gay, turisti gay dell’America Latina, dall’Europa, dagli Stati Uniti e anche dal Giappone.
Tra il vestiario, quello più venduto è ciò che riguarda l’approvazione del matrimonio gay. Paradossalmente, la maggior parte dei nostri clienti compra magliette “nascoste” piuttosto che esplicite. La maggior parte vuole avere oggetti legati ai colori dell’arcobaleno, ma preferisce ancora non mostrare troppo.
I più coraggiosi sono i turisti, gli argentini fanno ancora un po’ di fatica… Negli ultimi anni siamo riusciti ad rivendicare i diritti che ci sono stati negati, diritti importantissimi e inalienabili… ma manca ancora tanto da fare, non tanto nell’ambito legale ma in quello sociale. La maggior parte della società non ci accetta, ci nega, ci critica, ci disconosce, e alcuni ci aggrediscono.
È per questo motivo che ogni sogno, ogni prodotto, ogni idea che abbiamo avuto è nata per la voglia di visibilità… visibilità desiderata per raggiungere l’uguaglianza, la dignità e il rispetto che ci sono stati negati. Abbiamo aderito alla crociata, che non è semplicemente che rivendicare l’idea de “LO STESSO AMORE, GLI STESSI DIRITTI”. Siamo contenti nel vedere quanta gente lotta orgogliosa per i colori di questa bandiera.
Quando una persona sceglie di vestire per esempio i colori della sua squadra di calcio, di una gruppo rock, lo fa perché si sente parte di ciò e vuole mostrare a tutti i suoi gusti, ciò che sente, ciò che sceglie e difende. Per noi scegliere di vestire una maglia con i colori della bandiera della Diversità è lo stesso. È mettersi la maglietta. È difendere, è dire siamo qua… e siamo ORGOGLIOSI DI ESSERE E DI ESSERCI… come dice Carlos Jáuregui: “Visibili per essere liberi e uguali”
Avere un negozio limitato al pubblico LGBT “non attira”, come direbbero i ragazzi. Sicuramente includere tutti i tipi di prodotti senza i colori dell’arcobaleno sarebbe più redditizio, ma non è la nostra idea. Purtroppo tutti i giorni sentiamo molti commenti da parte di persone che stanno davanti alla nostra finestra a sfogliare i nostri prodotti manifestando commenti dispregiativi, anche in alcuni casi con insulti.
È la stessa cosa di quello che accade per strada, nei quartieri, nelle città quando ci vedono che ci baciamo e che ci teniamo per mano. Ma continueranno a passare davanti la vetrina… e per strada,e nelle piazze… e vedranno che continueremo ad esserci, che ci facciamo vedere sempre di più, che siamo tanti e in ogni parte, che siamo persone comuni, che amiamo e soffriamo, che non siamo extraterrestri… non vogliamo la “tolleranza” come rivendicano in molti, perché non vogliamo essere tollerati… chiediamo accettazione e rispetto… e fino a quando non succederà in tutti gli angoli del nostro paese, continueremo a metterci la maglietta…
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Testo originale: La pareja de lesbianas que se puso la camiseta de la diversidad