Un amore gay nella Germania nazista. Il lavoro forzato
Testo* pubblicato sul sito dell’United States Holocaust Memorial Museum (Stati Uniti), liberamente tradotto da Silvia Lanzi
Il nostro Beck preoccupato per il fango untuoso con cui Erwin ha dovuto lavorare.
Erwin Tichauer, che aveva introdotto Gad nell’He-halutz, lavorò con lui in una fabbrica di cartone insieme ad altri ebrei e a lavoratori forzati stranieri. Il dovere quotidiano di Erwin di pulire la macchina da taglio sporca di grasso lo lasciava con le unghie sporche, illustrate da Manfred nel taccuino.
Erwin Tichauer
Erwin Tichauer (1918–1996) era nato e cresciuto a Berlino. Dopo aver completato il ginnasio ebraico nel 1938, non fu in grado di continuare la sua educazione accademica a causa delle restrizioni naziste. Il 27 febbraio 1943 venne arrestato con altri undicimila ebrei e coscritto per il lavoro forzato a Berlino. Nei pochi giorni seguenti, settemila del gruppo vennero deportati ad Auschwitz. Erwin fu trasferito a Jawischowitz, un subcampo di Auschwitz, dal quale sopravvisse.
Questa foto lo mostra mentre guida il generale Dwight Eisenhower attraverso gli sfollati del campo di Feldafing, in Baviera, nel settembre 1945. Tichauer emigrò poi in Australia, in Cile, e infine negli Stati Uniti, dove fece una particolare carriera nel campo della biomeccanica e dell’ergonomia.
In una lettera del marzo 1942, Jizcak Schwersenz descrive come Erwin Tichauer reagì alle imminenti deportazioni durante un incontro segreto della gioventù sionista di Berlino nel 1942: “Allora uno dei nostri membri, Erwin Tichauer, fece un passo avanti – all’inizio non avevamo idea di che cosa volesse fare – e lesse al gruppo i nomi di quelli dei nostri che erano stati presi nei mesi precedenti, da quando avevano avuto inizio le deportazioni e, mentre leggeva ogni nome, i membri rispondevano all’unisono: ‘Presente’, come a dire che anche coloro che erano dispersi erano con noi in questa occasione, perché noi eravamo sempre con loro nei nostri pensieri, così come loro erano sicuramente con noi nei loro …”.
Lavoratori stranieri forzati
Nel luglio del 1941 c’erano approssimativamente dai ventisei ai ventottomila lavoratori forzati ebrei a Berlino. Molti di loro furono costretti a lavorare nell’industria bellica insieme a lavoratori civili, stranieri e non ebrei, e a prigionieri di guerra. C’erano più o meno tre milioni di stranieri in Germania nel 1941 e molti di loro lavoravano nel settore dell’agricoltura. Entro il 1941 cinque milioni e settecentomila lavoratori civili e due milioni di prigionieri di guerra di molte nazioni lavoravano per il Reich tedesco. Nel febbraio del 1943 Hitler ordinò il rastrellamento di tutti i lavoratori ebrei in Germania e molti furono deportati durante le settimane e i mesi seguenti. Fino a quel momento, gli ebrei costretti a lavorare nelle industrie collegate alla guerra erano stati esentati dalla deportazione.
* Il giovane Manfred ha preso nota di questo turbolento periodo in un piccolo taccuino fatto a mano, che ha dato al suo amico e compagno gay Gad Beck, che, sopravvissuto all’Olocausto, ha donato il taccuino allo United States Holocaust Memorial Museum (Stati Uniti) nel dicembre del 1999. Un taccuino di 17 pagine che illustra la vita quotidiana dei due amici, del loro gruppo e della cultura in cui vissero.
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