Vent’anni. Il lungo cammino delle donne e degli uomini cristiani ed omosessuali di Nuova Proposta
Intervista di Silvia Lanzi, volontaria del progetto gionata, del 27 ottobre 2010
A Roma c’è una realtà che compie 20 anni. Venti anni di idee, di cammino e di maturazione. Si tratta del gruppo di cristiani omosessuali Nuova Proposta.
Ed è bello vedere che dopo così tanto tempo si tratta di una realtà assolutamente vitale. Basta dare un’occhiata al loro ricchissimo sito (www.nuovapropostaroma.it).
Ciò che colpisce sono, oltre alla varietà degli eventi in calendario, gli obiettivi dei partecipanti al gruppo: vale a dire RICERCARE, COLTIVARE, TESTIMONIARE, SPERIMENTARE, ASSUMERE e VIVERE. Un programma arduo, ma imprescindibile da chiunque voglia vivere, a prescindere dal proprio orientamento sessuale, una vita cristiana, direi la vita tout court.
Per capire meglio cosa sia Nuova Proposta, ma soprattutto la sua longevità, abbiamo fatto qualche domanda al loro portavoce, Andrea Rubera.
Leggo, dal vostro sito che “Nuova Proposta è un gruppo laicale di uomini e di donne omosessuali cristiani impegnati nel condividere il proprio percorso di crescita spirituale e umana attraverso il confronto comune di esperienze di vita e di fede”. Ora, la prima domanda che mi viene in mente è l’importanza che l’aggettivo “laicale” riveste nella vita del gruppo. Non è una scelta un po’ controcorrente, o quanto meno coraggiosa, visto che siete nel cuore della cristianità, con il papa vicino di casa?
Il termine “laicale” lo abbiamo sempre inteso nel senso più nobile del termine, rifacendoci al nuovo ruolo delineato dal Concilio Vaticano II per i laici, non più “soggetti passivi” ma “attivi” nella Chiesa popolo di Dio in cammino.
Crediamo sia onere e onore per ciascuno di noi, in quanto “laico” offrire un servizio alla propria comunità e, in questo senso, il servizio che noi, donne e uomini di Nuova Proposta offriamo, è l’accoglienza delle persone omosessuali che faticano a coniugare le proprie Fede e Omosessualità, spesso cadendo in una spirale di depressione che impedisce loro di vivere in pienezza e fecondità, cosa a cui ciascun figlio di Dio dovrebbe poter aspirare…
In subordine c’è la scelta “storica” di Nuova Proposta di non prevedere all’interno del proprio “gruppo soci” figure religiose, quali sacerdoti o suore.
La motivazione di questa scelta risiede esclusivamente nel fatto di non creare “sovrapposizioni” tra i cammini che ciascuna persona teoricamente potrebbe fare all’interno della propria comunità di Fede (parrocchia, movimento, …) anche con l’aiuto delle figure religiose con cui è in contatto, e il momento “parallelo” del cammino fatto con noi che si dovrebbe configurare, lo speriamo sempre, come un “ausilio” e non come un “sostituto” del proprio cammino di Fede, fatto di persone, luoghi e contesti specifici per ciascuno di noi.
In ogni caso, i nostri incontri sono sempre aperti anche a sacerdoti e suore che volessero ricevere qualche spunto sull’accoglienza delle persone omosessuali. E, anzi, spesso ce ne avvaliamo per impostare con loro, su base assolutamente libera, un confronto volto alla comprensione e alla crescita reciproche.
Noi di Nuova Proposta amiamo definire il nostro gruppo una “locanda”; questa metafora ci è sempre piaciuta proprio perché dà il vero senso del nostro servizio: cerchiamo di essere un luogo caldo ed accogliente dove chiunque possa fermarsi per ristorarsi, magari solo per un pasto caldo o per abbeverarsi e poi ripartire, oppure per fermarsi un tempo più lungo, qualora la fatica del suo cammino sia stata più forte e i tempi di recupero più sostanziosi.
Per quanto riguarda la vicinanza del Papa, per noi in teoria è una ricchezza, nel senso che forse in futuro possiamo cercare, forse con maggiore facilità rispetto a gruppi di altre parti d’Italia, di costruire un ponte di formazione e informazione più efficace perché anche la Gerarchia possa acquisire, partendo dalla testimonianza e dalla storia di ciascuno di noi, elementi conoscitivi perché finalmente un giorno ci sia una pastorale volta all’accoglienza delle persone omosessuali.
E come vi condiziona, se vi condiziona, questa vicinanza?
