Un Giubileo di Misericordia, l’architrave dimenticato che regge la chiesa
Il testo, intitolato «Misericordiae vultus», contiene un forte appello alla conversione ai criminali e ai corrotti, nel quale Papa Bergoglio ricorda che «la violenza usata per ammassare soldi che grondano sangue non rende potenti né immortali» e afferma che la corruzione è una «piaga putrefatta della società»..
Anno Santo diffusoTra le novità annunciate nella bolla c’è l’apertura di una Porta Santa – ribattezzata «porta della misericordia» – in ogni diocesi, nelle cattedrali e nei santuari. Si tratterà dunque di un Anno Santo non concentrato su Roma, ma «diffuso» in tutte le Chiese del mondo. Francesco ha anche deciso di inviare i «missionari della misericordia», sacerdoti che saranno dotati della facoltà di assolvere anche i peccati gravissimi «riservati» alla Santa Sede. Bergoglio ricorda che linguaggio e gesti della Chiesa «devono trasmettere misericordia per penetrare nel cuore delle persone e provocarle a ritrovare la strada per ritornare al Padre». Senza giudicare né condannare gli altri, «se non si vuole incorrere nel giudizio di Dio».
Francesco vuole che il Giubileo sia l’occasione per un impegno maggiore verso i poveri e gli emarginati: «sentiamoci provocati ad ascoltare il loro grido di aiuto». E invita a riscoprire le opere di misericordia, come dare da mangiare agli affamati, da bere agli assetati, accogliere i forestieri, assistere gli ammalati, visitare i carcerati. Ma anche consigliare i dubbiosi, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese. «Non possiamo sfuggire alle parole del Signore: e in base ad esse saremo giudicati». Al centro dell’Anno Santo ci sarà la riscoperta del sacramento della riconciliazione. Francesco invita i confessori a non essere «padroni» del sacramento, e a non porre «domande impertinenti»..
Cambiare vitaI paragrafi più forti della bolla sono rivolti a criminali e corrotti. Il Papa chiede loro di cambiare vita e di convertirsi. Ai primi ricorda che «la violenza usata per ammassare soldi che grondano sangue non rende potenti né immortali. Per tutti, presto o tardi, viene il giudizio di Dio a cui nessuno potrà sfuggire». Mentre alle persone «fautrici o complici» di corruzione ricorda che «questa piaga putrefatta della società è un grave peccato che grida verso il cielo, perché mina fin dalle fondamenta la vita personale e sociale», distrugge «i progetti dei deboli e schiaccia i più poveri. È un male che si annida nei gesti quotidiani per estendersi poi negli scandali pubblici… È un’opera delle tenebre, sostenuta dal sospetto e dall’intrigo».
Infine, Francesco ricorda che la misericordia è considerata «uno degli attributi più qualificanti di Dio» anche per ebrei e musulmani: l’augurio è che l’Anno Santo straordinario «possa favorire l’incontro con queste religioni», aiuti il dialogo ed elimini «ogni forma di chiusura e di disprezzo» espellendo «ogni forma di violenza e di discriminazione».