Quando un genitore cristiano dice al figlio: “non sei gay, sei solo confuso”
Testo tratto dal libro di Susan Cottrell, “Mom, I’m Gay”. Loving Your LGBTQ Child without Sacrificing Your Faith (“Mamma sono gay”. Come potete amare vostro figlio lgbtq senza sacrificare la vostra fede), paragrafo 8, editore Westminster John Knox, edizione riveduta, Maggio 2016, libera traduzione di Diana
“Oh mia povera ragazza. Devo averle chiesto un centinaio di volte come faceva a sapere che si sentiva attratta dalle donne. E’ stata così paziente con me! Lo sapeva e lo aveva saputo da quando era molto giovane”. – Margot –
Ashley è una giovane donna etero, intelligente, che ha fatto un grande lavoro per aiutare le giovani donne a liberarsi dal pensiero cristiano maschilista. Ad Ashley ed alle sue sorelle non veniva mai permesso di essere in disaccordo con i genitori. Suo padre l’opprimeva dicendo: “No, Ashley, tua mamma non ha torto; sei tu ad essere confusa”. Ashley ha imparato a dubitare di se stessa e delle sue intuizioni. Da adulta, ha dovuto rintracciare l’origine dei suoi dubbi, derivanti dall’interpretazione dei suoi pensieri da parte dei genitori, non dalla realtà che la circondava. C’è voluto parecchio lavoro, ma ora Ashley sa che non è affatto confusa, solo che a volte non è d’accordo.
Quando scoprite l’orientamento di vostro figlio, il vostro istinto vi porta a dubitare, negare, mettere in discussione, specialmente se salta fuori all’improvviso. Non avete avuto forse il tempo di pensarci su, ma capite che non si tratta di una novità per vostro figlio. Quando fa coming out probabilmente ha già convissuto con il suo orientamento sessuale e lo ha già elaborato.
Pensateci. All’inizio l’attrazione verso persone dello stesso sesso lo ha spaventato o terrorizzato. Ha dovuto scoprire se era vero. Ha dovuto osservare altri ragazzi nella pubertà e scoprire che non provava le loro stesse sensazioni. Forse ha frequentato persone del sesso opposto per vedere se nasceva la passione, ma inutilmente. Lo ha negato, pregando che non fosse così. Tutte le persone LGBTQ che conosco – specialmente coloro che hanno fede – hanno pregato in questo modo.
Quando vostro figlio fa coming out è sicuro di quello che sta dicendo. Non si affretta a dirvelo. Quando voi eravate un pre adolescente e vi sentivate attratti da qualcuno, correvate a dirlo ai vostri genitori? Forse no. A ciò aggiungete il fatto sconvolgente che si tratta di una attrazione per persone dello stesso sesso, quasi sempre ci vuole tempo per elaborare la cosa prima di essere sicuri e di aprirsi con gli altri. Quando vostro figlio fa coming out sa, di cosa sta parlando.
Non chiedetegli se è sicuro, se gli occorre tempo per vedere cosa succede. Considerate piuttosto il percorso che ha fatto. Potreste chiedere: “quando lo hai scoperto?”, “da quanto ti senti così?”. Ma non lasciate che il peso dei vostri dubbi ricada su di lui. Ditegli invece che gli siete grati, perché vi ha incluso nel suo cammino e che d’ora in poi non sarà più solo, anche se gli direte che “non siete sicuri che è gay”, ma va bene. Questa è comunque una risposta positiva.
Poi datevi del tempo per elaborarlo. Con ogni mezzo. Avete bisogno di lavorare con le vostre emozioni. Cercate informazioni, un amico fidato, chiunque o qualsiasi cosa vi aiuti a capire. Le vostre emozioni toccheranno vostro figlio, così vorrete discuterne con lui. Vostro figlio potrebbe invitarvi a condividere i vostri pensieri e darvi un aiuto. Ma non è il suo compito. Proprio come voi non risolvereste i vostri problemi coniugali con vostro figlio (anche se le vostre emozioni lo colpiscono), perciò non elaborate tutte le vostre emozioni sul suo orientamento sessuale con lui.
Jeanie rimase così scioccata quando il figlio fece il coming out che gli scrisse una lettera al vetriolo: “come hai potuto farlo? Sei un idiota! Sei egoista, stai distruggendo la tua famiglia”. Fortunatamente si confidò con un amico che la convinse a non spedirla. Jeanie è contenta di aver seguito questo saggio consiglio. Ci sono voluti alcuni anni, ma ora è venuta a patti con l’omosessualità di suo figlio ed accetta completamente la situazione. Sa, al di là di ogni dubbio, che suo figlio non ha scelto di essere gay, così come lei non ha scelto di essere etero.
Non scagliate la vostra Bibbia su vostro figlio, quando siete nel panico totale. Cercate invece quei versi biblici che vi turbano, insieme a quanto avete interiorizzato dagli insegnamenti della Chiesa e chiedete a Dio. Lasciate che Dio vi riveli il suo cuore.
Agendo così Dio ha indirizzato i miei dubbi, mostrandomi con amore che nessun autore biblico si esprimeva su di una relazione d’amore con persone dello stesso sesso – la Bibbia cita solo il sesso con schiavi, gli stupri, e le pratiche di idolatria nel tempio. Ricordate che lo spirito vi guiderà in tutta verità (Giovanni 16:13). Quando udite la verità, vi sentirete pieni d’amore ed in pace con vostro figlio e tutta la comunità LGBTQ, perché state ascoltando il cuore di Dio.
IL LAVORO DI FREEDHEARTS
Descrivete quello che sapete sul cammino di scoperta di vostro figlio.
- Da quanto tempo lo sapeva prima di dirvelo? A chi altri lo ha detto? Parlate di come vi siete sentiti sapendo che ha mantenuto questo segreto. Sentite di avere il cuore spezzato? Vi sentite traditi? Cos’altro non sapete? Veramente ne è sicuro?
- Parlate di questi sentimenti col vostro coniuge o con un amico fidato, sapendo che sono sentimenti normali da provare.