Unioni civili. A Firenze Danila e Carmina hanno detto “sì”
Articolo di Diego Giorgi pubblicato sul Corriere Fiorentino il 7 settembre 2016
Danila e Carmina hanno detto “sì” con una mezz’oretta di ritardo, perché la prima unione civile tra donne celebrata a Firenze ha riservato spazio anche ad un piccolo intoppo. Danila, dipendente dell’Ataf (l’azienda che in città gestisce il trasporto su gomma), che ha contattato il sindaco Dario Nardella via mail, alle 9, puntuale, si è presentata nella Sala Rossa di Palazzo Vecchio. “Stiamo insieme da cinque anni. Quando è iniziata la discussione sulla nuova legge abbiamo cominciato a parlare di matrimonio anche noi“, confessa. Carmina, mamma di Leonardo, invece ci ha messo un po’ di più. Un po’ la preparazione per l’abito bianco, un po’ “il traffico”, dicono gli amici, ma tant’è che l’unione civile è slitatta di qualche minuto; giusto il tempo per permettere ad una coppia di anziani di sposarsi con rito civile. Poi, alle 9.30, in Sala Rossa è risuonata la “Marcia nuziale” di Mendelssohn, con il sindaco a presiedere la cerimonia.
“Di fronte alla felicità e all’amore- sottolinea Nardella rivolgendosi a Danila e Carmina- nessuno può negare niente. Non ci sono confini all’amore, voi siete qui a dimostrarcelo”, per questo “rendete più felici anche noi”. Felicità mista ad emozione, sorrisi, baci, le letture degli articoli della legge Cirinnà, ancora baci misti agli applausi di parenti e amici. “Ora faremo una piccola colazione, poi le foto e un bel pranzo”, spiega Carmina. Più avanti ci sarà tempo anche per la luna di miele. “Sposarsi all’estero? No, non ci abbiamo mai pensato. Viviamo qua, non vedo perché avremmo dovuto fare una cosa oltretutto non riconosciuta in Italia”.