Ti ho fatto luminoso così che gli altri possano vedere nell’oscurità
Riflessione di Tiziano Fani Braga, Piccolo Fratello dell’Accoglienza e coordinatore di Mosaiko Cristiani LGBT+ di Roma
“Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono”
Questo vangelo è uno dei più simbolici quando si affronta il tema della chiamata, ma allo stesso tempo è quello più abusato, soprattutto perché si pensa che sia solo rivolto ai presbiteri; invece, è rivolto a tutti, soprattutto a coloro che sono stati battezzati e che sono chiamati a portare Cristo nella quotidianità e non dover scindere la propria esistenza in una dicotomia che ti consuma piano piano.
Sempre più, anche attraverso altri strumenti oltre le Sacre Scritture, vengono affrontate delle tematiche legate alla fede; viene mostrata sempre più questo gap tra la Chiesa e il Mondo, soprattuto una Chiesa legata ad una tradizione oscurantista, ma che non rispecchia assolutamente ne il cattolicesimo e ne tantomeno la chiamata di Cristo ad essere “luce nel mondo”.
Nella quarta stagione di Sex Education, una delle serie che più rispecchiano le problematiche di vita reale dei giovani di oggi, dal rapporto con i genitori, passando per la sessualità, il genere, l’amicizia, la fede e tantissime altre tematiche, mi sono trovaro di fronte un personaggio in cui ho trovato una notevole somiglianza dal nome Eric, ragazzo afroamericano, di religione cristiana che vive questo forte conflitto tra fede, attenzione non la vera Fede, ma quella “credenza” che che separa la tradizione conservata dalla famiglia, secondo loro giusta e severa, dalla sua intentità, fragile e vera.
Tra i tanti aspetti di Eric che lo delineano meglio, oltre all’essere fantasticamente estroso e al fatto di essere gay, è quello della sua gioia, la gioia di vivere e di essere sé stesso, che lo porta sempre ad aiutare chi ha vicino, ed è l’aspetto che colpisce di più .
Con il tempo il suo combattimento però si fa sempre più intenso, soprattutto quando capisce che non può rinunciare alla natura che Dio gli ha donato, ma tantomeno alla rapporto con la sua Chiesa che considera come una famiglia, e tutto si racchiude in un atto, il battesimo che si appresta a ricevere. Nello stesso periodo lui però ha sensazioni contrastanti, queste visioni in cui Dio si presenta sotto forma di donna che lo chiama ad essere un segno tangibile del Suo amore rimanendo così com’è.
Il fatitico giorno del battesimo, deluso dalla sua chiesa che, di fronte al suo coming out e alla richiesta di essere accettato, non si mostra per nulla aperta, scappando da questa ha il seguente dialogo con Dio.
Eric: “Io non posso farmi battezzare, non posso essere qualcosa che non sono… cosa vuoi da me? Perché stai ridendo?”
Dio: “perché hai fatto esattamente quello volevo che facessi, oggi è stato l’inizio di un lungo e duro percorso, ma io sarò sempre con te in ogni passo del cammino. Tu cambierai i cuori e le menti, farai sapere a tutti che li amo per quello che sono, questa sarà la tua vocazione, sarà il lavoro della tua vita.”
Eric: “Non ne sono convinto…”
Dio: “Ti ho fatto così luminoso così che gli altri possano vedere nell’oscurità”
Essere “pescatori di uomini” non è altro che mostrare la vera natura di Dio, cioè Amore Incondizionato, ma prima dobbiamo necessariamente seprimentarlo noi, come ha fatto Simone, che nonostante ciò che fosse e i suoi peccati Cristo lo ha chiamato per farlo diventare suo discepolo, o come Eric che, nonostante la sua delusione nei confronti di una Chiesa che non lo accetta per ciò che è, sente di essere chiamato a mostrare a chi gli è prossimo un Dio diverso, un Dio che passa nelle nostre vite e soprattutto nelle nostre fragilità.
Dobbiamo sperimentare l’Amore di Dio per esserne testimoni, non si può testimoniare il Vangelo con parole vuote d’esperienza, con vane dottrine totalmente inutili e disilluse, ma essere discepoli vuol dire essere testimoni felici e liberi di questo incontro, sperimentare la Speranza che andremo a celebrare anche nel prossimo Giubileo.