“The Sexual Person” e la ricerca di un nuova etica sessuale cattolica
Articolo di Michael J. Bayly pubblicato sul suo blog The Wild Reed (Stati Uniti) il 2 aprile 2009, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Devo proprio aggiornare la bibliografia cattolica sulle tematiche LGBT che compare nel mio blog per includere un buon numero di opere recentemente pubblicate. Forse la più significativa è il libro di Todd A. Salzman e Michael G. Lawler’s The Sexual Person: Toward a Renewed Catholic Anthropology. La tesi centrale dell’opera è che lo standard dell’etica sessuale dovrebbe essere lo sviluppo umano, non l’apertura alla procreazione; The Sexual Person promette di essere un saggio importante quanto Just Love: A Framework for Christian Sexual Ethics di Margaret Farley.
Il 6 febbraio 2009 è comparsa sul bisettimanale cattolico National Catholic Reporter la recensione del libro di Salzman e Lawler curata da Julie Hanlon Rubio[1]. Secondo la Rubio “le soluzioni proposte sui temi della convivenza e dei mezzi artificiali di riproduzione vanno attentamente valutate”, nondimeno The Sexual Person “è uno dei contributi più importanti all’etica sessuale cattolica degli ultimi vent’anni”. Ambedue gli autori “hanno scritto numerosi contributi sul tema e conoscono molto bene il dibattito teologico attuale. Sono fermamente ancorati alla tradizione cattolica, pur promuovendo cambiamenti significativi”, infatti The Sexual Person presenta “una chiara articolazione di un’etica basata sulla persona e sulla legge naturale che offre ai cattolici un modo autentico di collegare il sesso con la loro fede”.
Di seguito trovate alcuni estratti della recensione del libro The Sexual Person: Toward a Renewed Catholic Anthropology curata da Julie Hanlon Rubio che scrive:
Salzman e Lawler, cattolici e sposati, propongono un nuovo approccio all’etica sessuale che mette in discussione la pertinenza della morale sessuale tradizionale, secondo la quale gli atti sessuali devono avere luogo all’interno del matrimonio ed essere aperti alla vita. Gli autori mostrano come la critica storica metta in discussione che tali principî siano autenticamente scritturali e umani.
Pur accogliendo il ragionamento che deriva dalla legge naturale, affermano che è impossibile trarre la pura conoscenza dalla natura: non possiamo fare altro che riflettere sulla nostra limitata esperienza umana della natura, riconoscendola come sempre parziale, sempre in evoluzione e bisognosa di applicazione. Perciò cadono le affermazioni dei tradizionalisti circa la non naturalezza di certi atti sessuali.
Dall’altro lato gli autori, assieme ad altri teologi, propongono un’etica più centrata sulla persona, per la quale prendere decisioni adeguate in materia di sesso significa discernere se una determinata azione contribuisce allo sviluppo umano. Gli atti sessuali, se vogliono essere “autenticamente umani”, devono essere amorevoli e giusti e in grado di passare il test della “complementarietà olistica”. La complementarietà viene definita in base all’orientamento sessuale: per chi ha un orientamento omosessuale, sono complementari le relazioni sessuali con una persona dello stesso sesso e queste possono essere amorevoli, giuste e morali.
La complementarietà personale è più significativa di quella riproduttiva (ovvero la capacità di generare nuova vita), in quanto gli atti sessuali delle coppie sterili, di quelle anziane, che usano contraccettivi o che si astengono dal sesso durante i periodi fertili sono tutti egualmente incapaci di generare la vita […] “Fare l’amore” contribuisce al bene del matrimonio anche quando la “complementarietà riproduttiva” non è possibile.
[…] [Salzman e Lawler] hanno dato avvio al dialogo in modo corretto, parlando degli atti sessuali con parole che toccano la vita reale delle persone. Possa questo dialogo continuare in pace [2].
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[1] Julie Hanlon Rubio è professoressa di etica cristiana presso l’Università di Saint Louis (USA), dove insegna dal 1999. La sua ricerca si concentra sulla teologia del matrimonio e della famiglia e sull’insegnamento sociale cattolico. Ha pubblicato due libri A Christian Theology of Marriage and Family (La teologia cristiana del matrimonio e della famiglia)
nel 2003 e Family Ethics: Practices for Christians (L‘ Etica della Famiglia: pratiche per i cristiani) nel 2010, ed ha curato il volume Readings in Moral Theology No. 15: Marriage (Letture di Teologia Morale n. 15: Matrimonio) nel 2009 con Charles Curran. La Rubio scrive regolarmente sul blog Catholic Moral Theology.
[2] Rubio, Julie Hanlon, Sex that contributes, National Catholic Reporter, 2/6/2009, Vol. 45, pag.3
Testo originale: The Standard for Sexual Ethics: Human Flourishing, Not Openness to Procreation