Tra sacro e profano con le Sorelle della Perpetua Indulgenza
Dialogo di Katya Parente con sorella Shalita Corndog
Questo è il mese del Pride, il cui aspetto di maggiore impatto è quello colorato e dissacrante dei cortei che si snodano nelle nostre città. E quale città incarna meglio la gayezza di San Francisco? Qui è nato il moderno movimento della liberazione omosessuale (Stonewall), di cui il Pride è una delle espressione più eccentriche.
E la nostra ospite di oggi arriva proprio dalla Bay Area (di San Francisco). Lei è sorella Shalita Corndog che fa parte delle Sorelle della Perpetua Indulgenza (Sisters of Perpetual Indulgence), nate nel 1979. Stavo leggendo proprio un articolo su di loro e ho pensato bene di contattarle. Detto, fatto. Eccoci qua.
Quali sono gli ambiti del vostro apostolato?
Il mio apostolato o, come lo definisco, il mio ministero, è semplice – aiutare chi ne ha bisogno, dar da mangiare a chi ha fame, raccogliere denaro per i poveri e gli svantaggiati, e stare vicino a chi è ammalato, solo e disperato. La nostra missione si sviluppa in due momenti; 1) diffondere la gioia universale (e questo è il più facilmente misurabile – dal momento che ovunque le sorelle vadano, sia adulti che bambini sperimentato gioia pura) e 2) espiare una colpa che potremmo definire meglio stigma.
Questa è una cosa più difficile da quantificare. Molte religioni organizzate hanno frainteso o travisato la parola divina. Le due leggi di Dio sono AMARCI RECIPROCAMENTE, e NON GIUDICARE GLI ALTRI. In qualche modo, durante secoli di leadership fuorviata e fuorviante, queste ci hanno insegnato ad odiare il prossimo e certi gruppi – che sentono come diversi.
La comunità LGBTQI+ ha sofferto, più e più volte per questa retorica. Ai bambini è stato insegnato ad amare Dio, che sono protetti dagli angeli custodi – e che anche Dio li ama e continuerà a proteggerli coi suoi angeli – fintanto che sono eterosessuali.
Se Dio è perfetto e non fa’ errori, allora tutti i suoi figli, compresi quelli LGBTQI+, sono perfetti come sono. Metterlo in discussione significa definirlo imperfetto. I leaders di queste religioni hanno bersagliato la nostra comunità per centinaia e centinaia di anni – le Sorelle cercano di raggiungere le anime che ascoltano questi messaggi di odio, e fare tutto quello che è in loro potere per assicurarsi che ogni persona sappia di essere amata, protetta e di non essere un abominio.
Cosa si deve fare per diventare Novizie?
Prima di tutto, si deve presenziare ad un capitolo dell’ordine ed esprimere il proprio interesse verso l’elevazione spirituale. Si diventa quindi aspiranti e si può iniziare a presenziare le riunioni e gli eventi dell’ordine. Se si vuole continuare, bisogna mostrare il proprio assenso all’ordine e diventare, così, postulante: si inizia a scegliere il proprio gruppo, i mentori che aiutano durante il processo di elevazione.
Si incontrano di frequente con la Maestra delle Novizie e sviluppano una amicizia per la vita con le altre novizie, a cui ci si riferisce affettuosamente come alle Glittermates. Quando arriva il momento giusto, si vota perché diventino Sorelle Novizie – e partecipano a funzioni, incontri, assemblee, completando così un progetto di noviziato, solitamente qualcosa riguardante la comunità (LGBT) o l’Ordine in senso lato.
Alcuni atleti, specialmente i più bigotti, hanno criticato le vostre performance. Come rispondete?
Alcuni atleti? Chi? Sono rilevanti? Ci vuole ben poco coraggio nel dare calci ad una palla, fare un canestro o saltare un ostacolo. Ci vuole forza divina e un sacco di coraggio per metterci la faccia e fare il tipo di lavoro che facciamo, cercando di raggiungere quelli che vivono ai margini per portarli al centro. Adesso il mondo guarda più attentamente alle Sorelle della Perpetua Indulgenza, ma i Dodgers ci onorano ancora, e sono decenni che la squadra di baseball dei San Francisco Giants ci sostiene! Serviamo la comunità, punto. Se si guardano i video online di alcuni concorsi più noti, come l’Hunky Jesus Contest o il Foxy Mary Contest, minimizzano l’enormità di chi siamo e di cosa facciamo.
Lo stesso Gesù Cristo aveva un incredibile senso dell’umorismo, usava il sarcasmo e la satira per aiutare le persone a prendere la vita meno seriamente, sempre con l’intenzione di aiutare la gente a sviluppare una relazione d’amore con suo Padre, il nostro Dio. Penso che Gesù avrebbe amato le Sorelle della Perpetua Indulgenza, e non sarei sorpresa se, un anno, si facesse vedere e diventasse uno dei giudici! Non manchiamo di rispetto al Gesù Cristo vivente… lo incorporiamo in quello che facciamo. Vorrei che più cristiani facessero lo stesso.
Avete avuto a che dire anche con la gerarchia ecclesiastica ufficiale?
È complicato. Per gli Stati Uniti, la libertà dalla persecuzione religiosa è fondamentale. La separazione tra Chiesa e Stato dovrebbe essere chiara e netta. La verità è che tutto questo esiste solo sulla carta e che la realtà è molto diversa. Una minoranza ben precisa dei nostri uomini e donne di destra (oserei dire fascisti) al governo si sono infiltrati nelle Chiese, anche nella Chiesa.
Qui a San Francisco ho incontrato parecchie suore e molti preti cattolici che amano le Sorelle della Perpetua Indulgenza. Una suora in pensione ha anche scritto all’editore del LA Times una lettera in favore del nostro operato. Questi politici provocatori e affamati di potere si comportano come se fossero la voce dei cattolici di tutto il mondo, ma non è così. Sono rumorosi e, a volte, persuasivi, ma IN NESSUN MODO sono cristiani. Sfortunatamente, San Francisco ha un vescovo molto omofobo e anti-LGBTQI. Molti di quelli che dedicano le loro vite a Cristo e ad annunciare il suo messaggio d’amore reciproco hanno timore della leadership cattolica.
Vi lascio con una citazione della mia cara amica, Sorella Roma: “La nostra esistenza non è un attacco alla fede. Il problema è che alcune persone usano la propria fede come un attacco alla nostra esistenza.” Incoraggio i lettori legati ad una delle principali religioni organizzate (il cristianesimo) a guardarsi dentro e a chiedersi veramente: ‘Dio (Gesù Cristo) approverebbe questo post, questa conversazione, la lettera che sto scrivendo, il politico per cui ho votato, il messaggio che sto dando?‘. Perché se la risposta è no, bisogna lavorarci.
Un proponimento utile e necessario. Le Sorelle usano la loro irriverenza, a volte un po’ sopra le righe, per mettere al centro l’essere umano. Le loro case si trovano in tutto il mondo. Chissà se verranno anche qui a svecchiare il cattolicesimo bigotto e stantio di certi fedeli. Per saperne di più, potete visitare il loro sito istituzionale. Intanto, grazie Sisters!