La Chiesa non è un campo pieno di erbacce, ma un albero dai mille colori
Riflessioni bibliche di padre Chris Kellerman SJ* pubblicate sul sito dell’associazione LGBT cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 19 luglio 2020, liberamente tradotte da Silvia Lanzi
Sono un birdwatcher. Non mi sazio mai di asservare gli uccelli selvatici. Amo guidare fino alla foresta o al lago al mattino presto, quando fa ancora buio, per vedere quali specie ci sono quel giorno. A metà maggio ho vissuto una giornata straordinaria, che non dimenticherò mai. Era proprio nel giardino dietro la casa della nostra comunità.
Il 17 maggio, al culmine della migrazione primaverile, l’acero nel nostro giardino sembrava assolutamente magico. Durante tutta la giornata l’albero è stato visitato da più di due decine di specie di colori diversi, forme, taglie e voci: traupidi scarlatti, parulidi blu dalla gola nera, di Cape May, tiranno minimi, e un sacco di altri. Non avevo mai visto in un solo giorno tante specie su un albero, ce n’erano molti meno nel mio cortile.
Mi veniva in mente questo albero mentre leggevo il Vangelo di oggi (Matteo 13:24-43), nel quale Gesù ci mostra qualcosa di simile: un granello di senapa che cresce fino a diventare una pianta tanto grande che “vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami”. Gesù ci dice che è a questo che assomiglia il regno di Dio.
È un’immagine su cui si deve riflettere. Gli uccelli sono attratti da certi alberi per motivi particolari. Molto probabilmente, l’acero nel nostro giardino attrae gli uccelli perché offre loro molto cibo e protezione dopo un estenuante volo attraverso il lago Ontario. Idealmente, la Chiesa dovrebbe essere l’incarnazione del Regno di Dio sulla Terra: un luogo dove noi tutti siamo nutriti, accuditi e protetti.
Ma Gesù ci offre un’altra parabola per ricordarci che quest’aspetto della resurrezione non è così semplice. Paragona il regno di Dio a qualcuno che semina un campo di grano in cui un nemico ha sparso dell’erba cattiva. Gesù ci dice che queste erbacce sono coloro i quali “producono scandali, gli operatori di iniquità”. Il grano — i “piccoli del Regno” — è invischiato con le erbacce fino al giorno del giudizio.
È il momento di fare una confessione. Sono tentato di fare una tirata contro quelle che penso siano le “erbacce” della Chiesa, e su quanto vorrei che papa Francesco le togliesse di mezzo! Ma, ovviamente, le parabole di Cristo ci mettono in guardia sul fatto che questi giudizi sommari sono pericolosi per noi esseri umani. È compito di Dio, non nostro, dividere il grano dalle erbacce — e non importa quanto pensiamo di essere bravi a farlo!
Cosa possiamo fare, invece? Come possiamo aiutare la nostra Chiesa ad assomigliare alla visione di Cristo di un albero accogliente pieno di uccelli, o di un campo meno soffocato dalle erbacce?
Credo che si possa guardare se qualcuna di queste “male piante” sia strisciata nei nostri cuori. Tutti sappiamo che certi modi di pensare e di agire possono impedirci di vivere l’amore fruttuoso di Cristo. Quali “erbacce” abbiamo bisogno di sradicare dalle nostre vite?
Per esempio, potremmo chiederci:
Sono così limitato nella mia ricerca di giustizia per le persone LGBTQIA+ nella Chiesa che ignoro altri problemi urgenti, come la giustizia razziale, l’immigrazione e la povertà?
La mia giusta rabbia per il maltrattamento della comunità LGBTQIA+ da parte della Chiesa si è trasformato in azioni positive radicate in Cristo, o si è indurita in un freddo risentimento senza vita?
Provo compassione e amore per chi non condivide il desiderio di un cambiamento nella Chiesa, o li respingo completamente, perché vecchi e retrivi?
Oggi dedicate un po’ del tempo della vostra preghiera a esaminare dove abbiamo bisogno che Cristo sradichi un po’ di erbacce e ci aiuti a crescere nell’amore cristiano.
Non voglio farlo davvero. Non è divertente come redigere la mia lista di scomunica per il Papa, è molto più salutare e fruttuoso usare la mia energia spirituale piuttosto che sprecarla nel risentimento per gli altri. Come una volta ha detto il membro della Camera dei Rappresentanti per lo stato della Georgia John Lewis, il paladino della giustizia sociale morto questo weekend, “La vita di Gesù ci insegna a vincere il male con il bene. Se la guardiamo e se scorriamo pagine della storia, vedremo che […] pagare il terribile prezzo dell’odio non ci ha portato nemmeno un briciolo di amore”. Infatti, nel Vangelo di oggi Gesù indica che potremmo liquidare alcune persone come “erbacce” quando, in realtà, sono solo grano che ha bisogno di un po’ più di acqua, di sperimentare la bontà e l’amore di Cristo un po’ più in profondità.
Mentre ci impegniamo a sradicare le erbacce che potrebbero crescere nei nostri cuori, chiediamo allo Spirito di riempirci di energia e di grazia per essere la forza piena d’amore della visione del mondo di Cristo. Chi lo sa? Forse la nostra stessa testimonianza del Regno di vita di Dio, per quanto piccola possa essere, aiuterà la Chiesa a diventare uno spazio in cui sempre più persone si sentiranno nutrite, amate e protette.
Letture: Sapienza 12:13.16-19; Salmo 86 [85]:5-6.9-10.15-16; Romani 8:26-27; Matteo 11:25
* Chris Kellerman SJ è un diacono gesuita che vive in Louisiana.
Testo originale: A Plant Filled With Color, Not a Field Filled With Weeds