Trans e sieropositiva: “Sono nata per spezzare le barriere”
Articolo di Sarah Hashmall* pubblicato sul sito The Body (Stati Uniti) il 21 febbraio 2017, libera traduzione Diana
Arianna Lint è una transgender rifugiata latino-americana di Lima (Perù). È immigrata negli Stati Uniti circa vent’anni fa, dopo una laurea in Giurisprudenza in Perù. Nel 2006, quando risultò HIV positiva, la sentì come una punizione per la sua identità Transgender e gestì la malattia in silenzio.
Ma dopo essersi informata sull’HIV ed essere stata coinvolta nella sua comunità, Arianna è diventata attivista per i diritti dei Trans e dei malati di HIV. Ho avuto l’opportunità di parlare ad Arianna sul suo lavoro da attivista, iniziando dalla sua organizzazione, e da come le organizzazioni possano essere più incisive per i diritti dei Trans.
Come ti sei impegnata come avvocato?
Le persone Transgender devono essere forti, perché affrontano molte barriere. Da parte mia, io sono un’immigrata, ho un accento particolare, sono Transgender, HIV+, ed ho affrontato dei traumi. Aver avuto la diagnosi di HIV è stato difficile per me; ho sentito che era una punizione per la mia identità. È stato un periodo molto doloroso e solitario per me. Ma dopo avere saputo di più sull’HIV ho trovato lavoro al dipartimento sanità della Florida. È stata un’opportunità per superare lo stigma ed ottenere istruzione. Ho lavorato per un’istruzione paritaria, per la gestione dei casi, lo sviluppo dei curriculum – ho fatto carriera nell’HIV. Più recentemente ho avuto il privilegio di imparare dal mio mentore, Cecilia Chung, e da altri meravigliosi Trans in tutti gli Stati Uniti e sedere nel Consiglio dei Positively Trans ed altri gruppi. La comunità si mobilita tutta insieme per ottenere cambiamenti positivi per tutti.
Mi puoi dire di più su come è nato il Centro di Arianna?
Lavorando con il dipartimento sanità, ho scoperto che la mia comunità non era rappresentata e le mie compagne non avevano accesso agli stessi servizi delle altre comunità. Decisi di diventare capo di me stessa ed aprii il Centro di Arianna per potenziare, sollevare e fornire educazione ai Transgender. Siamo l’unico programma focalizzato e guidato da Trans a Fort Lauderdale.
Abbiamo fornito servizi a tre contee nel sud della Florida e lavoriamo esclusivamente per fornire servizi a persone Transgender, compresa la difesa, l’istruzione e la formazione; la gestione dei casi (in cui il nostro scopo è la protezione delle persone transessuali positive), cambiamento di nome, immigrazione, e violenza domestica; programmi di sensibilizzazione per violenze in strada e su web; informazioni sul farmaco PrEp per i transessuali e per le persone attratte dai Trans.
Come possono i fornitori di servizi lavorare meglio con la comunità trans?
Molti possono pensare di essere esperti sui problemi dei Transgender, perché hanno fornito loro servizi, ma non basta. Le organizzazioni devono creare opportunità di assumere i Transgender. Devono anche fare un passo indietro per vedere se i loro servizi sono accessibili ai Trans o se li devono modificare. Cooperare con altre organizzazioni guidate da Trans e creare spazi d’ascolto può essere un buon inizio.
Che consigli daresti ai Trans disoccupati?
Ogni persona ha il diritto di essere chi è e di essere felice nel suo luogo di lavoro. È importante prendersi il tempo per sapere chi sei ed avere fiducia nella tua identità. Le persone Transgender sono le più forti, perché affrontano molte barriere. È importante essere forti, perché incontriamo molti stigma. Ma se spezzi queste barriere con successo, puoi dimostrare a chiunque che vali più di quanto essi pensano.
Che consiglio daresti ad un datore di lavoro per accogliere le persone Trans?
Direi di riflettere come datori di lavoro sulla loro esperienza sulle domande di lavoro: se sei stato rifiutato per un lavoro due o tre volte, un Transgender lo è stato venti o trenta volte. Se ci date la possibilità, possiamo dimostrare di essere un bene per la vostra azienda. È importante che i datori di lavoro ci offrano questa opportunità.
Che cosa dovrebbero fare i datori di lavoro per essere dalla parte delle persone Trans?
Ricordate che questa è un’esperienza in corso d’opera per ognuno. Forse qualcuno commetterà errori, ma è importante offrire alle persone occasioni per imparare insieme. Ed è importante che i datori di lavoro prendano tempo per informarsi ed essere di supporto.
Che cosa ti motiva nei tuoi giorni più difficili?
Penso di essere nata per spezzare barriere. Personalmente sono molto motivata e faccio le cose giuste e sono dalla parte giusta della storia – questo mi fa lavorare più duramente. (…)
* Sarah Hashmall è la responsabile della comunicazione dell’associazioneAIDS United.
Testo originale: Born to Break Barriers: A Conversation With Arianna Lint – HIV Resource Center for Trans People