I passi verso l’inclusione delle persone LGBT sono segni di speranza per tutta la Chiesa
Articolo di Robert Shine* pubblicato sul sito dell’associazione LGBT cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 5 settembre 2019, liberamente tradotto da Chiara Spasari
“Cosa significa per l’istituzione ecclesiastica accogliere i cattolici LGBT?” Questa è la domanda posta da padre James Martin, in un articolo per [il settimanale gesuita] America, in cui annuncia tre recenti passi verso l’inclusione.
Il primo è un discorso tenuto dal teologo padre Bryan Massingale, che ha esordito con queste parole “Partecipo a questo dibattito in qualità di sacerdote e teologo gay e di colore”. Martin riferisce: “La conferenza, intitolata ‘La sfida dell’idolatria per la pastorale LGBTI’, tenuta all’assemblea del Global Network of Rainbow Catholics a Chicago, ha esortato i fedeli cattolici LGBT a ricordare di essere ‘ugualmente redenti da Cristo e profondamente amati da Dio’ […] Questa apertura rende la Chiesa più accogliente, in particolare per le persone LGBT che si domandano se ci sia posto per loro. Figure come padre Massingale permettono loro di sentirsi accettati e amati. Come dice lui, ‘Non ho fatto questo per “fare coming out”, ma per permettere all’amore di Dio per noi tutti di “venirci incontro” [come forth]'”.
Padre Massingale ha spiegato a Martin per email di essersi rivolto in particolare alle persone LGBTQ e raccomanda di intervenire nei contesti più a rischio, aggiungendo: “Mi sono espresso in questo modo perché ci sono persone che soffrono terribilmente a causa di chi sono e di chi amano. E non potrei chiedere loro di continuare ad essere coraggiosi se non fossi disposto ad essere coraggioso io stesso”.
Poi, Martin partecipa alll’avvio di una nuova pastorale LGBTQ nella chiesa di St. Clement, a Chicago. Chiamata “Affirmed”, la pastorale è iniziata quando i giovani cattolici hanno “strenuamente creduto” che la parrocchia dovesse essere “in prima linea” nell’impegno all’inclusione delle persone LGBTQ, secondo il responsabile per l’evangelizzazione e la formazione alla fede Micheal Bayer. La presidente del gruppo, Katherine Abel, ha puntualizzato come essenziale all’avvio della pastorale sia stato il supporto dell’Arcidiocesi di Chicago. Affirmed è l’ultima delle tante iniziative di sensibilizzazione attuate da parrocchie nella lista di LGBTQ-Friendly Parishes (parrocchie accoglienti per le persone LGBT) stilata da New Ways Ministry.
Infine, Martin riferisce nel post di Bondings 2.0 dei commenti positivi da parte dell’arcivescovo di Washington Wilton Gregory. In un incontro di “Theology on tap”(“teologia alla spina”), monsignor Gregory ha detto ad una fedele trans che essi [le persone trans] “appartengono al cuore di questa Chiesa”, facendo inoltre riferimento al suo positivo dialogo con i genitori cattolici di bambini LGBT durante il suo mandato apostolico ad Atlanta. Martin descrive le dichiarazioni di Gregory come “una saggia, amorevole risposta pastorale”.
Questi passi verso l’inclusione si rivelano una valida risposta all’appello di padre Massingale ai cattolici LGBTQ e alleati della causa a “coltivare una speranza”. Nel suo intervento ha spiegato che speranza non vuol dire ottimismo: “La speranza è molto diversa. La speranza crede che alla fine il bene trionferà sul male… ma non sempre. E che spesso le vittorie si ottengono a un costo terribile; nella battaglia molti pagheranno un prezzo elevatissimo. Citando Arthur Falls, attivista afroamericano per i diritti civili e membro del Chicago Catholic Worker negli anni ’60, che alla domanda su cosa gli desse speranza nella lotta per la giustizia, rispose: ‘Quando combatti per la giustizia, non sempre perdi’”.
La pastorale LGBTQ perde quando dei collaboratori della Chiesa vengono sollevati dall’incarico e i vescovi rilasciano affermazioni negativi (sulle persone LGBT). Ma è essenziale tenere viva la speranza, ed è a volte un buon esercizio ricordare a noi stessi i progressi fatti.
* Robert Shine è direttore associato di New Ways Ministry, per cui lavora dal 2012, e di Bondings 2.0, un blog, aggiornato quotidianamente, che riporta notizie e opinioni dal mondo LGBT cattolico. È laureato in teologia alla Catholic University of America e alla Boston College School of Theology and Ministry.
Testo originale: Recent Steps Towards LGBTQ Inclusion Are Signs of Hope for Church