Sotto la superficie ci sono io. Riflessioni di un uomo bisessuale
Testimonianza pubblicata sul blog Pride Matters (Inghilterra) il 4 agosto 2016, liberamente tradotta da Giacomo Tessaro
Non è importante come mi chiamo, è importante il mio messaggio. Mi attraggono sia gli uomini che le donne. In questo momento ho una relazione con un uomo fantastico. Dato che sarà lui a correggere il mio scritto, vi avverto che da qualche parte inserirà qualche complimento rivolto a se stesso, se già non l’ha fatto.
Sono bisessuale fin da quando ho memoria. Mi ricordo di avere avuto una cotta per il mio migliore amico nello stesso periodo in cui mi piaceva la ragazza che sedeva di fronte a noi durante molte lezioni. Questo mi rendeva confuso e informazioni se ne trovavano ben poche. Sono cresciuto negli anni ‘90 e c’erano molti personaggi gay in TV, ma purtroppo nessun bisessuale. Non era possibile venire educati in proposito a causa di qualcosa che all’epoca non sapevo esistesse. La Clausola 28 [una legge che proibiva la promozione dell’omosessualità come stile di vita accettabile, soprattutto nelle scuole, in vigore dal 1988 in Inghilterra, Galles e Scozia e abolita negli anni 2000 n.d.t.] non impediva di essere informati solo ai ragazzi omosessuali ma anche a quelli bisessuali. Con tutta l’omofobia che c’era, come ci si poteva aspettare che la bisessualità fosse capita?
Ho frequentato l’università a Nottingham e lì ho incontrato alcuni ragazzi gay. In seguito ho incontrato una ragazza con la quale ho messo su casa a Nottingham; ci siamo poi sposati e abbiamo avuto una bellissima figlia. Purtroppo il matrimonio non ha funzionato, non perché sono gay ma perché talvolta i matrimoni falliscono, non perché il mio subconscio mi dicesse che era sbagliato ma perché mia moglie aveva una relazione con un collega, non perché la trascurassi o perché passassi il tempo a pensare agli uomini ma per via di altre cose, fuori del mio controllo.
Me ne andai da Nottingham per vivere in un paese, mi iscrissi a una palestra e uscii con alcuni uomini che avevo conosciuto. Poi arrivò la mattina di Santo Stefano 2011: stavo facendo la fila fuori da “next”, una catena di negozi d’abbigliamento britannica, con un amico della palestra e incontrai un uomo che veniva nella stessa palestra ma non utilizzava le stesse attrezzature. Passammo tutto il tempo della coda a parlare; se qualcuno di voi è mai stato ai saldi di Santo Stefano saprà più o meno quanto tempo ci vuole.
Mi innamorai subito ma gliel’ho confessato soltanto l’anno scorso. Mi considerava un uomo etero e io pensavo lo stesso di lui: dopo tutto, tutti noi riteniamo un certo tipo di uomo etero fino a che non ci dimostrano il contrario. Mentre tornavamo a casa in macchina il mio amico mi disse che il tipo era gay. Fu un colpo di fulmine, proprio come con mia moglie quando avevo una relazione etero, proprio come a scuola tanti anni addietro.
Io sono attratto da un certo tipo di persona. Non che improvvisamente mi sia svegliato e lo abbia capito: ovviamente prima lo nascondevo dietro il mio matrimonio eterosessuale. Ora, dato che stiamo per andare a vivere insieme, la gente mi vede come un uomo gay; non lo sono, sono un uomo bi che ha una relazione omosessuale e lo ripeto, non ho colpa se mi “nascondo” dietro la relazione omosessuale con un uomo e perciò sono invisibile come uomo bi.
È così semplice.
In ogni caso, se mai ci separeremo sarò libero di innamorarmi di un uomo o di una donna: amerò la persona che il mio cuore indicherà. Per la maggior parte della gente è difficile da capire: pensa che la bisessualità sia una scusa per il ripudio ma io sono la prova vivente che non è così. La mia ex moglie sapeva che sono bisessuale perché ne avevamo parlato ai tempi dell’università; all’inizio pensava che fossi gay perché sono attratto dagli uomini, poi la convinsi che non era così.
Il mio ragazzo voleva scrivere questa testimonianza già un po’ di tempo fa, ma all’inizio io rifiutai. Qualche giorno fa abbiamo visto un programma in TV in cui un uomo diceva che la bisessualità non esiste e una donna gli dava man forte, ma la bisessualità esiste; c’è molta gente che ha relazioni o con uomini o con donne e quindi in superficie appare etero o omosessuale. Sotto la superficie io sono bisessuale.
Più ne parliamo, più questo verrà accettato.
Pochissime persone al di fuori della minoranza a cui appartenete comprenderanno la vostra minoranza senza informazione. Questo vale per tutti, non solo per noi bisessuali. Non è bigottismo, è ignoranza: il bigottismo è la culla dell’ignoranza che conduce all’intolleranza. La B di LGBTQIA non sta lì per far ridere, sta lì per essere accettata. Abbiamo bisogno di accettarci a vicenda, se non lo facciamo non potremo opporci ai veri bigotti. Accettiamo il fatto che c’è ancora molto lavoro da fare all’interno della famiglia LGBTQIA per educare gli altri e cresciamo nell’unità.
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Testo originale: Thoughts of a bisexual male.