Tra omofobia e emarginazione. Scoprirsi gay o lesbica alle superiori
Nel 1970, quando frequentavo ancora le scuole superiori, il tema dell’omosessualità non veniva mai menzionato se non negli scherzi.
A quei tempi, i Giovedì erano chiamati “queer days”, e tutti coloro che indossavano calzini bianchi o verdi erano chiamati omosessuali. I ragazzi ridevano quando vedevano qualcuno con questi calzini, ma non avrebbero mai pensato che fosse davvero gay.
Resta il fatto che gay e lesbiche subiscono quotidianamente violenze verbali e fisiche dai propri compagni. A San Francisco, un dodicenne ne è stato vittima sia verbalmente che fisicamente.
Un ragazzo gay dell’Arkansas è stato assalito da alcuni studenti: i suoi assalitori hanno usato un manico di scopa per spingerlo con le spalle al muro contro un armadietto, mentre gli insegnanti lì presenti non facevano nulla.
Secondo il National Gay and Lesbian Task Force, il 45% dei gay e il 20% delle lesbiche è stato vittima di qualche forma di discriminazione durante il suo percorso educativo a causa del proprio orientamento sessuale.
Inoltre, il Gay, Lesbian, Straight Education Network (GLSEN) riporta che gay e lesbiche hanno una probabilità tripla di tentare un suicidio rispetto ai compagni eterosessuali e che il 53% degli omosessuali ascolta commenti a sfondo omofobico fatti dal gruppo docente.
Gli insegnanti che sono testimoni di tali azioni, ma che scelgono di tacere, implicitamente danno la loro approvazione, invitando così i carnefici ad andare avanti.
È spesso impossibile per un gay chiedere aiuto in famiglia perché potrebbe significare essere cacciati di casa ed essere costretti a vivere per la strada prostituendosi.
Il mio essere gay non dichiarato mi portò a rifugiarmi nel mondo della letteratura e a trovarvi sollievo, ma molti non sono così fortunati.
Se la mia scuola avesse avuto un gruppo studentesco sul tipo della Gay-Straight Alliance (Alleanza gay-etero) che ormai esiste in oltre 700 scuole (ndr americane), mi sarei sentito meno e meno discriminato nonostante i commenti che inevitabilmente avrei sentito comunque il White Sock Thursday.
La Gay-Straight Alliance è una delle migliori iniziative nate nelle ultime decadi. Fondata sull’idea che gli studenti, gay, etero o bisessuali che siano, debbano rispettarsi tra loro ha fatto sì che tale iniziativa si è diffusa in molte scuole, attirando più etero che gay.
I contrari solitamente si limitano a dire che ragazzi di quella età non sono in grado di comprendere questi temi o che in questo modi gli omosessuali vogliono fare proselitismo e aumentare le loro file.
Tuttavia, questi ragazzi combattono tenacemente per mantenere questo momento di ritrovo, convinti che tali forme di discriminazione non debbano più essere tollerate.
I critici si limitano a contestare l’omosessualità in quanto tale, dimenticandosi che gli omosessuali sono persone e che come tali soffrono.
Altri ancora si rifiutano di accettare che un quattordicenne posso conoscere con certezza il suo orientamento sessuale.
Per loro è ancora più sconcertante è che tali ragazzi non sono stati vittima di abusi sessuali, ma che la loro omosessualità si sia sviluppata senza traumi.
Tuttavia, questi moralisti ipocriti si rifiutano ancora di accettare che posso nascere omosessuali, ma anzi ritengono che ciò sia dovuto al contesto (malsano) in cui cresce il bambino.
Testo originale: Gay In High School