Un padre definisce l’omosessualità come “anticristiana”, suo figlio risponde con l’amore
Articolo di Adélard Kananira pubblicato sul sito Gay Christian Africa il 26 gennaio 2021, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Sei giorni fa [il 20 gennaio scorso] il profilo Instagram di Bolu Okupe ha pubblicato una foto del giovane con una bandiera LGBT+ dietro le spalle, calzoncini arcobaleno e una didascalia che dichiara il suo orientamento sessuale. La foto ha fatto subito il giro del mondo, e ha suscitato scalpore in Nigeria, il Paese natale di Bolu Okupe, e anche in altre parti dell’Africa. Ci sono stati commenti ostili e minacce, ma anche commenti benevoli e incoraggianti.
Bolu ha ventisette anni e vive in Francia, ed è figlio del medico e politico nigeriano Doyin Okupe, consigliere dell’ex presidente Goodluck Jonathan, il cui governo ha introdotto la pena di morte per chi pratica rapporti omosessuali. Suo padre viene quindi descritto come omofobo; ecco come ha parlato su Twitter dell’orientamento sessuale del figlio, e di come esso costituisca un problema spirituale: “È da un po’ di tempo che conosco il suo nuovo orientamento. Lui sa che io sono un cristiano e un testimone di Cristo (un evangelista), e che sono assolutamente contrario all’omosessualità, in quanto contraddice i precetti della mia fede cristiana.
“Per quanto mi riguarda, vedo oltre la superficie e il lato materiale delle cose. Vedo in futuro un grande problema spirituale, ma so che, come il mio Dio vive, tutta questa saga finirà in lode all’Onnipotente Geova, che io servo giorno e notte”.
Le parole di Doyin Okupe hanno ricevuto molti incoraggiamenti dagli utenti di Twitter, che gli hanno consigliato di riportare suo figlio a Dio. Non solo il padre di Bolu ha dichiarato che il cristianesimo è contrario all’omosessualità, ma un considerevole numero di utenti, tra quelli che hanno attaccato il giovane, hanno usato proprio le parole del politico per giustificare il loro odio.
Bolu ha scelto di non rimanere in silenzio di fronte alle critiche, e ha chiesto alle persone che usano il cristianesimo per screditarlo di rivedere la loro fede. In un’intervista al [sito di informazione nigeriano] Punch ha ricordato ai cristiani che ci sono molte altre cose proibite dalla Bibbia, e che tuttavia essi hanno scelto di accettare. Ha poi chiesto la ragione per cui i cristiani si proclamano moralmente superiori in certi campi, ma non in altri. Infine, ha dichiarato pubblicamente che, nonostante suo padre non approvi l’omosessualità in quanto “anticristiana”, questo non diminuisce l’amore che prova per lui e per tutti i membri della sua famiglia.
Per molti cristiani africani la religione, quando si parla di omosessualità, è diventata la misura dell’amore. Bolu invita coloro che pensano che l’orientamento sessuale possa essere modificato, o sia una scelta, a fermarsi un attimo e riflettere: perché qualcuno dovrebbe desiderare una condizione che lo pone in stato di inferiorità e di pericolo? Ha poi lodato le attiviste e gli attivisti LGBT+ nigeriani per il loro grande impegno, e ha ringraziato chi li sostiene e li ama.
Nel 2013 in Nigeria è stata approvata una legge che condanna l’omosessualità, con pene che vanno dai quattordici anni di carcere alla pena di morte. In un suo messaggio su Instagram Bolu ha invitato tutti e tutte, LGBT e non, di combattere per l’umanità e contro le leggi che condannano a morte chi sceglie di essere veramente se stess*.
Ha poi ricordato che tali leggi possono colpire i nostri cari: un fratello, un cugino, un’amica, una sorella o uno zio. Al di là della simpatia che si può mostrare per la comunità LGBT+, ciò che conta veramente è il senso di umanità e il fare la cosa giusta, ovvero lottare per la protezione dei diritti umani.
Testo originale: Bolu Okupe’s father calls homosexuality “anti-christian”. His son responds with love
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