Sull’indagine ISTAT sulle discriminazioni lavorative nei confronti delle persone LGBT
Articolo di Raffaele Crispo ed Elvis Ronzoni pubblicato sul settimanale “La Voce di Parma”, n.12-13 del 13 aprile 2021, pag.5
Lo scorso dicembre l’ISTAT ha iniziato su tutto il territorio nazionale un’indagine sulle discriminazioni lavorative nei confronti degli omobitransessuali e per far ciò ha inviato a tutte le persone dello stesso sesso, che negli ultimi anni si sono unite civilmente, un questionario a cui rispondere.
Quest’indagine che è terminata il 15 marzo ha lo scopo e la finalità di fotografare lo stato di fatto delle condizioni e delle realtà nella quale si muovono le persone LGBT. In tale grande ricerca sono stati coinvolti anche tanti omosessuali parmigiani che dal 2016 in poi si sono uniti civilmente e che hanno palesato anche il loro orientamento sessuale.
La griglia di domande è molto lunga e scandaglia vari aspetti della vita, non solo quella lavorativa. Infatti inizialmente si chiedono informazioni sulla persona e come abbia comunicato ai propri famigliari, ai propri amici e ai propri colleghi la sua diversità.
Tante sono le domande anche sulle frequentazioni omo ed etero ed anche sulla decisione di congiungersi grazie alla Legge Cirinnà. Nucleo centrale del sondaggio sono le domande sulla relazione e sulla sua evoluzione negli anni. Sicuramente sarà utile sapere se molti si sono uniti civilmente perché desideravano avere una maggiore garanzia dei propri diritti o perché volevano ufficializzare la propria relazione o perché la consideravano una crescita naturale della propria storia d’amore.
Varie e a tratti curiose sono le domande poste sulla cerimonia, sulla partecipazione e suoi suoi riflessi nei vari contesti della vita. Certamente l’ambito maggiormente analizzato è quello lavorativo; infatti, viene chiesto se ci sono discriminazioni nei luoghi di lavoro, se ci sono stati timori di ostilità o ancor peggio svantaggi nella carriera.
Le domande vertono sulle varie emozioni positive o negative che una persona LGBT può vivere nell’esercizio delle proprie mansioni e si va dalle umiliazioni alle offese o dalle calunnie fino alle minacce. Si sa che il lavoro è un elemento importantissimo della vita di tutti e pertanto il sondaggio si prefigge di verificare se proprio in un contesto così fondamentale gli omosessuali siano liberi di esprimere le proprie capacità e i propri talenti in libertà e con serenità.
Ci si augura che le risultanze di tale indagine presentino una realtà con poche discriminazioni e senza emarginazioni; comunque sia sui dati che emergeranno sarà utile e necessario riflettere e saranno il nuovo punto di partenza per nuove politiche aziendali e per scelte che migliorino le condizioni lavorative di chi nonostante i progressi continua a subire delle grandi o piccole ingiustizie a causa del diverso orientamento sessuale