Uganda: la pena di morte per gli omosessuali come “regalo di Natale”
Articolo tratto da Dosmanzanas.com (Spagna) del 12 novembre 2012, liberamente tradotto da Adriano C.
Il presidente del parlamento Ugandese vuole far passare la legge che condanna a morte gli omosessuali come “regalo di Natale” al suo popolo. Si sono confermati i peggiori timori che avevamo segnalato un paio di settimane fa. Il presidente relatore del parlamento Ugandese, Rebecca Kadaga, ha promesso che il disegno di legge che mira a inasprire il trattamento penale dell’omosessualità sarà approvato entro la fine dell’anno. Kadaga, mostrando un disumanità assoluta, fa riferimento alla futura legge, che prevede anche la pena di morte nei casi di “omosessualità aggravata”, come un “regalo di Natale” per la popolazione ugandese.
Si tratta di un disegno di legge che prevede l’ergastolo o la pena di morte per coloro che hanno relazioni omosessuali, e la persecuzione di quegli individui o organizzazioni che forniscono sostegno alle persone omosessuali. Sebbene al momento si sia detto che l’applicazione della pena di morte (riservata ad esempio agli omosessuali infetti da AIDS che continuano ad avere relazioni sessuali, o quando sia stato accertato che vi è stato uno “stupro”) possa essere rimossa dal progetto, purtroppo non sembra che sia così.
Nella precedente legislatura (terminata nel maggio del 2011) il progetto fu accantonato fortunatamente senza votazioni. Da un anno, però, ha annunciato la stessa Rebecca Kadaga, sarebbe stata inviata nuovamente in commissione. Il progetto, infatti, è stato reintrodotto nel febbraio di quest’anno. Un paio di settimane fa Rebecca Kadaga, ha nuovamente sottolineato la necessità di portarlo avanti, dopo aver partecipato a un vertice internazionale in Canada, dove ha affrontato le critiche del ministro degli Esteri canadese che denunciava il trattamento riservato alle persone LGBT in Uganda.
Kadaga ha accusato allora il ministro canadese di voler interferire sulla sovranità ugandese, e, ritornata nel suo paese, si è incontrata con il deputato promotore del progetto, David Bahati (il quale ha noti collegamenti con la destra religiosa americana), e con diversi leader religiosi, assicurandoli circa il futuro del progetto. Kadaga ha rivelato che in realtà aveva ricevuto le congratulazioni da molti colleghi in Africa, Asia e nel mondo arabo per la sua difesa della sovranità ugandese nel perseguitare gli omosessuali.
Una realtà terribile per le persone LGBT
In Uganda le relazioni omosessuali, bisogna precisarlo, sono già illegali. Qui regna anche una forte omofobia sociale. Nel gennaio del 2011 venne assassinato l’attivista omosessuale David Kato (il suo assassino è stato condannato a 30 anni di carcere, una delle poche notizie positive che giungono da questo paese). Kato era uno dei 100 cittadini omosessuali il cui nome e la cui fotografia era stata pubblicata da Rolling Stone (una pubblicazione locale), accompagnato dalle parole “Hang Them” (“Impicchiamoli”).
Nel mese di agosto del 2011, l’ufficio di “Freedom and Roam Uganda” (FARUG), un ente guidato dall’attivista Kasha Nabagesera, è stato vittima di un assalto. Tra il materiale trafugato figurava un tabulato elettronico dei suoi membri. Una situazione complicata che è ulteriormente aggravata dalla messa al bando di 38 ONG che in un modo o nell’altro lottano per i diritti delle persone LGBT.
Un paio di settimane fa, è stato incarcerato il britannico David Cecil, produttore di una commedia teatrale che denuncia la grave situazione vissuta dagli omosessuali in Uganda. Cecil è stato rilasciato su cauzione ed è in attesa di processo (potrebbe essere condannato a due anni di reclusione).
Eppure, gli attivisti LGBT continuano a tener duro, come dimostrato nel mese di giugno, quando i membri di Ice Breakers a Kampala in Uganda hanno inaugurato la prima clinica del paese dedicata alle necessità del movimento, con una particolare attenzione ai casi di HIV/AIDS e di altre infezioni a trasmissione sessuale, e in agosto, quando è stata celebrata una festa dell’orgoglio LGBT.
Più recentemente, l’Uganda è stato protagonista nel nostro sito, per la campagna degli attivisti informatici che boicottano le reti governative africane che combattono le minoranze LGBT, tra cui quelle dell’Uganda.
Testo Originale: La presidenta del Parlamento ugandés…