Storie di ordinaria omofobia in Giamaica
Notizie tratte da Amnesty International
Dietro le spiagge ‘luccicanti’ esiste una Giamaica dove la violenza, la corruzione e la povertà diffusa la fanno da padrone e in cui non c’è “misericordia” per chi è gay.
Nel gennaio 2004, circa 30.000 persone hanno partecipato ad una grande festa-spettacolo rastafariana, Rebel Salute, a St. Elizabeth, in Giamaica. Erano presenti alcuni fra gli artisti più celebrati della Giamaica.
Durante la notte, Capleton, Sizzla e altri hanno cantato quasi esclusivamente di maschi omosessuali.
Usando termini derogatori – “chi chi men” o “battybwoys” hanno così incitato gli spettatori “kill dem, battybwoys haffi dead, gun shots pon dem… who want to see dem dead put up his hand” (uccideteli, i gay devono morire, colpi di pistola in testa, chi li vuole vedere morti,in alto le mani).
Elephant Man, Bounty Killer, Beenie Man, TOK, e Capleton sono solo alcune delle stelle del reggae che hanno scritto testi che incitano a sparare,bruciare, affogare, stuprare o lapidare le persone omosessuali. Le esortazioni alla violenza e all’omicidio non sembrano avere limiti.
Il problema dell’omofobia in Giamaica và però molto al di là di quanto esprime qualche artista. I rapporti che Amnesty International (AI) ha ricevuto vanno da azioni compiute da vigilantes all’interno delle comunità a maltrattamenti o torture da parte della polizia. Omosessuali e lesbiche sono continuamente minacciati e perseguitati a causa della loro sessualità.
Nel momento in cui l’omosessualità di una persona viene conosciuta in famiglia o nella comunità spesso la sua sicurezza personale è a rischio. Amnesty International ha intervistato molte persone che sono state costrette a fuggire dalle proprie case per aver subito minacce,insulti o violenza fisica semplicemente perché sospettate di essere gay. AI crede che questi rapporti siano solo la punta dell’iceberg.
Molti uomini e donne giamaicani hanno troppa paura per raccontare le loro esperienze alle autorità o a organizzazioni per i diritti umani.
Episodi di violenza omofoba
Un uomo ha descritto a J-FLAG (l’unica organizzazione lgbt giamaicana) come un gruppo di sei uomini, applauditi da una folla, abbiano picchiato un uomo gay, lo abbia trascinato per un chilometro di strada e gettato in mezzo ai rifiuti..
Il 18 febbraio 2004 un giornale nazionale ha riportato la storia di un uomo che, dopo aver trovato la foto di un uomo nudo fra la roba del figlio, si è precipitato a scuola per incoraggiare gli altri studenti a picchiarlo. Il ragazzo è stato preso a calci e pugni dai suoi compagni, e le autorità scolastiche hanno dovuto richiedere l’intervento della polizia,che ha dovuto faticare per trarlo in salvo.
In un altro caso un uomo ha dovuto abbandonare nel 2003 la sua comunità dopo aver ricevuto minacce di morte .Un suo amico era stato ucciso perché sospettato di essere gay, e a lui è stato detto che sarebbe stato il prossimo.Dopo un anno continua a vivere sulla strada,ed ha paura di tornare nel proprio quartiere.
Il 10 giugno 2004 il corpo di Brian Williamson è stato scoperto nell’appartamento dove viveva, maciullato dalle ferite al collo fatte con un coltello. La polizia ha concluso che si trattava di un tentativo di rapina finito male visto il disordine in cui si trovava la casa. Non la pensano così le organizzazioni glbt che lo ritengono un hate crime dovuto alla visibilità di Williamson come gay.
La violenza non risparmia le donne lesbiche,spesso soggette a stupri o altre violenze di tipo sessuale. Donne “mascoline” e uomini “effeminati” sono vittime predestinate di abusi.
La polizia si mostra tacitamente o attivamente connivente con queste violenze.Spesso crimini omofobici non vengono investigati;a volte gli agenti si rifiutano persino di registrare le denunce.In altri casi la polizia avrebbe arrestato e trattenuto senza motivo persone omosessuali,sottoponendoli anche a maltrattamenti e tortura.
Leggi contro il comportamento omosessuale
Oltre a questo alto livello di violenza omofoba, tacitamente accettato dalla polizia,ci sono delle leggi che continuano a criminalizzare rapporti sessuali consensuali fra maschi adulti.
L’Articolo 76 del Jamaican Offences against the Person Act punisce “l’abominevole crimine di sodomia” con fino a tre anni di reclusione e lavori forzati. L’Articolo 79 della stessa legge punisce invece ogni atto di intimità fisica fra maschi in pubblico o in privato con pene fino ai 2 anni di carcere colla possibilità dei lavori forzati.
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