Tempo di resurrezione. Il cammino cercato dai genitori cristiani con figli in transizione
Annotazioni di Innocenzo Pontillo dall’incontro on line dei genitori cristiani con figli in transizione del Progetto TRANSizioni* del 17 marzo 2022
Posto questi disordinati appunti che ho trascritto durante l’incontro di giovedì 17 marzo 2022, in cui alcuni genitori cristiani con figli in transizione, del Progetto TRANSizioni, si sono ritrovati on line per raccontarsi e scoprire insieme quale cammino fare, suscitare e percorrere insieme.
Dopo essersi presentati hanno iniziato a riflettere su “cosa cerco come genitore cristiano con un figlio o una figlia in transizione. Cosa vedo intorno a me?”
Ha preso la parola per prima Elena: “Vorrei tanto incontrare sacerdoti che sappiano ascoltare e accogliere noi e i nostri figli. Sento il bisogno di riflessioni bibliche che ci aiutino a fiorire e ad aprirci ad una chiesa diversa e che ci aiutino a superare le tante chiusure di cui facciamo spesso esperienza nella chiesa“.
Maria Rosaria: “Sento la difficoltà di vedermi nella chiesa. Dov’è in essa il posto per i nostri figli?”. Aggiunge suo marito Alessandro: “Spesso la chiesa si è chiusa davanti alle nostre vite e dei nostri figli transgender. Dove è Cristo in questa chiesa, che diventa per noi una gabbia”.
“Quanta solitudine ho provato” ricorda sua moglie Maria Rosaria “per il silenzio della chiesa sulle vite dei nostri figli. Voglio ascoltare nella chiesa anche le testimonianze delle loro vite, da lì viene una grande ricchezza”.
Maria Assunta racconta: “La mia fede e la mia relazione con la chiesa cattolica è iniziata con un percorso assai lungo di catechesi, che ho fatto in una realtà molto chiusa a questi temi. Lì però ho sperimentato che quando le persone ti conoscono ed entrano nella tua storia, ci pensano due volte prima di etichettarti. Ho visto che il legame che ho costruito, con le persone con cui condividevo il mio cammino di fede, anche grazie allo spirito che soffia, nel tempo si è fatto più forte.
Così in occasione di una condivisione sono diventata un fiume in piena e ho cominciato a parlare agli altri della storia di sofferenza di mio figlio… Da lì le persone sono cambiate. La mia esperienza è stata di accoglienza, dopo la mia condivisione. Lì ho capito che dobbiamo proporci noi e pretendere che gli altri tocchino le piaghe della nostra esperienza.
Oggi voglio che la chiesa si confronti la questione LGBT+, perciò vado spesso a parlare con i parroci più chiusi, su questo tema. Con dolcezza cerco di raccontandogli tutte le piaghe della mia storia. Solo così, giorno dopo giorno, le persone della mia chiesa potranno capire le difficoltà che ci fanno vivere e potranno affrontarle anche loro con noi. Ecco perché credo importante dare voce alla mia/nostra storia”.
Prima di passare alla seconda parte dell’incontro i genitori hanno fatto loro questo brano biblico che ha introdotto le domande della seconda parte dell’incontro.
Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.
C’è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.
Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
un tempo per gemere e un tempo per ballare.
un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
(Ecclesiaste/Qoelet 3, 1-5)
“Quale è il vostro tempo? In quale tempo siete?”. Partendo da questa domanda i genitori cristiani con figli in transizione hanno condiviso le loro esperienze e poi sono stati invitati a fare delle proposte per rendere concreti i cammini di fede di cui sentono la nostalgia nella loro vita.
Aggiunge Maria Assunta: “Sarebbe bello incontrarsi ancora on line, ma a partire da un testo biblico, per condividere insieme ciò che dice a noi, alla nostra vita e della nostra vita”.
Per Elena: “Potremmo partire dai passi biblici ma magari accompagnati da sacerdoti. Magari partendo da questo tempo di Quaresima, dove stiamo vivendo i nostri 40 giorni nel deserto, o i quarant’anni di cammino difficoltoso verso la terra promessa del popolo d’Israele, la salita al monte e la rinascita.
Mi piacerebbe riscoprire insieme delle figure bibliche che sento vicine: l’uomo che si fa portatore della croce durante la salita al calvario di Gesù; vorrei riflettere sul tema dell’attesa rappresentata dai pastori (l’attesa e la precarietà); sul cammino dei Magi che vanno a occidente verso il buio, per trovare la luce. Un po’ come noi genitori che viviamo, con i nostri figli in transizione, nel buio in attesa di trovare con loro la strada verso la luce. Vorrei riflettere sulla figura di Maria che ha detto “Fiat”, quel “si, facciamolo! Non lo capisco, ma facciamolo” e che “conservava tutte queste cose nel suo cuore”.
Perché anche a noi, l’unica cosa che ci rimane da fare è affidarci. Pregare per noi e per essere una guida per i nostri figli in transizione. Perché anche noi genitori dobbiamo risorgere. Anche a noi, dopo questo lungo travaglio, spetta una Pasqua. Perché anche noi genitori dobbiamo risorgere come genitori nuovi, affrontando una transizione del cuore che ci metta in discussione sotto tanti punti di vista”.
E infine ci siamo salutati pronunciando tutti, a rotazione, il grido di speranza racchiuso in questo brano biblico:
“Una voce grida: «Nel deserto preparate la via al Signore, spianate nella steppa la strada per il nostro Dio. Ogni valle sia innalzata, ogni monte e ogni colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in vallata. Allora si rivelerà la gloria del Signore»”
(Isaia 40, 3-5)
Comincia un nuovo cammino. Ora tocca a TUTTI noi, che siamo chiesa, iniziare ad accogliere e ad essere accolti per cambiare così le asperità del terreno che ci circonda, perché solo così “si rivelerà la gloria del Signore” (Isaia 40, 5s)
* Ogni giorno le persone transgender vivono la fatica di sentire le loro vite imprigionate in un corpo che non sentono loro e quella di vedersi negati diritti, rispetto e sostegno nella nostra società e anche nelle nostre comunità cristiane. Per questo vogliamo dare voce al loro cammino e a quello dei loro familiari attraverso il Progetto TRANSizioni, composto da persone transgender e non e dai loro genitori, per contribuire a combattere i pregiudizi che vivono ogni giorno con i loro familiari, nella società e nelle chiese, consci che “si teme ciò che non si conosce, e non si conosce ciò che si teme“. Se vuoi contattarci scrivici a tendadigionata@gmail.com. Per info clicca su Progetto TRANSizioni