Sulla famiglia i Vescovi ma cosa dicono?
Riflessioni di Jacques Fraissignes, prete operaio membro dell’associazione David et Jonathan (Francia), pubblicate l’8 novembre 2012, liberamente tradotte da Rita
In nome di chi quale incantesimo salverebbe la famiglia? I vescovi di Francia, riuniti a Lourdes, hanno ricevuto dal vangelo il Ministero della parola, ma da quando l’annuncio del vangelo è diventato un’azione di lobby? Non ho sentito nessun riferimento a Gesù nei loro discorsi. Non c’è nulla da dire sulla famiglia?
Gesù non ha fondato una famiglia e la sua famiglia è particolare. Il matrimonio dei suoi genitori non è stato consumato, secondo la tradizione cristiana. La sua filiazione è simbolica. Gesù ha sempre avuto grande libertà per i costumi del suo tempo. A parte il richiamo nel vangelo di Matteo della indissolubilità del matrimonio, il suo approccio alla sessualità è molto libero.
Accoglie favorevolmente le donne che sembrano mettere in pericolo le istituzioni dell’epoca. Egli fà del suo corpo uno scudo tra la adultera e quelli che volevano lapidarla.
Lui non la condanna affatto. Accoglie la Samaritana al pozzo di Giacobbe. Nota en passant che il suo quinto marito non è veramente suo marito e parla subito di altre cose. Condivide con lei cose di grande spiritualità e le dona una dignità straordinaria.
Gesù è spesso accompagnato da etero, donne di tradizione greca che portano i capelli sciolti e discutono da pari a pari con gli uomini. Sono Maria di Magdala, Maria di Béthanie… Peccatrici, lo sono, per i giudei, più per il fatto che contestano l’ordine patriarcale che considera le donne sottomesse e mute, che per la loro libertà sessuale. Una di loro si presenterà alla tavola di Simone il fariseo, mentre Lui è a tavola. Senza dire una parola, lava i Suoi piedi con le sue lacrime, li asciuga con i suoi capelli, li bacia e versa su essi costoso unguento. Simone, con occhi beffardi osserva la scena e dice che il rabbi che l’ha invitata non è un chiaroveggente.
Gesù ribalta la situazione, contesta a Simone la freddezza della sua ospitalità e cita ad esempio la fede di questa donna che non ha detto una parola ma si è espressa con i modi di cortigiana.
Gesù non è ossessionato dal sesso. Lo Spirito del Vangelo può ospitare chiunque indipendentemente dal suo stile di vita. Quando Gesù parla della famiglia, ne prende le distanze. Per entrare nel suo Regno, esige che si abbandoni la propria famiglia. Dice che questa famiglia sarà divisa a causa sua. « Chi sono i miei fratelli? Chi è mia madre?
Coloro che fanno la volontà del Padre mio, ecco chi è mio fratello, mia sorella, mia madre. » Gesù non è ossessionato dalla famiglia e pagherà con la sua vita questa libertà di idee ed il pragmatismo col quale unisce le persone nella loro vita senza essere schiavo dei princìpi. Non ho sentito parlare di questo Gesù a Lourdes.
Ho invece sentito l’istituzione che, nel 13° secolo, s’è data per missione la moralizzazione dei comportamenti dei fedeli. In quel periodo, è stato fatto del matrimonio il 7° sacramento, imposto il celibato ai preti e preparato le pire destinate a sodomiti e streghe In mancanza di riferimenti evangelici, si è costruito ciò che è stato chiamato morale naturale, che prende più da Aristotele che dalla bibbia. Questa morale naturale è incomprensibile a noi contemporanei.
I modelli coniugali cambiano così come cambiano gli stili di vita. Ad esempio, la contraccezione, vilipesa da Roma, ha permesso la creazione di coppie di ragazzi e ragazze che vivendo insieme, si costruiscono il loro mondo di adulti.
Non chiedono il riconoscimento del matrimonio, non hanno in progetto a breve termine i figli, e vogliono essere coppie temporanee. Verso la trentina, decidono di diventare una famiglia, fare dei figli ed, eventualmente, di sposarsi per ufficializzare questa famiglia.
Allo stesso tempo, coppie dello stesso sesso sono uscite allo scoperto e sono state riconosciute dai Pacs, grazie alle loro rivendicazioni. Roma denunciò questi Pacs e fece di tutto per non fargli vedere luce. Oggi, alcuni vescovi li trovano molto utili e propongono miglioramenti al loro contenuto.
Curiosamente, i Pacs sono stati adottati al 95% da coppie eterosessuali. Essi vi trovano un quadro giuridico protettivo e poco vincolante. Oggi, un bambino su due è nato fuori dal matrimonio. I vescovi che si ergono a difensori dell’antropologia, hanno capito la portata di questa evoluzione di costumi?
Attualmente, molte coppie dello stesso sesso sono diventati una famiglia o desiderano diventarlo adottando dei bambini. Le tecniche moderne offrono la PMA per le coppie lesbiche. Coppie maschili hanno figli da precedenti matrimoni. Adottano, usano la maternità surrogata o co-genitorialità.
A questo nuovo tipo di famiglia occorre accordare la possibilità si sposarsi, d’essere socialmente riconosciuti e la protezione giuridica che ne deriva. Chiedono solo i diritti? Chiedono lo stato civile? Bisogna rifletterci. In cosa il riconoscimento di questi diritti mina la famiglia come noi la conosciamo? Dov’è il trucco?
I bambini hanno il diritto di sapere chi sono i veri genitori e chi li ha fatti nascere. Bisognerà senza dubbio creare registri di stato civile ove appare colui che non è il genitore ma colui cui sia riconosciuta la patria potestà. Non ci sarebbe un solo caso ove la parentalità non copre la filiazione biologica.
Continuare ad opporsi all’evoluzione, così come ha fatto negli ultimi tre secoli, perdendo il treno per il futuro, la chiesa di Roma si autoesclude. Certamente ha diritto di interrogare la coscienza dei suoi fedeli. Ma che lo faccia nel dominio di sua competenza che è il Vangelo! Si troverà così nella prospettiva del Concilio Vaticano II che chiedeva la riconciliazione della chiesa con il mondo.
Testo originale: D’où parlent-ils ?