Come genitore cristiano sostieni tuo figlio gay?
Testo tratto dal libro di Susan Cottrell*, “Mom, I’m Gay”. Loving Your LGBTQ Child without Sacrificing Your Faith (“Mamma sono gay”. Come potete amare vostro figlio Lgbtq senza sacrificare la vostra fede), paragrafo 21, editore Westminster John Knox, edizione riveduta, Maggio 2016, libera traduzione di Diana
Craig e suo padre tennero questa conversazione: “Figlio mio cerca di uscire con delle ragazze”.
“L’ho fatto, papà.”
“Cosa mi dici della tua ragazza Heather?”.
“Mi ha stancato.”
“Penso tu sia egoista a non cercare con maggior impegno di trovare una ragazza che ti piaccia.”
“No, papà, è da egoisti continuare a uscire con ragazze quando sono gay. Non metterò più in questa situazione un’altra ragazza.”
Pensate alle montagne che hanno dovuto smuovere i vostri figli per essere se stessi in modo autentico. Hanno rischiato tutto: l’approvazione della famiglia, degli amici, della comunità. Hanno dovuto mettere tutto in gioco senza garanzie che ci sarebbe stata una soluzione. Voi avete dovuto fare altrettanto? Eppure sono stati abbastanza coraggiosi da farlo.
D’altra parte i genitori – e le nostre comunità cristiane – possono essere incredibilmente egoisti quando si tratta dei loro figli gay. Vogliono così intensamente quello che vogliono che non riescono proprio a vedere altre prospettive.
Nick mi ha scritto che la sua famiglia lo ha ripudiato, non gli ha più parlato per 30 anni. Ma quando suo padre stava morendo, il fratello gli telefonò perché venisse a prendersi cura del padre. Nessuno degli altri fratelli lo avrebbe fatto, ma Nick sperando di restaurare la relazione con suo padre andò al suo capezzale.
Questa è una storia sorprendentemente comune, che lo crediate o no; l’ho sentita parecchie volte. Un figlio gay viene escluso finché alla fine la famiglia non ha bisogno di lui. Io non riesco ancora a capacitarmi di tali comportamenti.
Immaginate di vedere vostro figlio dopo decenni persi che non potrete più recuperare. Inoltre molte di queste storie non finiscono affatto con una bella riconciliazione. Questa è la speranza dell’escluso, ma spesso la famiglia lo sta solo usando per fare il “lavoro sporco”, per poi escluderlo ancora una volta.
Avere un figlio gay comporta molti problemi perchè spezza i nostri modelli. Attira gli sguardi dei vicini. Ma non spostate tutto questo peso sui vostri figli, aiutateli invece a sopportarlo. Prendete anche su di voi il peso dello sconforto, i vostri figli ne portano già abbastanza di pesi.
Temono di deludere gli altri, probabilmente sentono la pressione di cambiare la loro identità, di dover proteggere la famiglia e combattere i dubbi sull’essere accettati da Dio. Non fate pressioni per avere risposte o facili soluzioni. Come negli altri grandi eventi della vita, state in pace senza sapere come si risolveranno le cose e con pazienza lasciate che Dio vi sveli le sue risposte a tempo debito.
La mia amica rimase scioccata quando la sua figlia sedicenne le rivelò di essere incinta. Brutta notizia naturalmente. Questo avrebbe sconvolto i suoi studi futuri ed il futuro di sua figlia. Gli amici avevano un sacco di cose da dire – come fanno sempre. Ma questa madre aiutò la figlia.
Non è il minimo che possiamo fare per i nostri figli? Dei genitori duri diranno: “Te lo sei cercato, ora risolvilo”, ma questa non è una risposta gentile o amorevole. Certo possiamo immaginare che al posto di quella madre saremmo usciti dai gangheri.
Il coming out di vostro figlio senza dubbio solleva molte questioni, dubbi, timori. Se possibile, cercate un aiuto, un vero aiuto, per voi. Confrontatevi con un amico di fiducia, un consigliere, un pastore. Per il vostro bene e per quello di vostro figlio non ascoltate le persone che dicono che vostro figlio è sbagliato e dovreste dirglielo. Quello di cui non avete proprio bisogno ora è dell’opinione disinformata degli altri. Vi serve una reale empatia, il supporto di amici fidati.
Difendete i vostri figli dagli altri e insistete perché tengano per sé le loro opinioni. Resistete alla tentazione di riportare tutte queste preoccupazioni ai vostri figli, per “tenere tutto in famiglia”. Credetemi, i vostri figli sanno già che la gente li disapprova. Sanno anche che la gente li vuole cambiare e, se potessero, lo avrebbero già fatto loro. Dovete difendere i vostri figli e stare accanto a loro.
Parlate con i vostri figli finché lo vorranno, ma non di più. Siate il loro porto sicuro nella loro navigazione per il mondo.
Paul disse a sua madre: “Ho dovuto aspettare a dirvi che ero gay, finché sono stato sicuro che per me non ci sarebbero stati problemi se voi mi avreste rifiutato”. Queste parole colpirono sua madre al cuore, perché lei non lo avrebbe mai rifiutato. Ma il punto di vista di so figlio era giusto; aveva visto parecchi dei suoi amici LGBT rifiutati dalle famiglie dopo il coming out. Solo rimanendo fedeli ai vostri figli, abbracciandoli e amandoli li potrete rassicurare che, anche se il mondo chiude loro le porte, voi sarete sempre con loro. Lo richiede la vostra relazione con i vostri figli.
Dopo il loro coming out voi potrete avere il cuore spezzato pensando a tutto il tempo in cui hanno compiuto il loro viaggio da soli, ma mettetevi il cuore in pace. Credetemi, lo avete saputo nel momento giusto. Come mi ha detto un uomo gay di 35 anni: “Era un viaggio che dovevo fare da solo, i miei genitori non avrebbero potuto condividerlo.”
Gesù ci chiama per amarci l’un l’altro, incoraggiandoci a vicenda e a sostenerci. Voi siete gli unici a poter stare vicini ai vostri figli mentre seguono la legge di Cristo (Galati 6: 2). Gesù non ci dice mai di riparare tutto – questo è compito di Dio!
IL LAVORO DI FREEDHEARTS
Come avete portato il peso dei vostri figli negli anni? Forse li avete accompagnati a innumerevoli saggi di danza o a fare sport solo perché volevano partecipare, forse voi prendevate le loro difese contro i bulli a scuola. Riflettete.
Ora potrebbe essere necessario sostenere i vostri figli, perché vivano pienamente il loro orientamento e la loro identità? Ricordate che finché i vostri figli sono con voi non è mai tardi per esprimergli il vostro amore.
* Susan Cottrell è un’insegnante cristiana che ha avuto numerose esperienze di studio della Bibbia e nel discepolato. FreedHearts è il suo blog ed anche una rete per genitori cristiani con figli LGBT, ed ha raccolto le convinzioni maturate attraverso queste esperienze nel suo libro “Mom, I’m Gay” – Loving Your LGBTQ Child Without Sacrificing Your Faith (Mamma, sono gay. Come potete amare vostro figlio LGBTQ senza sacrificare la vostra fede). Lei e suo marito sono sposati da più di 30 anni, hanno cinque figli, due delle quali sono lesbiche. Vivono a Austin in Texas (USA).