Un prete gay e il suo “Taking a chance With God”
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Testo tratto dal sito gogayfortlauderdale.com (Usa) del 18 gennaio 2012, liberamente tradotto da Adriano C.
Un documentario su John McNeill, prete e pioniere gay. “Taking A Chance on God” racconta la storia dell’85enne John McNeill, prete Cattolico e sostenitore pionieristico dei diritti LGBT.
Il film traccia la sua vita, dall’infanzia a Buffalo, i suoi mesi come prigioniero di guerra nella Germania nazista, la sua chiamata al sacerdozio e la sua costante passione per la giustizia e l’uguaglianza.
IL RACCONTO
Nel 1960, con il collega gesuita Dan Berrigan, fu un araldo della pace e della non violenza al culmine della Guerra nel Vietnam. Dopo i moti di Stonewall del giugno 1969, John McNeill è divenuto una voce di liberazione per le persone omosessuali. Nel 1972 è stato co-fondatore di Dignity NY, gruppo di cattolici gay e lesbiche. Nel 1976, ha pubblicato l’innovativo classico ”The Church and the Homosexual” (La Chiesa e l’omosessuale), il suo coming out al Today Show nel 1976 di fronte a milioni di telespettatori, fu storico.
Nel 1980, proclamò la speranza, la dignità la compassione e il rispetto per la comunità omosessuale che affrontava la disperazione e la derisione durante i giorni più oscuri della crisi dell’AIDS. Il 14 aprile 1987 i suoi superiori Gesuiti giunsero nel suo appartamento di New York sulla 98esima strada. In Inglese e Latino gli lessero il “Decreto di espulsione” emesso dal Vaticano.
John McNeill, sacerdote gesuita da più di 40 anni, venne espulso dalla sua comunità religiosa a causa della sua disobbedienza alle autorità del Vaticano; specificatamente, aveva questionato sugli insegnamenti del magistero Cattolico Romano in materia di omosessualità. Questa espulsione è stato l’atto finale di un dramma che si svolgeva dal 1977.
Nel 1983, il Cardinale Joseph Ratzinger, allora prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e ora Papa Benedetto XVI, gli impose un ordine di silenzio. il Cardinale Ratzinger nell’ottobre 1986 emise la Lettera Pastorale sulla cura delle persone omosessuali, nella quale definiva l’omosessualità un “disordine oggettivo” e “una tendenza più o meno forte, verso un comportamento moralmente malvagio”, ogni tendenza alla dignità venne espulsa dalle parrocchie Cattoliche.
Si era al culmine della crisi dell’AIDS negli anni ottanta, a l’insensibilità della lettera gli procurò un’indicibile sofferenza e angoscia. John McNeill ruppe il silenzio impostogli dal Vaticano che lo aveva oppresso per nove anni e si rifiutò di lasciare il suo pubblico ministero nella comunità omosessuale. Coscienziosamente, scrisse ai suoi superiori dell’abbazia del Getsemani; non poteva più tacere.
Venne infine estromesso a causa della sua “ disobbedienza pertinace” come scritto nel decreto di espulsione. Profondamente ferito, ma senza amarezza, John ha comunque continuato il suo ministero; come terapeuta, direttore di ritiri e attraverso la scrittura. Sulla strada, o dal suo blog, John continua ad essere quella stessa voce oggi, proclamando l’amore omosessuale come sacro, e incoraggiando le persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender in tutto il mondo.
Nel film, McNeill è un naturale narratore, sia che sieda al tavolo della cucina oppure nelle sue omelie e nei ritiri. Racconta dettagli della sua vita come prigioniero di guerra nella Germania nazista, e del fatto che la sua sopravvivenza si deve alla gentilezza di uno sconosciuto, racconta i primi giorni della liberazione omosessuale attraverso le pagine del Vangelo. McNeill è una persona che ispira alcuni e delude altri con il suo spirito tenace di speranza e fede. I suoi libri accademici e i suoi articoli, tradotti in molte lingue, riflettono la sua brillante mentalità e saggezza.
Un serio psicoterapeuta e teologo, chi lo conosce bene sa quanto rapidamente si affida alle risate e al canto. C’è una tenerezza di fondo in John McNeill, che ti fa cadere facilmente nel suo abbraccio caldo e accogliente.
Ovunque vada, John presenta e rende grazie per Charles Chiarelli, il suo compagno da 45 anni. “Taking A Chance on God” (Scommettere su Dio) è una storia d’amore; la storia dell’amore di John McNeill per la sua Chiesa, La sua comunità omosessuale, per i suoi confratelli Gesuiti e per suo amato Charlie. Con onestà ed emozione, egli riflette sulle sfide e sulle gioie di questi rapporti ben definiti; in particolar modo quello che prova per Charlie.
“Taking A Chance on God” ci dona un raro punto di vista nel cuore del cammino di un uomo ispirato, e su come ha gestito il suo sacerdozio cattolico e come uomo omosessuale. Le interviste nella pellicola includono vescovi, compagni gesuiti, leaders Americani, Canadesi e Irlandesi, attivisti, amici e familiari. Tra questi ci sono: il Rev. Nancy Wilson, Leader della Metropolitan Community Church; la D.ssa Mary E. Hunt, teologa femminista; il Vescovo Gene Robinson; l’attrice Kate Clinton; il vescovo Thomas Gumbleton; Padre Robert Carter SJ [cofondatore di Dignity nel 1972 e di NLGTF nel 1973); l’attivista e avvocato per i diritti omosessuali Padre Bernard Lynch; e Andy Humm, giornalista di Gay USA.
Vengono intervistati anche coloro che criticano John McNeill; in particolare, Monsignor William Smith del St. Joseph’s Seminary, e Padre Jim Lloyd, superiore del Courage Apostolate.
Testo originale: Taking A Chance On God