Una carta dei diritti fondamentali di ogni cristiano nella chiesa cattolica
Documento redatto da ICRN – International Church Reform Network (Network internazionale per la Riforma della Chiesa cattolica) ed approvato alla Conferenza internazionale ICRN di Bratislava nel 2018 e confermato dall’ICRN a Varsavia nel 2019, liberamente tradotto da Antonio De Caro
“Se la Chiesa deve dare testimonianza di giustizia, sa bene che qualcuno che osa parlare pubblicamente di giustizia deve per prima cosa essere giusto lui stesso agli occhi degli altri. Ecco perché dobbiamo verificare come agiamo, che cosa possediamo e come viviamo nella Chiesa” (De iustitia in mundo, 1971, Sinodo mondiale dei Vescovi a Roma).
Gesù di Nazareth ci chiama ad amare il nostro prossimo come noi stessi e ad agire così che la legge del nostro comportamento possa valere per tutti.
Ma anche se la gerarchia ecclesiastica afferma di voler seguire la volontà di Gesù, essa si è finora rifiutata di includere nella propria legge i diritti umani fondamentali. Per questo invitiamo tutte le donne e gli uomini cattolici a rispettare, in tutte le loro comunità, i diritti umani a tutti i livelli. Questo vale soprattutto per le guide della nostra Chiesa. I diritti devono essere fissati per iscritto e devono poter essere rivendicati in tribunali indipendenti.
Ciò comprende i seguenti diritti:
1. Primato della coscienza: ogni cattolico, donna o uomo, ha il diritto e il dovere di sviluppare una coscienza formata e di agire in accordo con essa.
2. Diritto all’eguaglianza: tutti i cattolici, uomini e donne, devono essere trattati nello stesso modo. Nessuno deve essere discriminato sulla base di genere, nazionalità, razza, lingua, origine, orientamento sessuale, stato civile, età, condizioni economiche, convinzioni politiche o teologiche.
3. Vita comunitaria: tutti i cattolici, uomini e donne, hanno il diritto e il compito di prendere parte a un’assemblea eucaristica e hanno il diritto a una responsabile cura spirituale. Tutti i cattolici, uomini e donne, sono liberi di organizzarsi in gruppi e comunità ecclesiali di ogni genere, compresi i sindacati. Hanno il diritto di partecipare alle riunioni di tali comunità e di sfruttare a tale scopo stanze ed edifici della Chiesa, compresi gli spazi sacri. Questo diritto può essere limitato in casi specifici, ma ciò deve essere in ogni caso motivato.
4. Sacerdozio universale: tutti i cattolici, uomini e donne, hanno il diritto e il dovere di annunciare la Buona Notizia e di assumere incarichi di cura spirituale con i loro doni e carismi.
5. Libertà di opinione: tutti i cattolici, uomini e donne, hanno il diritto di esprimere liberamente la loro opinione, ed anche di dissentire. Ciò comprende la libertà della conoscenza, specialmente della ricerca teologica, delle pubblicazioni e dell’espressione artistica. In questo ambito bisogna tenere conto della dignità e dei diritti degli altri.
6. Informazione: tutti i cattolici, uomini e donne, hanno diritto ad una informazione completa, tranne i casi in cui ci sono giustificati motivi per la riservatezza, la privacy e l’immagine delle persone.
7. Sacramenti: tutti i cattolici, uomini e donne, sono responsabili della loro vita sacramentale. Hanno il diritto e la responsabilità di prendere parte alla vita sacramentale e liturgica della Chiesa.
8. Condizione familiare: tutti i credenti hanno il diritto di scegliere liberamente la propria condizione familiare.
9. Immagine: tutti i cattolici, uomini e donne, hanno il diritto di pretendere che la loro buona reputazione venga garantita. Ciò comprende il diritto ad un processo regolare.
10. Governance: tutti i cattolici, uomini e donne, e le comunità locali hanno il diritto di partecipare direttamente ai processi decisionali, compresa la scelta dei loro superiori. A tutti i livelli organizzativi devono essere formate delle istituzioni che osservino e controllino i principi del buon governo. A questo scopo occorrono la divisione dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, incarichi a tempo determinato, controllo reciproco, obbligo di rendere conto da parte dei responsabili, sussidiarietà, sinodalità e, per quanto possibile, consenso nelle decisioni.
11. Giustizia sociale: tutti i cattolici, uomini e donne, hanno il diritto e il dovere di impegnarsi per la giustizia sociale nel mondo, in generale come anche all’interno delle comunità ecclesiali.
12. Partecipazione: tutti i cattolici, uomini e donne, e le loro rispettive comunità hanno il diritto e il dovere di condividere le loro idee sulla Bibbia e la tradizione cristiana e di prendere parte all’evoluzione della ricerca teologica e dell’educazione religiosa.
13. Processo regolare: i cattolici, uomini e donne, accusati di un reato ecclesiale, hanno diritto a un processo regolare e trasparente. I procedimenti devono essere svolti in modo pubblico e da giudici indipendenti, nella lingua della persona accusata. Ogni persona ha diritto ad assistenza legale. L’avvocatp ha diritto a prendere visione degli atti.
14. Bambini: a loro spetta una adeguata educazione religiosa e il diritto a celebrazioni adatte alla loro età. Vanno informati ampiamente sui loro diritti. I bambini hanno il diritto alla sicurezza, ad una speciale protezione dalla violenza e dall’abuso sessuale. In caso di violazione deve essere garantita loro una riparazione.
15. Libertà di lasciare la Chiesa: tutti i cattolici, uomini e donne, hanno il diritto di lasciare la Chiesa senza danno per la loro immagine.
Per sottolineare questi diritti il Vaticano dovrebbe sottoscrivere la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo ed impegnarsi energicamente per la loro applicazione globale.
Invitiamo tutti i credenti ad impegnarsi perché questi diritti fondamentali siano introdotti e sostenuti nella Chiesa a tutti i livelli. A cominciare dai nostri rispettivi gruppi e dalle parrocchie, nella speranza che ciò prosegua nella gerarchia della Chiesa.
Sarà un contributo, affinché il linguaggio e l’esempio della Chiesa come corpo di Cristo riproduca di nuovo e in modo ancora più chiaro il messaggio di un Dio di amore e di giustizia.
Testo originale: CHARTA DER GRUNDRECHTE IN DER KIRCHE