Un gruppo di gay cristiani torinesi scrive una lettera aperta a Monsignore Celestino Migliore
Lettera aperta del Gruppo La Fenice, cristiani omosessuali di Torino del 3 dicembre 2008
Monsignore, siamo un gruppo di cristiani cattolici omosessuali di Torino e vogliamo esprimerle quanto hanno suscitato in noi le sue dichiarazioni riguardo la proposta francese di depenalizzazione del reato di omosessualità presentata presso le Nazioni unite.
Le scriviamo questa lettera nello spirito cristiano della correzione fraterna, rivolgendoci a Lei e a tutti coloro di cui si è fatto portavoce esprimendo contrarietà alla depenalizzazione di un reato così infamante per i diritti umani.
Lei, esprimendo questa opinione, contraddice palesemente sia il Magistero della Chiesa Cattolica, che più volte sancisce senza tentennamenti la condanna dell’omofobia e di ogni discriminazione contro le persone omosessuali (ad esempio nel Catechismo della Chiesa Cattolica al n.2357 e seguenti), sia, ed è ben più grave per un Vescovo della Chiesa Cattolica, lo spirito dell’Evangelo che Lei dovrebbe predicare.
Gli omosessuali vengono, in molti Paesi del Mondo, torturati, incarcerati e messi a morte senza aver compiuto alcun male e tutto ciò non può essere per nessuna ragione tollerato da chi si professa seguace di Cristo, torturato, incarcerato e crocefisso innocente. Con le Sue dichiarazioni, Monsignore, Lei tradisce Cristo.
Come dice l’Evangelo secondo Matteo : ”Ipocriti! Bene ha profetato di voi Isaia, dicendo: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me.Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.(Mt 15, 7-9)
Lei, Monsignore, ha insegnato e difende precetti di uomini e una rigida ideologia e si è dimenticato del tutto dell’Evangelo di Cristo e del Magistero della Chiesa Cattolica, che Lei dovrebbe rappresentare in un contesto così importante come le Nazioni Unite.
Preghiamo e pregheremo per la Sua conversione e per la conversione di tutti coloro che, come Lei, si adoperano per svilire il messaggio di amore di Gesù Cristo e il Magistero della Chiesa Cattolica con azioni politiche che nulla hanno a che vedere con i principi evangelici.
Di fronte alla sofferenza di tante persone e di tanti Suoi fratelli cristiani che vengono perseguitati, torturati e uccisi perché omosessuali non è accettabile che Lei, tanto più nella posizione che ricopre, si possa esprimere con parole tanto lontane da Cristo e dalla Chiesa.
In tal modo Lei si pone, nei fatti, al di fuori della comunione ecclesiale e se ciò non viene riconosciuto da chi sarebbe preposto a farlo, per dovere di servizio alla Chiesa, Le assicuriamo che è da noi tutti, illuminati dallo Spirito Santo, ben riconosciuto.
Preghiamo per Lei.