Testimoniare il dono ricevuto. A Milano il 26 giugno la prima benedizione di una coppia omosessuale valdese
Articolo di Luca Maria Negro pubblicato sul settimanale evangelico Riforma il 24 giugno 2011
Ciro e Guido, la coppia che oltre un anno fa aveva chiesto al Concistoro valdese di Milano un culto di benedizione della loro unione, potrà finalmente condividere «il dono dell’amore che li lega l’uno all’altro».
A fare da «apripista» era stata la Chiesa valdese di Trapani, dove il 7 aprile 2010 era stata benedetta l’unione di due donne luterane.
Allora si era trattato in qualche modo di un gesto di «ospitalità ecumenica», e il Consiglio di chiesa di Trapani e Marsala aveva auspicato che il Sinodo discutesse la questione della benedizione di coppie omosessuali, «fornendo alle chiese un orientamento più esplicito al riguardo» (Riforma del 4 giugno 2010).
Al Sinodo delle chiese metodiste e valdesi, nell’agosto 2010, la Commissione d’esame aveva avviato la discussione leggendo uno stralcio di una lettera di una coppia gay al Concistoro della Chiesa valdese di Milano, che chiedeva che la loro unione fosse benedetta – non rivendicando la benedizione come un diritto ma come un «dono», nel segno della grazia.
Dopo un dibattito al tempo stesso sofferto e vivace, il Sinodo prendeva a grande maggioranza una storica decisione: «Consapevole del fatto che la benedizione (… ) testimonia un riconoscimento e una condivisione annunciata e proclamata della Grazia di Dio rivolta a ogni creatura umana», il Sinodo «esprime con forza la sua convinzione che le parole e la prassi di Gesù, così come esse ci sono testimoniate negli Evangeli, non possono che chiamarci all’accoglienza di ogni esperienza e di ogni scelta improntate all’amore quale dono di Dio, liberamente e consapevolmente vissuto e scelto».
Di conseguenza, il Sinodo affermava che «ove sorelle e fratelli membri della nostra Chiesa o appartenenti a una Chiesa evangelica richiedano la benedizione di una unione omosessuale si proceda nel cammino di condivisione e di testimonianza e, laddove la chiesa locale abbia raggiunto un consenso maturo e rispettoso delle diverse posizioni, essa si senta libera di prendere le decisioni conseguenti, rimanendo in costruttivo contatto con gli appositi organismi».
Guido e Ciro: è il nome dei due credenti che avevano scritto al Concistoro milanese. La loro unione sarà benedetta domenica prossima, 26 giugno, nel corso del culto domenicale nella Chiesa valdese di via Sforza.
Si tratta della prima benedizione di una coppia gay dopo la decisione sinodale. «Siamo calmi e sereni», dice il pastore titolare della chiesa valdese di Milano, Giuseppe Platone.
E prosegue: «Come comunità rispondiamo ad una precisa domanda che ci è stata rivolta oltre un anno fa. Si tratta di una coppia di credenti che conosciamo molto bene da anni.
Guido è valdese e Ciro è di famiglia battista. Essi non chiedono tanto che venga rispettato un loro diritto – questo spetterebbe allo stato che su questa specifica materia è in grave ritardo e sappiamo anche il perché – quanto di testimoniare di un dono ricevuto, di poter condividere, con la loro comunità di fede, e quindi rendere manifesto il dono dell’amore che li lega l’uno all’altro.
In realtà Guido e Ciro sono già stati benedetti nella loro vita, ora è giunto il momento in cui lo vogliono esprimere durante il culto.
Come comunità ne abbiamo parlato in varie occasioni, abbiamo fatto un cammino insieme maturando un vasto consenso nel rispondere affermativamente a questa loro domanda.
Sicché siamo ora pronti, in accordo con il Sinodo valdese, ad invocare la benedizione del Signore su questo amore responsabile, reciproco, libero.
Non sacralizziamo nessun rapporto; semplicemente, lungo questo cammino di ricerca di fedeltà al Signore, chiediamo a Dio di accompagnare e ispirare questi nostri fratelli che si amano. Ma è una cosa bellissima, mi scandalizzano piuttosto l’ipocrisia o quell’acido letteralismo che vorrebbe riaffermare le discriminazioni.
Voltiamo pagina insieme a tanta parte del protestantesimo nel mondo. I giudizi definitivi li lasciamo al Signore, noi tentiamo un cammino di fedeltà all’Evangelo».
Il culto di benedizione sarà presieduto, oltre che da Platone, dalla pastora Anne Zell di Brescia, che nei suoi anni di ministero a Milano ha seguito da vicino la coppia.