Diciamo che il termina “condiziona” non è appropriato… Non ci condiziona affatto perché il nostro cammino copre un’area di “vuoto” che al momento la Chiesa cattolica, per tanti motivi, non può offrire…
E’ un dato di fatto che al momento, a parte il rapporto personale che alcuni omosessuali hanno con i proprio parroco o con alcune persone religiose di riferimento, non esista una pastorale per le persone omosessuali né una proposta di cammino che abbia come obiettivo ultimo e spassionato, quello del benessere della persona e del riuscire a far recuperare alle persone omosessuali stessa, l’autostima in primis, la capacità di accettare di essere amabili ed amate, per poi arrivare, come fine ultimo, al recupero dell’immagine di Dio Padre misericordioso.
Noi, nel nostro piccolo, cerchiamo di trasmettere questo messaggio alle persone omosessuali che vengono ai nostri incontri: che Dio le ama e che le ama solo perché tutti siamo Suoi Figli, e che nessuno è escluso dall’Amore di Dio.
Siamo sempre confidenti che la Chiesa un giorno possa prevedere una pastorale e un cammino anche per le persone omosessuali che potranno marciare insieme al resto del popolo di Dio senza vergogna, senza glissare sulla propria identità, senza mentire… Quando quel giorno arriverà, saremo ben felici di svanire nel nulla, di dissolverci…
Ho dato un’occhiata al vostro blog. E l’ho trovato molto variegato. Molte personalità del mondo gay sono state vostre ospiti – dall’ex presidente di Arcigay Mancuso, all’onorevole Concia, al giornalista televisivo Stefano Campagna. Come reagiscono queste persone ad essere invitati a parlare da un gruppo di gay “cristiani”?
Direi che è un rapporto molto interessante: Nuova Proposta, un po’ per il suo essere basata a Roma, un po’ per la sua storia, è stata da sempre considerata dalle altre associazioni glbt un po’ come la sponda verso il mondo cristiano.
Questo ci ha sempre dato l’opportunità di un confronto fattivo e produttivo con tutte le realtà glbt. Siamo convinti che un’altra sfaccettatura del nostro servizio è quella di aiutare le associazioni glbt a capire nel profondo il messaggio di amore di Cristo, ovviamente senza obiettivi di “proselitismo”. Poiché a tutti il messaggio di amore di Cristo ha realmente cambiato la vita, allora vogliamo condividere con tutti questo senso…
Troppe persone omosessuali ancora oggi abbandonano la propria Fede in Cristo perché si sentono giudicate dalla Gerarchia. Vogliamo cercare di far sì che non si rinunci ad un bene così importante come la Fede.
Molte volte ci dicono: “Ma come fare a essere cristiani con tutto quello che dice la Chiesa degli omosessuali?”… A questa domanda noi rispondiamo invitando a leggere il Vangelo e il messaggio di Amore e inclusione incondizionati che Gesù ci propone e che ha una portata talmente generatrice di Vita che non si può “abbandonare” solo per i pronunciamenti di alcuni rappresentanti della Chiesa.
Con tutte le persone che abbiamo invitato ai nostri incontri e che tu hai citato, c’è un buon rapporto franco e cordiale, direi addirittura di collaborazione… Ci si conosce, ci si incontra, ci si spiega e si tenta di crescere insieme, nel rispetto del proprio vissuto e delle proprie convinzioni.
Qual è, se c’è, il punto di incontro tra fede e laicità?
Secondo noi sta nel messaggio di Amore di Cristo che ci invita a guardare all’altro non come un essere da annientare e mortificare ma come oggetto del nostro Amore e del nostro servizio, ad ogni costo, oltre ogni “ragionevolezza”…
E per noi è talmente vero che ne abbiamo fatto la nostra ragione di vita, scegliendo come nostro motto le parole di San Paolo quando scrive:
“Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore.”
Il nostro personale invito a tutte le sorelle i a tutti i fratelli omosessuali cristiani è a non mollare, a non gettare alle ortiche la propria Fede, a mantenere vivo dentro di sé questo fuoco, nonostante tutto, nonostante tutti…
Perché se si ha Fede non si può fingere di non averla: è una sorgente che sgorga libera dentro di noi, e rinunciarvi è forse solo un’operazione posticcia che rischia di generare solo una frattura interna, una scelta coatta che porta al rancore, che è un’energia negativa di cui dobbiamo tutti cercare di liberarci…
Perché siamo tutti esseri amabili e il giudizio degli altri, anche il più tagliente, non potrà mai cambiare questo dato di fatto su cui è basato, per noi che crediamo, il processo di rinnovamento continuo della Creazione.
Ecco. Questo è quello che è Nuova Proposta. Un tentativo ben riuscito, di coniugare senza inutili sensi di colpa due istanze ugualmente imprescindibili: omosessualità e fede.
A noi non resta che ringraziare e augurare ad Andrea e agli altri del gruppo di continuare, come fanno, ad essere segno di speranza nella Chiesa e non solo.