Suor Berzosa: “che il Sinodo tenga conto delle richieste di quanti chiedono ascolto nella Chiesa”
Articolo di José Lorenzo pubblicato sul sito RELIGION DIGITAL (Spagna) il 22 giugno 2023, liberamente tradotto con ChatGPT, rivisto da Innocenzo
Alcuni giorni prima che la Segreteria Generale del Sinodo rendesse pubblico l’Instrumentum laboris per il prossimo Sinodo, che si terrà nell’ottobre 2023 e affronterà, tra gli altri argomenti, la questione dell’accoglienza del collettivo LGTB+, Crismhom, l’associazione pioniera in Spagna nell’accompagnare le persone cristiane LGBT+, ha assegnato il suo XVII Premio Arcobaleno a coloro che si sono impegnate a portare in quell’assemblea (non solo di vescovi) il tema dell’accoglienza della diversità sessuale.
Così, il 23 giugno, María Luisa Berzosa, FI, Cristina Inogés e Marisol Ortiz, come Team Sinodale, hanno ricevuto questo premio a Madrid, che valorizza il lavoro delle persone che si impegnano nell’allargare la tenda della Chiesa e nel costruire ponti con coloro che si sentono esclusi e maltrattati anche da alcuni dei loro pastori, che, come afferma Berzosa in conversazione con Religión Digital, mostrano ancora “reticenze”.
Cosa significa per lei il Premio Arcobaleno?
Riconoscimento e impegno a continuare a sostenere questi gruppi. Accompagnare le persone e i gruppi che abbiamo escluso dalla Chiesa è per me un servizio urgente e necessario a cui mi dedico mettendo in gioco il meglio di me stesso, avendo come riferimento il Vangelo.
Come sta avvenendo l’apertura e l’accompagnamento ecclesiale al collettivo LGTBI?
In alcuni luoghi, e non mi riferisco solo alla Spagna, ma anche ad altri paesi, si verificano entrambe le cose che hai menzionato: apertura e accompagnamento da parte di una pastorale ecclesiale organizzata, pluralista, che accompagna persone e gruppi in modo impegnato e coerente, come si fa con altri collettivi nella Chiesa.
Nel documento di lavoro per l’Assemblea Sinodale di ottobre, appena pubblicato, si fa riferimento a “soddisfare le necessità pastorali dei gruppi LGTBI“.
Le reticenze per questo accompagnamento si sono definitivamente spezzate? Ci sono realtà che si dedicano a boicottare e ad attaccare coloro che, all’interno della Chiesa, stanno svolgendo quel lavoro d’inclusione che è richiesto anche da Papa Francesco…
Le reticenze persistono in alcuni ambienti, che presentano resistenza all’accoglienza e all’accompagnamento sia all’esterno che all’interno della Chiesa, dimenticando che si tratta di persone. Scommetto su un dialogo rispettoso, con libertà di espressione, senza insulti né maltrattamenti. Siamo esseri umani, possiamo comprenderci come tali, con la dignità che possediamo.
Cosa ti aspetti che emerga dal prossimo sinodo riguardo all’integrazione pastorale di questa realtà che, con le altre persone premiate, state costruendo?
Mi aspetto che siano prese in considerazione le richieste che sono giunte da molti e diversi luoghi, da persone e gruppi che chiedono di essere accolti e integrati nella Chiesa, attraverso la pastorale a cui molti di noi sono impegnati, non solo coloro che hanno ricevuto questo premio grazie alla generosa gentilezza di Crismhom.
Dietro ai nostri nomi ci sono molte persone che collaborano in questa causa e anche a favore di altri gruppi che sono stati esclusi dalla Chiesa. Il Documento Preparatorio del Sinodo parla di coloro che si trovano ai margini e fa un invito universale a partecipare con proposte e richieste.
Mi auguro che non ci sia nessuno ai margini, ma che tutti si trovino all’interno di un cerchio che accoglie senza esclusioni.
Testo originale: María Luisa Berzosa: “Espero que el Sínodo tenga en cuenta las peticiones de personas y grupos que claman por ser acogidas e integradas en la Iglesia”