The Strange Matchmaker. Le mille declinazioni dell’amore gay
Dialogo di Katya Parente con la scrittrice S. M. May,
L’ospite di oggi è l’autrice di una serie di romanzi (The Strange Matchmaker) la cui protagonista, Lara Haralds, è una sorta di cupido per coppie gay – da qui il titolo.
Prima di tutto, grazie per l’opportunità e per ospitarmi qui con voi. Sono sempre felice di parlare dei miei libri e del mondo che ci ruota intorno. Sono S. M. May, ho 51 anni e vivo nel nord-est.
Perché un avvocato, madre di tre bambini, si mette a scrivere storie erotiche, per giunta gay? E, soprattutto, dove trova il tempo?
Questa è una bella domanda. Premetto che la scrittura e la lettura sono mie passioni fin dall’adolescenza, tanto che a 19 anni ho pubblicato il mio primo romanzo (fantascienza); poi, tra lo studio, la pratica e un po’ di esperienza all’estero, mi sono concentrata su altro. Dopo l’ultimo figlio, complici anche le nottate in piedi, ho cominciato a tenere un blog dove recensivo i libri che mi incuriosivano e credo di essere stata tra le prime, nel 2012-13, a dar uno spazio costante ai romanzi male to male (oggi conosciuti anche come gay romance).
All’inizio c’era molta ostilità, sia da parte dei lettori “tradizionali” (ho ricevuto certe email di lamentele sul blog…) che da parte delle autrici romance in genere. Ma, più incontravo diffidenza, più mi appassionavo, soprattutto nel promuovere le storie d’amore della porta accanto: alla fine, si trattava di libri pieni di sentimenti positivi, dove ragazzi o uomini avevano i loro sogni e progetti, vivevano tra mille difficoltà, condividevano amore, amicizia, l’idea di costruire una famiglia o comunque un nucleo di persone che si volevano bene e si aiutavano.
Al contempo, raccoglievo le esperienze di amici e amiche queer, che mi parlavano del loro quotidiano e dei loro desideri, e condividevo spesso corrispondenza con nuovi lettori che mi raccontavano di seguire il blog perché trovavano storie in cui si rispecchiavano.
Da lì il passo è stato breve: nel 2013 ho pubblicato con Triskell (casa editrice specializzata proprio in romance mm) il romanzo “Nuvole”, ambientato nella mia città (Padova) e dove ho convogliato vari spunti a me molto “vicini”.
La pubblicazione è andata bene (ma su Amazon ci deve dev’essere ancora una recensione negativa, che grida allo scandalo perché i due innamorati si scambiano gli anelli), così ho continuato a scrivere seguendo l’ispirazione, passando a tematiche e ambientazioni anche diverse, seppur sempre con coppie mm (sfumature BDSM, thriller, fantascienza, fantasy).
Ho utilizzato lo pseudonimo S. M. May fin da subito, perché non sapevo come sarebbero state le reazioni e preferivo mantenere distinte la professione legale da quella di autrice. Poi uso anche Rebecca Moro per i romanzi di genere epic fantasy (anche se pure lì sono riuscita a inserire una storia mm e pure fantasy).
Com’è nato il personaggio di Lara Haralds?
Più leggevo le storie scritte dagli altri e più mi colpiva il fatto che le donne avessero quasi sempre una connotazione “negativa”: o erano mogli ottuse di mariti infelici che nascondevano le apparenze, o erano madri repressive che avevano creato traumi e abusi, o comunque donne omofobe che rappresentavano l’antagonista di turno.
La cosa ha cominciato a darmi fastidio, perché non corrispondeva alla realtà che mi circondava, piena di mamme, sorelle, amiche, che erano proprio i primi anelli della rete di protezione e accoglienza di ragazzi che si interrogavano su se stessi e che volevano comunicare all’esterno un’identità consapevole.
E, tra l’altro, sapevo che gran parte del target di lettori di gay romance era (ed è) femminile, per cui era assolutamente credibile che una donna potesse essere protagonista e connettore di più storie d’amore che non la riguardavano in modo diretto, ma a cui lei dava un qualche contributo.
Ed ecco Lara Haralds, scrittrice trentenne di romanzi rosa, canadese, che si arrabatta con scarsi mezzi economici e che incrocia per caso uomini molto belli e molto sexy, riuscendo a combinare (la Matchmaker del titolo) relazioni e pure matrimoni. Siccome non trovavo case editrici che credessero nell’idea, ho auto-pubblicato l’intera serie e non me ne sono pentita, visto che ho scritto cinque romanzi di fila.
The Strange Matchmaker è, appunto, la serie di libri che vede protagonista Lara. Devono essere letti in un ordine particolare o ciò che li accomuna è solo la presenza di Lara?
I cinque libri che compongono la serie seguono un ordine preciso, in quanto le coppie si formano ed evolvono di libro in libro. In “Cambio gomme” compaiono Nathan, meccanico tutto muscoli, e Kean, manager arrogante ma anche insicuro; in “Neve fresca”, sempre restando loro amica, Lara si trasferisce in un paesino innevato e qui riesce a far mettere insieme un famoso scrittore misantropo, Terence, con un dolce boscaiolo, Sebastian. “Ghiaccio salato” è una sorta di completamento della loro storia, mentre in “Doppio velo”, abbiamo ben due matrimoni, quello di Nathan e Kean e quello della stessa Lara. Infine, c’è “Infinito stupore”, dedicato al tema della famiglia, dove tutte le coppie si trovano a fare i conti con responsabilità maggiori e durature.
Mi piace pensare di aver descritto un normale ciclo di vita e di aver inserito, già dieci anni fa, il desiderio di avere la benedizione religiosa anche per l’unione di una coppia omosessuale (pure oggi è un po’ un’utopia, ma io non dispero che diventi realtà).
Lara è una sorta di cupido delle coppie gay. Ma qual è la sua sessualità? E’ etero o lesbica?
Lara è etero e assiste alle fortune amorose dei suoi amici sempre con un misto di felicità, ironia e un po’ di mestizia per la propria solitudine; perciò l’ho ricompensata facendola fidanzare e sposare con il padre di Kean, il “sexy stagionato Kean senior”, milionario premuroso e simpatico.
Con Lara hai operato una mise en abîme. Quanto c’è di lei in te?
Direi parecchio. Abbiamo in comune l’esperienza della scrittura, la passione per i romanzi rosa, la volontà di avere un legame stabile, ma sempre in crescita, con il proprio partner di vita, nonché le tribolazioni di essere genitori (in effetti, nel rapporto di Terence con la figlia adolescente ho riversato alcune scenette vissute in prima persona).
Com’è avere una doppia vita (avvocato di successo di giorno e autrice di libri erotici gay la notte)?
Più che di successo, direi che sono entrambe due carriere appaganti. Fare l’avvocato mi piace e la scrittura non è una via di fuga; il primo lavoro mi ha permesso di viaggiare molto, vedere e incontrare tante realtà, restare sempre aggiornata; il secondo offre la libertà di scrivere testi divertenti, passionali e di lasciare andare la fantasia, e comunque viaggio e incontro lettori a fiere e firmacopie. Non riuscirei a rinunciare a una delle due metà, non sarei più io.
Chi si cela sotto lo pseudonimo di S. M. May? Quale sarà la prossima avventura di Lara? A chi farà da pronuba? Alla prima domanda non c’è risposta; per le altre, basta seguire le storie di The Strange Matchmaker.