Un Dio che lascia spazio ad altri amori (Cantico dei Cantici 2:8-14)
Riflessioni di don Fabio
«Alla sera della vita, saremo giudicati sull’amore.» (San Giovanni della Croce)
Dal Cantico dei Cantici 2:8-14: Ora l’amato mio prende a dirmi: “Àlzati, amica mia, mia bella, e vieni, presto! O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia, nei nascondigli dei dirupi, mostrami il tuo viso, fammi sentire la tua voce, perché la tua voce è soave, il tuo viso è incantevole”.
E a quattro giorni dal Natale, la liturgia ci stupisce con questo meraviglioso dono, il Cantico dei Cantici, cioè il cantico più bello che poteva essere mai scritto… e non poteva non essere il canto di amore che Dio ha per ciascunə di noi!
A tuttə colorə che ancora oggi si scandalizzano quando si parla di sessualità, di sensualità, di erotismo nell’amore tra persone, credenti o non credenti, a qualsiasi orientamento affettivo appartengano, darei, come compito a casa, imparare a memoria questo piccolo libretto contenuto proprio al cuore della SACRA SCRITTURA.
Dietrich Bonhoeffer diceva: “Meraviglioso sapere che Dio mi chiede di amarlo con tutto me stesso, e poi mi lascia spazio anche ad altri amori. Oltre il «Solo Dio mi basta» c’è un riconoscere l’amore per Lui in altre forme”. Meraviglioso essere cristiani così…
“Quelli che dicono: “Dio solo mi basta” sono quelli lì, che farebbero il segno della croce a metà, mentre fanno l’amore!” (Enzo Bianchi) “Ama e fa ciò che vuoi” diceva sant’Agostino.
Con affetto, anzi con amore, Fabio!