Chi è un cristiano queer?
Riflessioni del pastore Patrik Olterman pubblicate sul blog Theo Erotic (USA) il 7 giugno 2012, libera traduzione di Diana
Non sono né diseredato, né emarginato, né perseguitato. Io sono un maschio Caucasico, eterosessuale con un diploma universitario (DipHE) in Teologia e Missione. Sono Ministro della Chiesa a tempo pieno, e faccio quello che mi piace: insegno teologia; costruisco e favorisco relazioni tra le persone, per essere un segno vivente verso un mistero che non comprenderò mai.
All’inizio del mio cammino come ministro, LORO (i queer) erano i peccatori. Dopo un po’ di tempo i queer continuavano ad essere peccatori, ma lo ero anch’io. Lentamente la linea di divisione tra loro e noi divenne sempre più sfocata fino a oggi, quando penso: “siamo qui, siamo queer, ci siamo abituati”. Oggi non sono sicuro che il peccato abbia a che fare col sesso e la sessualità. Non fraintendetemi, penso sia possibile abusare del sesso, come della natura o dell’amicizia, oppure fidarsi. Ho capito che si può abusare del sesso e della sessualità nello stesso modo (o forse di più) tanto nel letto eterosessuale come in quello gay o lesbico.
La Q in LGBTQ sta per queer, non gay, ma anzi tutto quello che oltrepassa i confini di ciò che consideriamo generalmente normale, proprio come la “teoria queer”, che spezza tutti i limiti e le categorie tradizionali. Se aderissimo alle definizioni e categorie tradizionali, saremmo bloccati da un lato dalle persone LGBTQ e dall’altro dalle persone eterosessuali. Ma qual è la normale condotta eterosessuale? Quando incontriamo la Q? Siete queer se preferite le bionde? Se volete solo sesso verticale? Se i piedi vi eccitano? Se preferite il sesso orale o vaginale? Chi decide, se siete queer? Penso che per noi eterosessuali sia prudente seguire i suggerimenti di Marcella Althaus-Reid ed uscire fuori dalla nostra eterosessualità. In molti corsi prematrimoniali, ci dovrebbe essere una sezione sulla condivisione delle nostre fantasie erotiche (pare che il maggior ostacolo ad una sana vita sessuale sia la misura in cui non facciamo coming out) per condividere il nostro personale lato queer.
Patrick S. Cheng definisce la Q di LGBTQ, come coloro che sono queer o loro alleati. All’inizio dei miei studi teologici mi vedevo come un loro alleato, uno che poteva aiutarli. Man mano che aumentava la comprensione del termine e la consapevolezza di me stesso, capii che come alleato degli LGBTQ diventavo anch’io velocemente un queer. Non che cambiassero le mie preferenze sessuali, quello che mutava era il mio punto di vista. Conoscendoli li amavo ed amandoli comprendevo che eravamo un tutt’uno. Così il confine tra loro e me veniva cancellato da questo amore radicale.
Sono completamente d’accordo con Patrick S. Cheng: “La teologia cristiana è fondamentalmente un’impresa queer. Come la teoria queer, la classica teologia cristiana rompe i limiti e le categorie predefinite”.
Dio è queer, spezzando tutti gli schemi e diventando umano, nato da una donna, cresciuto in una famiglia. Noi seguiamo un Dio queer che di continuo sfida i confini posti tra puro ed impuro, sacro e secolare. Lo spirito queer annulla completamente la distinzione tra Dio e me, quando entra nella mia vita, penetrando ogni parte di me, incarnandosi in me ed il confine tra il mondo che conosciamo e quello spirituale diventa difficile da distinguere. Tutto è spirituale e se questo è vero, anche la nostra sessualità queer è spirituale.
Così, mentre io posso essere un maschio caucasico eterosessuale con una buona cultura e una posizione privilegiata nella Chiesa, io sono anche queer, non solo interrogandomi sullo status quo etero, ma riconoscendo che l’eterosessualità è esattamente questo: etero, diverso e differente da se stesso. L’eterosessualità non è omogenea e neppure l’omosessualità. Forse sarebbe meglio parlare di etero ed omosessualità precisando che non sono stati omogenei, ma due punti in una matrice complessa di sessualità.
Alla fine arriviamo ad un punto in cui dobbiamo chiederci, cosa è normale? Cosa è naturale? E chiedendolo diventiamo queer. Forse la verità è che siamo tutti queer?
Testo originale: Who is queer?